John-Fogerty - Premonition

Top 20 album musicali

Visto il successo riscosso dalla mia personalissima classifica dei più bei film di tutti tempi (la trovate QUI), eccovi anche la mia classifica musicale dei 20 dischi più belli che abbia mai ascoltato.
Noterete subito subito l’assenza di Springsteen: è stata una scelta. Considerando la mia malattia springsteeniana…. i suoi album avrebbero monopolizzato la classifica, occupando praticamente quasi tutti e 20 i posti disponibili; pertanto ho deciso di classificare i miei album preferiti al netto del Boss.

Ne è venuta fuori una classifica ricca ed eterogenea: a prevalere è il rock americano (che adoro) ma non mancano toni più elettronici e psichedelici (Radiohead) o melodie più morbide e profumate (Norah Jones). C’è anche spazio per una capatina in Italia (con un Vasco Rossi d’annata). Spero quindi che troverete tempo e piacere per ascoltare questi album, che non solo vi consiglio caldamente, ma addirittura vi raccomando.

E ora aspetto giudizi e soprattutto suggerimenti musicali!!!!!

 

Joe-Ely - Letter-to-Laredo20. Letter To Laredo (1995) – Joe Ely
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Inizialmente ascoltai questo disco solo perchè Springsteen cantava nei ritornelli di due canzoni, le bellissime “All Just To Get To You” e “I’m A Thousand Miles From Home”. Poi, col tempo, scoprii che c’era molto di più oltre a queste due canzoni: un disco che odora di polvere del deserto, di piccanti piatti messicani, di sudore appiccicoso. Il rock di Ely è qui primitivo, si mescola a influenze latino-americane senza snaturarsi, anzi arricchendosi. Da ascoltare rigorosametne d’estate, sorseggiando una birra fresca!

 

Southside-Johnny - Hearts-Of-Stone19. Hearts Of Stone (1979) – Southside Johnny
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Southside Jonny è, al pari di tanti altri ragazzacci con la chitarra del New Jersey, uno dei tanti figliocci di Springsteen. Dal Boss ha ricevuto in dono molte canzoni (su tutte proprio la title track di questo disco, “Hearts Of Stone”), ma lui ha saputo interpretarle ed imporsi con una energia e una carica da vero mattatore. Se vi piace Springsteen non può non piacervi Southside Johnny o, più generalmente, se vi piace il rock genuino non può non piacervi Southside Johnny.

 

Vasco-Rossi - Gli-Spari-Sopra18. Gli spari sopra (1993) – Vasco Rossi
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Un disco che contenga “Vivere” e “Stupendo” non può che essere un capolavoro, e di fatti “Gli spari sopra” lo è. Ma in questo disco c’è molto altro: “Lo Show”, “Non Appari mai”, “Gli Spari sopra”, “Gabri”, “Occhi Blu”, tante perle memorabili della discografia di Vasco. Ho sempre considerato questo l’ultimo vero disco di Vasco Rossi, l’ultimo disco rock, l’ultimo disco in cui il cantautore di Zocca non è stato sopraffatto dalle mode del momento e dalle esigenze commerciali della casa discografica. In altre parole l’apoteosi – prima del triste declino – della sua discografia.

 

Todd-Snider - Step-right-up17. Step Right Up (1996) – Todd Snider
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Todd Snider appartiene a quella nicchia musicale denominata “Christian Rock” e questo marchio unito ai testi troppo spesso incentrati sull’argomento religioso gli hanno impedito di diventare famoso; ma non per questo realizza dischi brutti. “Step Right Up” è il secondo lavoro, nonchè l’apice della sua produzione. Il suo rock, apparentemente provinciale, è in realtà coinvolgente e spensierato, i riff di chitarra e i ritornelli graffiano e coinvolgono. Guidare una decappotabile nelle sterminate highway degli USA ascoltando una sua canzone è uno dei sogni più pazzi che ho nel cassetto…

 

