Mettete insieme la carica inossidabile di Tom Cruise, la bellezza disarmante di Olga Kurilenko, l’algido fascino di Andrea Riseborough e il cameo di un sempre carismatico Morgan Freeman; poi mescolateli in una storia di fantascenza ambientata in un futuro post-apocalittico; condite con alieni e guerra atomica; e infine centrifugate il tutto con effetti speciali d’avanguardia e scene d’azione roboanti. Otterrete così Oblivion, gradevole film diretto da Joseph Kosinski e in questi giorni nelle sale cinematografiche.
Di sicuro l’originalità non è il forte di questa pellicola e le citazioni (talvolta al limite del furto…) di altri film sul genere sono tantissime: se gli echi di “Terminator” e “2001: Odissea nello spazio” erano prevedibili, stupiscono invece i riferimenti a pellicole meno conosciute o blasonate come “Pandorum“, film con Ben Foster e Dennis Quaid molto sottovalutato secondo me, e lo splendido “Moon“, con un Sam Rockwell stratosferico.

Ma Oblivion non è semplicemente un collage di storie, personaggi e situazioni già viste. Kosinski al secondo tentativo ha vinto là dove aveva fallito con Tron:Legacy ed è riuscito a dare un anima al film, a delineare personaggi credibili, a collocarli in un ambiente definito e farli operare con coerenza. È riuscito, in sintesi, a trovare quella dimensione fondamentale per ogni film di fantascienza: rendere l’incredibile credibile, far sentire per almeno un secondo lo spettatore come l’astronauta che in assenza gravitazionale guarda le meraviglie del cosmo attraverso il piccolo oblò della sua astronave. Trovare insomma umanità laddove, per definizione, dovremmo averne solo l’assenza.
Una parola mi sento di spenderla anche su Tom Cruise. Per lungo tempo non l’ho mai particolarmente amato, ma devo riconosce che negli ultimi 10 anni ha infilato una serie di pellicole straordinarie: L’ultimo Samurai, Minority Report, Collateral, La Guerra dei Mondi, Operazione Valchiria. Oblivion non è sicuramente al livello di nessuno di questi film, ma mantiene uno standard molto elevato, sulla falsa riga di altre opere come MI4, Jack Reacher, Vanilla Sky. Bisogna anche dire che il buon Tom probabilmente ha fatto un patto col diavolo: una volta arrivato a 40 anni praticamente non è più invecchiato. Non credo di sbagliarmi, ma non si notano nemmeno segni di interventi di chirurgia estetica: quella è proprio la sua faccia… buon per lui!

In conclusione, se andrete a vedere Oblivion non aspettatevi niente di più di quel che un buon film di fantascienza debba offrire: azione, effetti speciali, suspence, combattimenti; e non arrabbiatevi se si intuisce in anticipo il finale (d’altronde esiste un film con Tom Cruise che abbia un finale inaspettato????). Gustatevi invece un film che offre poche cose, ma tutte buone e di qualità.
Voto 7
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