El Shaarawi panchina

#MilanNapoli: ora si mette male

Il pareggio di ieri ha certificato – non che ce ne fosse poi troppo bisogno però – che il Milan ha iniziato una pericolosa parabola discendente. Nelle ultime 3 partite sono stati raccolto solo 5 punti e, cosa più preoccupante, le prestazioni della squadra sono andate progressivamente peggiorando, soprattutto a causa di una sempre più evidente stanchezza, purtroppo normale dopo la lunga cavalcata che ci ha portato dal 14esimo al terzo posto.

El Shaarawi panchinaSono poche le cose da salvare nella partita col Napoli dii ieri:

  • sicuramente l’infortunio di Boateng, così magari nelle prossime partite ci risparmiamo lui, le sue chiome tamarre e soprattutto le prestazioni vergognose  con cui ci delizia da inizio anno. Direi che il buon Kevin Prince da quando veste il 10 che fu di Seedorf  ha ereditato anche la straordinaria media di cui il culone olandese era impareggiabile recordman: una partita decente ogni 10 in cui fa cagare.
  • andrò contro corrente, ma sono stato d’accordo col mister sulla panchina di El Sharaawi. Il Faraone negli ultimi 2 mesi ha offerto prestazioni molto opache; ha poca lucidità ed è stanco, forse più di testa che di gambe. Sbagliato rimproverarlo, perchè comunque la sua stagione è encomiabile, tuttavia il percorso di crescita per diventare campioni passa anche da queste panchine, ne sono sicuro.
  • il gol e l’ottima prestazione (fino al rosso) di Flamini, lo scarponnier francese come lo chiamano i miei amici di Milan Night. Oddio, il fatto che il mediano francese (un falegname imprestato al calcio) sia stato sia ieri che domenica scorsa il migliore dei nostri, dovrebbe far riflettere sulle prestazioni degli altri giocatori…

Per il resto tante note stonate: Zapata e Mexes sono tornati a sfornare cappelloni in sequenza come ai bei tempi; Robinho continua a giocare come se già stesse al Santos; Pazzini non ne ha beccata una; Muntari sta lentamente diventando la sintesi perfetta fra Seedorf e Traorè (nel senso che è lento e immobile come l’olandese e scarpone come il ghanese); Niang persegue in una involuzione che dopo il palo al Camp Nou sembra incontrollabile.

E così, nel giro di una partita e  mezza ci siamo ritrovati da un confortante +9 sulla quarta, ad un preoccupante +4 che potrebbe verosimilmente diventare un +2 o un +1 domenica sera, perchè fare risultato pieno contro lo Juve nel temibilissimo Rebibbia Stadium è molto difficile, soprattutto con questa forma precaria e senza Balotelli. Incrociamo le dita, perchè la squadra mi sembra cotta a puntino e stremata dall’estenuante rincorsa. Difendere il terzo posto da poco conquistato sarà impresa ardua….

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6 pensieri su “#MilanNapoli: ora si mette male

  1. Sette anni fa la Fiorentina aveva in rosa il più forte centravanti del mondo in quel periodo: Luca Toni. Il guaio é che lui sapeva di essere un fuoriclasse, e quindi non voleva restare in una squadra diventata troppo piccola per le sue ambizioni: noi capimmo le sue motivazioni e lo cedemmo.
    Questa non fu una decisione sbagliata, ma fu errata la scelta del suo successore: invece di reinvestire i soldi della sua cessione su un’ altra punta da 15 – 20 gol, optammo per la “soluzione interna” (quanto mi sa di raccattato quest’ espressione…), e lanciammo titolare un giovane fino ad allora vissuto all’ ombra del grande Luca Toni: Giampaolo Pazzini.
    Lui era un ragazzo toscano arrivato a diventare il centravanti titolare della Fiorentina: incarnava il sogno di ogni tifoso viola, e per questo molti di noi lo sostennero con forza anche quando divenne chiaro come il sole che non era all’ altezza del compito assegnatogli.
    Il tifo viola su di lui si spaccò in 2: da un lato i romantici, che per il motivo appena spiegato lo applaudivano a prescindere; dall’ altro i pragmatici (tra cui io), che dicevano “Chi se ne frega se é toscano o cinese, il Pazzo non segna nemmeno nell’ amichevole del Giovedì.”
    Alla fine del suo primo anno da titolare i numeri erano impietosi: 31 presenze, 9 gol. I Della Valle, da sempre restii ad ammettere i propri errori, furono costretti a riconoscere la sua inadeguatezza, e al suo posto comprarono Gilardino.
    Pazzini tornò nella situazione di prima: viveva all’ ombra di un centravanti più forte di lui, e l’ allenatore gli lasciava solo gli scampoli di partita a risultato acquisito. Ovviamente lui e il suo procuratore rilasciarono dichiarazioni polemiche alla stampa, ma c’era poco da lamentarsi: la sua occasione l’ aveva avuta, e poteva prendersela solo con se stesso per non averla sfruttata.
    Dopo 6 mesi di panchina fissa, passò alla Sampdoria a titolo definitivo per 9 milioni di euro: i romantici si indignarono, mentre i pragmatici applaudirono il nostro direttore sportivo per aver venduto una riserva ad un prezzo da top player.
    A quel punto accadde l’ impensabile: Pazzini cominciò a segnare caterve di gol, e non solo alla Sampdoria, ma anche all’ Inter e al Milan.
    Adesso é di nuovo in ribasso, fatto fuori (come El Shaarawy) dal ciclone Balotelli. E’ la storia della sua carriera: ogni volta che riesce ad ottenere le luci della ribalta, arriva un giocatore più forte di lui e gli ruba la scena. E’ successo prima con Toni, poi con Gilardino e adesso con Super Mario.
    Prevedo che anche stavolta il Pazzo prima si lamenterà per la troppa panchina, e poi cambierà squadra. Una volta lì, farà bene per un anno o due, per poi immalinconirsi non appena la sua nuova società gli affiancherà un altro giocatore bravo. Pazzini é assolutamente incapace di sopportare la concorrenza, ed é questo che gli impedisce di essere un giocatore da grande squadra, anche se i numeri farebbero pensare il contrario.