Hootie-and-the-Blowfish - Cracked-rear-view16. Cracked rear view (1994) – Hootie And The Blowfish
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Gli Hootie & The Blowfish hanno fatto centro con questo disco (il primo) ma poi sono stati incapaci di replicarsi. Tuttavia “Cracked Rear View” è un autentico capolavoro, una scarica d’adrenalina per cuore anima e cervello. Il loro stile, che a tratti ricorda i REM e a tratti i Counting Crows, è molto tradizionale ma la voce nera e potente del cantante del gruppo rende ogni pezzo particolare. Si segnalano alcuni pezzi di straordinario valore: “Hold My Hand”, “Let Her Cry”, “Only Wanna Be With You” e soprattutto “Hannah Jane”, memorabile tiratona rock, che ogni volta che la ascolto mi vien voglia di correre la maratona… peccato che la canzone duri solo 3 minuti 😀


 

Radiohead - OK-Computer15. OK Computer (1997) – Radiohead
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OK Computer è il disco più assurdo, più grottesco, più complesso e meno orecchiabile che abbia mai ascoltato. La follia di “Paranoid Android”, la durezza di “Let Down”, il cinismo di “Karma Police”, l’ovattata dolcezza di “No Surprises”: tutte queste canzoni insieme generano un coacervo di emozioni e sensazioni inesplicabile. Questo disco è come un wiskey d’annata: buonissimo, ma da gustare a piccoli dosi se non volete incorrerre in nottate turbolente e fastidiosi mal di testa.

 

The Who - Greatest Hits14. Greatest Hits (2009) – The Who
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Non amo particolarmente il Brit Rock e gli Who sono semplicemente l’eccezione che conferma la regola. Li ho conosciuti (faccetta che arrossisce dalla vergogna…) solo grazie alle sigle di CSI, ma poi ho scoperto che monumentale band rock fossero. Quante volte avevo sentito le loro canzoni senza sapere che fossero degli Who… La mia preferita è sicuramente “Love Reign Over Me”, ma in questa raccolta ci sono tante altre perle della loro straordinaria carriera: “I Can’t Explain”, “Pinball Wizard”, “Baba O’riley”, “Won’t Get Fooled Again”. Insomma, un tripudio di capolavori assoluti!

 

Pearl-Jam - Yield13. Yield (1998) – Pearl Jam
Ascolta
Ricordo ancora la prima volta che ascoltai il primo singolo estratto da questo disco, “Given To Fly”: ero in macchina mentre tornavo dalla palestra. La mattina dopo andai a comprare il CD, unica occasione in cui un ascolto radiofonico mi abbia spinto a una reazione così impulsiva. A ripensarci ora, non posso comunque biasimarmi: la potenza e la maestosità di Given To Fly sono epocali e il disco che gli fa da contorno è semplicemente memorabile, impreziosito da perle favolose come “Whislist”, “Low Light” e “Do Evolution”. Probabilmente i puristi dei Pearl Jam non saranno d’accordo, ma io ritengo questo disco l’apice della loro produzione.

 

John-Mellencamp - American-Fool12. American Fool (1982) – John Mellencamp
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John Mellencamp è un uomo semplice e la semplicità è stato il pilastro su cui ha costruito la sua musica. Ha prodotto centinaia di canzoni, suonato in migliaia di concerti e la sua musica è sempre rimasta limpida e schietta: sgorga dalla sorgente del Rock e il buon Mellencamp ce la porta così com’è, senza trattamenti e senza manipolazioni. Ogni volta che ascolto “Thundering Hearts”, “Hurts So Good” o “American Fool” mi chiedo sempre come mai non abbia pensato io stesso a scriverle queste canzoni… sono così semplici!!!! Insomma, un disco favoloso.

 

Lou-Reed - Transformer11. Transformer (1972) – Lou Reed
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Con Transformer entriamo tra i testi sacri del Rock: questo disco di Lou Reed sta al Rock come la “Genesi” sta alla Bibbia. “Vicious”, “Perfect Day”, “Walk On The Wild Side”, “I’m So Free”; è difficile credere che così tante pietre miliari della storia della musica Rock siano tutte nello stesso album… eppure è così.

 

Norah-Jones - Come-Away-With-Me10. Come Away With Me (2002) – Norah Jones
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Dopo tanto Rock è necessario riposarsi un po’, riprendere fiato e forze. La bella e brava Norah Jones ci solletica l’udito e lo spirito con la sua voce fatata, che sembra uscire direttamente dalla macchina di zucchero a velo. Ascoltate “Don’t Know Why” oppure “Come Away With Me” e immaginate di volare… ecco l’effetto che mi fa ascoltare questo disco!

 

Tom-Petty - Damn-the-Torpedoes9. Greatest Hits (1993) – Tom Petty And The Heartbreakers
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Considero Petty l’artista rock più sottovalutato degli anni 80. Ha prodotto pietre miliari della musica in quantità industriale, eppure non ha mai avuto il favore di critica e pubblico che avrebbe giustamente meritato. “American Girl”, “Even The Losers”, “Here Comes My Girl”, “Free Fallin'”, “Learning To Fly”: tutti conoscono questi capolavori ma pochi sanno che a cantarle è Tom Petty. Pertanto ascoltatevi questo greatest hits e colmate la lacuna!!!

 

The-Gaslight-Anthem - American-Slang8. American Slang (2010) – The Gaslight Anthem
Ascolta
Ogni volta che ascolto questo album dei Gaslight Anthem mi pare di sentire l’odore della valvole degli amplificatori e il profumo della birra appena spillata in un polveroso bar di periferia. Questo nuovo gruppo del New Jersey suona un rock grezzo, genuino e d’altri tempi, che però ancora risulta attuale, anzi moderno. Brian Fallow ha il tipo di voce che piace a me – roca e potente – e le melodie coinvolgono ed emozionano ad ogni ascolto sempre di più. Dopo aver scoperto questo disco ho pronosticato un futuro radioso ai Gaslight Anthem, ed ogni volta che lo ascolto ne sono sempre più convinto.

 

Jesse-Malin - Glitter-In-The-Cutter7. Glitter In The Gutter (2007) – Jesse Malin
Ascolta
Jesse Malin è un rocker tradizionalista: chitarra in mano e tante emozioni da racontare e stimolare. Forse lo frega un po’ la voce, troppo cristallina per questo genere musicale, ma le sue canzoni sono così belle che si può tranquillamente sorvolare su questo dettaglio. “Glitter in the cutter” è senz’altro il suo lavoro migliore perchè qui riesce a mescolare perfettamente ballate e tirate rock, spensieratezza e riflessione. Tra le altre, segnalo “In The Modern World”, “Prisoners Of Paradise”, “Black Haired Girl” e soprattutto “Broken Radio” nella quale addirittura Springsteen ha collaborato con lui cantando strofa e ritornello.

 

Ryan-Adams - Gold6. Gold (2001) – Ryan Adams
Ascolta
Ryan Adams ha un solo difetto: la prolificità. A meno di 40 anni ha già pubblicato oltre 400 canzoni: uno sproposito. È inevitabile che in una produzione così esagerata ci siano tanti alti e bassi, e infatti l’approssimazione è il difetto di quasi tutti i suoi dischi che così finiscono per essere poco curati e per mescolare senza troppa attenzione autentiche perle a canzoni mediocri. Se avesse cestinato 2\3 delle sue canzoni e raccolto le altre in album selezionati e più curati, oggi sarebbe un’icona del Rock a livello planetario. Tuttavia Gold è sicuramente il disco che patisce questo difetto in maniera minore: le perle prevalgono nettamente sulle cadute di stile. Ascoltate “Firecracker”, “The Rescue Blues” o “Nobody Girl” e scoprirete anche voi il talento smisurato di questo ragazzo.

 

Brian Howe - Circus Bar5. Circus Bar (2010) – Brian Howe
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Howe, durante la sua trentennale carriera, ha per lo più collaborato con altri gruppi, prestando la sua voce potente e calda ora ai Bad Religion ora ai Ted Nugent. Poi, nel 2010, pubblica questo autentico capolavoro rock: Circus Bar. Se lo ascoltate, vi sembrerà di assorbirlo direttamente dal cuore e dallo spirito, senza il necessario intermezzo uditivo. Circus Bar è uno dei dischi più monumentali e potenti che abbia mai ascoltato: canzoni come “I’m Back”, “I’m Surrounded”, “Feels Like Coming Home”, “What Am I Feeling” hanno proiettato Howe direttamente nell’Olimpo del Rock.