  2. Non amo Pazzini, non l’ho mai amato; nè ho gioito quando l’abbiam preso. Lo ritengo un buon panchinaro (a patto che accetti senza fiatare il suo status di riserva) in una grande e un titolare solo in squadre di medio-bassa classifica.
    Ora, speriamo solo che da qui alla fine non debba più giocare una partita da titolare: significherebbe che Balo sta bene, segna e non si è preso uno dei suoi soliti cartellini idioti…

    Tornando alla classifica, dopo il prevedibile risultato di ieri, ho molti timori per il terzo posto. E’ vero che voi viola non siete molto continui… però le squadre di Allegri calano tutte tra aprile e maggio (capitava a Cagliari e capita al Milan da 3 anni) e il vantaggio risicato mi mette molta ansia. Solo se Balotelli torna a segnare con continuità e ElSha si scrolla di dosso il torpore possiam sperare di qualificarci alla UCL. Se così non fosse, temo che il buon (si fa per dire) Silvio darà il là ad altre cessioni illustri… d’altronde non ci saranno elezioni nell’immediato, perchè interessarsi ed investire nel Milan????

    1. Proprio ieri Galliani ha assicurato che tecnico e squadra verranno confermati in blocco. Non avrei fatto una dichiarazione del genere a campionato in corso, con il terzo posto ancora da mettere in cassaforte: nel Milan ci sono tanti giocatori in scadenza, e sapere in anticipo che un altro anno di contratto lo strappano in ogni caso potrebbe renderli meno motivati per giocare al meglio questo rush finale.
      Anch’io non ho dubbi sul fatto che, oltre al mercato in uscita, sarà inesistente anche quello in entrata: finché non ci sarà una debacle eclatante, come quella dell’ Inter l’ anno scorso, Silvio potrà sempre dire: “Non abbiamo fatto malissimo, quindi perché dovrei svenarmi?” Paradossalmente, dovreste augurarvi un settimo posto per rivedere un Milan di nuovo attivo sul mercato.
      E’ successa la stessa cosa a noi con i Della Valle: finché centravamo l’ Europa non investivano (anzi cercavano di sbarazzarsi degli ingaggi più onerosi), poi dopo 2 anni senza coppe si sono resi conto di non poter più rimanere immobili e hanno finalmente rimesso mano al portafogli.
      Adesso che l’ Europa é a portata di mano, sono convinto che torneranno in letargo fino alla prossima catastrofe, e i soldi delle coppe europee non li reinvestiranno perché “In questi tempi di crisi non é possibile fare follie.” Dichiarazioni ridicole per il mondo del calcio, che é uno dei settori in assoluto meno colpiti dalla crisi. Ma i Della Valle ci hanno portato dalla C2 alla Champion’s League, e quindi gli lascio passare questo ed altro.

      1. Non amo essere indulgente con le dirigenze, anche a fronte di successi. Gli errori vanno rilevati, specie se ripetuti.
        Il problema, il più delle volte, non è dato solo dai mancati investimenti (che, per carità, sono anche legittimi), quando dagli investimenti SBAGLIATI. E’ lì che attendo al varco l’amministratore depelato Galliani… che dio lo fulmini sto farabutto…

    1. Grazie per i complimenti e per il tuo commento!!!!
      Gli aggiornamenti ci saranno presto: con la speranza di festeggiare il 3° posto e di raccontarvi qualche bel film da vedere!!!!

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