 

Willi-DeVille - Live-in-NYC4. Live in NYC (1993) – Willy DeVille
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Willi DeVille è scomparso 3 anni fa ma noi abbiamo ereditato un lascito ricco di belle canzoni, dove il rock si mescola con tanti altri generi (contry, folk, ispanico, blues). In questa raccolta trovate autentiche chicche: “Demasiado Corazon” (la sigla di Zelig, per intenderci), “Spanish Stroll” (la potevate ascoltare nella pubblicità del Solero Algida di qualche anno fa), la più bella versione mai incisa di “Stand By Me”, “Maybe Tomorrow” che sembra uscita direttamente da un disco di Springsteen. Riposa in pace, Willy, noi intanto continuiamo a godere con le perle che ci hai regalato!

 

Richie Sambora - Undiscovered soul3. Stranger In This Town (1998) – Richie Sambora
Ascolta
Sambora è il chitarrista di Bon Jovi, ma da solista ha optato per uno stile diverso da quello della band del New Jersey: il suo rock è meno commerciale e più genuino, sperimentale al punto giusto per essere definito innovativo. “Undiscovered Soul” – la title track di questo album – sta sicuramente nella mia top ten delle canzoni rock più belle di sempre. Già questo di per sè potrebbe giustificare il terzo posto dell’album, ma in realtà questo disco ha molto altro ancora: la favolosa “Who I Am”, la giocherellona “If God Was A Woman”, la dolcissima “In It For Love”. Undiscovered Soul non può mancare nella collezione di ogni amante della musica rock

 

REM - Automatic-for-the-people2. Automatic For The People (1992) – R.E.M.
Ascolta
Tolto Springsteen, i REM sono sicuramente il mio gruppo preferito. Dovendo scegliere un loro album da mettere in classifica ho fatto molta fatica perchè di dischi meravigliosi ne hanno fatti veramente tanti. Alla fine ho optato per Automatic For The People perchè ascoltarlo è una continua escalation nel tripudio del rock: si comincia con la epica “Drive”, si finisce con la malinconica “Find The River” ed in mezzo ci sono capolavori a non finire come “Man On The Moon”, “Nightswimming “e soprattutto “Everybody Hurts”, probabilmente la migliore canzone dei REM in assoluto. Questo disco è un capolavoro totale. Punto.

     

And the winner is….

   

John-Fogerty - Premonition1. Premonition (1998) – John Fogerty
Ascolta
John Fogerty (prima insieme al fratello coi Creedence Clearwater Revival e poi da solista) ha scritto e cantato molte delle più belle canzoni rock di tutte i tempi. Chiunque, almeno una volta nella vita, ha canticchiato capolavori intergalattici come “Have you ever seen the rain”, “Who’ll stop the rain”, “Susie Q”, “Premonition”, “Travellin band”, “Fortunate Son”, “Green River”, “Rocking All Over The World”, “Almost Saturday Night”, etc. Ecco, in questo disco live avrete la possibilità di ascoltarle tutte nella loro versione migliore, quella dal vivo.
Il primo posto della mia classifica spetta quindi a questo disco e a questo cantautore, vero monumento della musica rock.

 

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15 pensieri su “Top 20 album musicali

  1. vai Gianni!
    tra i miei non potrei lasciar fuori questi 2:
    – the velvet undergound : Velvet Underground & Nico
    – the smiths: The Queen Is Dead.

    p.s.
    Il tuo n°1 me lo comprai per regalo appena uscito dall’esame di chimica non so più ormai quanti anni fa.

    1. Ciao Maurè!!!
      Il primo che mi segnali lo stra-conosco, mentre ignoravo gli “Smiths”: provvederò a colmare la lacuna.

      PS: effettivamente devo ringraziare il tuo esame di chimica perchè fosti tu a farmi conoscere Fogerty e questo disco prestandomelo poco dopo…

  2. Non sarei capace di fare una classifica come questa, perché tendo a sentire la musica “per canzoni” o “per autori”, difficilmente mi metto ad ascoltare un album dall’ inizio alla fine. Comunque, il mio album preferito é “La voce del padrone” di Franco Battiato.
    Mi piace molto anche “L’ oroscopo speciale” di Samuele Bersani, ma mi fa quasi male ascoltarlo, perché é un vero peccato che dopo quest’ album Bersani sia peggiorato in modo così netto, e così giovane.
    E’ un po’ come quei registi che, dopo aver azzeccato 2 o 3 film, si accorgono di aver esaurito la vena creativa, e da quel momento in poi cominciano a fare una ciofeca dietro l’ altra, rovinando così anche quel poco di buono che avevano fatto all’ inizio della carriera. Leonardo Pieraccioni é un classico esempio. Antonio Albanese sembrava avviato sulla stessa strada, poi ha avuto il colpo di genio con Cetto La Qualunque e la sua carriera é ripartita. Auguro a Pieraccioni e Bersani di avere la stessa fortuna.

    1. Io invece ho sempre dato molto risalto agli album più che alle canzoni: mi piace considerare un disco come se fosse un libro e ogni canzone come se fosse un capitolo. E una delle più brutte derive della musica nell’era digitale e nell’era di iTunes è proprio che si perde la centralità dell’album a esclusivo vantaggio della canzone singola estrapolata dal suo contesto.

      Tornando alla musica: conosco Battiato e lo considero un grande artista, pur non infiammandomi. Bersani invece proprio non lo digerisco (e non solo per il cognome :D). Per quanto invece riguarda la tua riflessione sugli artisti (musicali o cinematografici) che fanno 1-2 opere buone e poi si sputtanano, hai tristemente ragione. Ci sono decine di esempi del genere e proprio nella mia classifica ne trovi uno calzantissimo (Hootie And The Blowfish).

      PS: adoro Albanese come comico, soprattutto ai tempi di Mai Dire Gol. Effettivamente i suoi film a volte hanno deluso, tuttavia lui resta cmq un grandissmo attore imho (ti consiglio di vedere Questione di Cuore, dove lui è veramente bravissimo).

      1. Ti capisco perfettamente quando dici che Battiato non ti infiamma: lui é un cantante e una persona che affascina facendo presa sul cervello e non sul cuore, usando la razionalità e non le emozioni.
        E’ un po’ come quando incontri una donna colta, sofisticata, raffinata e di classe: ti suscita ammirazione, ti fa piacere conversarci e ti senti onorato ad avere la sua attenzione… ma non ti infiamma. Ecco, a me invece infiamma proprio questo tipo di donna.
        Non ho visto Questione di cuore, ma, stimando moltissimo sia Albanese che Kim Rossi Stuart (bravissimo ne “Le chiavi di casa”), non dubito che finirà presto nel mio mobile tv (accanto al sempre più polveroso DVD di Memento).

      2. Questione di cuore è veramente carino. E considera pure che io la commedia all’italiana la digerisco malvolentieri…
        Mentre il tuo Memento prende polvere, anche il mio “Fa la cosa giusta” fa altrettanto aeheheheh. Speriamo di rimediare il prima possibile!!!!!

  3. Stupende sono Love Reign over Me degli Who e Given to Fly dei Pearl Jam.
    Ti suggerisco un mix tra le due: hai mai sentito Love Reign over me cantata dai Pearl Jam?
    E’ EPICA.

    1. Ciao Darko,
      grazie per il commento e complimenti per l’avatar (quanti bei ricordi con Zvone…)
      Caspita, mi hai ingolosito con questa chicca di Love Reign Over Me cantata da Eddie Vedder!!!!!! Ho trovato questo link su youtube: favolosa!!!!

  4. Sarò banale, ma in una mia ipotetica classifica non potrebbe mancare “The Dark Side of the Moon” dei Pink Floyd. L’ho appena riascoltato in una serata speciale di approfondimento celebrando il 40° della pubblicazione, nella versione quadrifonica: un capolavoro assoluto, che non invecchia mai.
    Money, The Great Gig in the sky, Time, sono delle gemme preziosissime. Vedo che ti piace Eddie Vedder, c’è una interpretazione con Waters di Confortably Numb live da brividi. sul tubo.

    1. Onestamente conosco poco i Pink Floyd: li ho sempre trovati troppo impegnativi e non ho mai approfondito la loro musica. Mea culpa, mea maxima culpa

    1. Ciao e benvenuto nel blog!!!!
      Ti confesso che Joe Ely lo conosco solo per questo disco (che acquistai per il cameo di Springsteen in 2 canzoni) e quello successivo “Twistin’ in the Wind”, veramente molto bello anch’esso anche se leggermente meno pungente.
      Grande artista e prima o poi mi piacerebbe vederlo dal vivo 🙂

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