Il pagellone del calciomercato

I 3 giorni del Condor si concludono col “botto”: Jack Bonaventura passa in rossonero per 7 milioni di euro. Quello dell’ex atalantino è l’acquisto più costoso del mercato milanista e questo da la misura di quanto misera e gretta sia stata l’estate rossonera.

A conti fatti la squadra titolare vale più o meno quella dell’anno scorso quando, va sempre ricordato, il Milan chiuse con un deludente ottavo posto: dopo aver ceduto il giocatore che ci aveva portato più punti ci siamo imbottiti, as usually, di parametri 0 over 30 o giù di lì nessuno dei quali garantisce il salto di qualità. Il buon Silvietto ha intascato circa 30 milioni ma ne ha reinvestiti meno di 10 e, inevitabilmente, il distacco dalle grandi si è ancor più accentuato. Quindi l’unico obiettivo alla portata di questa squadra è, realisticamente, un piazzamento per l’Europa League.

Ma vediamo nel dettaglio i nuovi arrivati in Casa Milan:

Agazzi
Portiere trentenne e, soprattutto, mediocre che ha sempre lottato per la salvezza. Perchè il Milan l’abbia acquistato resta un mistero.
Diego Lopez
Non è un fenomeno ma è meglio di Abbiati, su questo non ci piove. Ciò che mi fa incazzare è il rapporto tra età (33), ingaggio (2.5) e durata del contratto (4). Per un portiere che ha sempre militato in squadre di media fascia spagnole e vanta solo mezza stagione da titolare al Real mi sembra un po’ troppo.
Alex
Pachiderma difensivo forte di testa ma lento e macchinoso nei movimenti. Qualche anno fa era ancora buono ma ora, a 32 anni suonati, mi suscita non poche perplessità. Anche perchè, diciamocelo francamente, i brasiliani non sono mai maestri di professionalità e passati i 30 hanno la tendenza a sbracare
Armero
Una pippa scartata prima dall’Udinese, poi dal Napoli e infine addirittura dal West Ham. Da noi prende il posto di Constant ma a cambiare una pippa con un’altra pippa non è che si diventa mica più forti.
Bonaventura
Mio conterraneo (è nato in un paese in provincia di Macerata) è un ragazzo interessante. Non ha i crismi del campione, ma ha qualità, intelligenza e umiltà per dare un buon contributo. Lo vedo bene come esterno d’attacco, meno come mezzala. A mio parere è il miglior acquisto estivo del Milan.
van Ginkel
Non l’ho mai visto giocare quindi posso limitarmi a ricordare i pareri positivi di cui si legge in giro e sottolineare l’assurda formula con cui è arrivato (prestito secco) che in pratica certifica che il Milan è una società satellite del Chelsea, un po’ come il Sassuolo lo è per la Juventus.
Menez
Talento cristallino ma scostante e bizzarro. Grandi colpi ma poco cervello, insomma. Un cavallo di razza difficile da domare ma che, se preso nel verso giusto, potrebbe rivelarsi fondamentale. Incrociamo le dita.
Torres
Arriva con un decennio di ritardo e dopo aver precocemente imboccato il viale del tramonto. Negli ultimi 4 campionati ha segnato la miseria di 20 gol e sul suo rendimento grava un punto interrogativo grosso come un macigno. Dal suo rendimento dipenderanno gran parte delle fortune rossonere.

Era lecito aspettarsi di più? Certamente si.
La squadra arrivata ottava andava pesantemente rifondata mentre si è preferito innestare i soliti 2-3 parametri 0 e sperare nella loro resurrezione, ignorando contestualmente tutti gli altri pesanti difetti che ancora affliggono la rosa, su tutti la scarsa qualità della linea mediana che, stante la prolungata assenza di Montolivo, può schierare solo falegnami che fanno fatica ad aggiustare un passaggio di 10 metri. La formazione titolare è piena di punti interrogativi mentre le riserve oscillano tra il mediocre ed il pietoso: per quanto ENTUSIASMO Inzaghi sappia infondere nel gruppo, la squadra resta scarsa e incompleta.

Si poteva fare meglio? Direi proprio di si.
Quel che più stupisce è la totale assenza di programmazione. Sostituire un giocare di 24 (Balotelli) con uno di 30 (Torres) è pura follia, così come cedere per 6 miseri milioni il miglior talento della primavera (Cristante). L’impressione diffusa è che la squadra non venga costruita seguendo un progetto tecnico o rispondendo alle esigenze dell’allenatore, bensì sfruttando le occasioni e fiondandosi su giocatori scontenti o in esubero indipendentemente da ruolo, caratteristiche e valore. Non importa chi tu sia, l’importante è che costi 0.

Siamo così sicuri che non ci siano risorse? Qualche dubbio c’è.
Da anni sentiamo la litania di Galliani sulla rinnovata politica di austerity societaria, sulla fiscalità spagnola e sull’impossibilità di competere con magnati russi o arabi. Però i numeri raccontano un’altra storia: il Milan non spende più un euro per i cartellini dei giocatori tuttavia non si fa gli stessi scrupoli quando ci sono di mezzo ingaggi multimilionari. Essien, giocatore strafinito, costa al Milan 6 milioni l’anno; altrettanto costa Muntari, uno dei più scarsi centrocampisti che abbia mai visto. E questi sono solo 2 esempi di una lista che sarebbe sterminata.
I soldi per fare mercato quindi ci sarebbero, se non fossero sperperati con ingaggi incomprensibili.

Rassegniamoci.
Il Milan ormai è una provinciale di lusso che non ha più soldi da investire e, cosa ben più grave, non ha più un progetto sportivo da seguire. Di questo passo l’assenza dalle coppe europee rischia di diventare cronica e, con essa, anche la possibilità di rafforzarsi. Così il ridimensionamento sarà di fatto irreversibile. Con buona pace dei tifosi evoluti e dei Pellegatti che continuano a inneggiare uno squadrone che non c’è più.

RosaMilan201415
Le formazioni del Milan a confronto: difficile migliorare l’ottavo posto dell’anno scorso.
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2 pensieri su “Il pagellone del calciomercato

  1. Agazzi l’ha presa in quel posto: al momento della firma avrà pensato di fare un anno, massimo due da secondo di Abbiati per poi raccoglierne l’eredità, e poi gli è piombato tra capo e collo un quadriennale a Diego Lopez. Comunque, potrà sempre raccontare ai nipoti di aver giocato nel Milan.
    A mio giudizio Agazzi è stato ingaggiato perché in quel momento Galliani mai avrebbe immaginato che di lì ad un mese il Real Madrid gli avrebbe offerto il proprio portiere titolare a 0 euro. Quando si è presentata quest’occasione gigantesca, Galliani l’ha colta d’istinto, senza tenere di conto che:
    A) comprare Diego Lopez significava buttare dalla finestra il lauto stipendio (1,8 milioni) che Agazzi beccherà per 3 anni;
    B) pagare 2,5 milioni d’ingaggio per un portiere è un’assoluta follia. A mio giudizio uno stipendio da 2 milioni in su andrebbe garantito solo a chi fa gol o a chi li fa fare. Gilardino prendeva meno di Diego Lopez, e questo ti fa capire quanto sia spropositato l’ingaggio dello spagnolo.
    Su Armero sei troppo severo: tra lui e Constant c’è un abisso, così come c’è un abisso tra la riserva attuale (Albertazzi) e quella precedente (Emanuelson). Su quella fascia il Milan si è molto rinforzato. Certo, sarebbe stato meglio prestare Albertazzi e prenderne uno più bravo, ma si sa che in quel ruolo i giocatori forti sono pochi e molto cari.
    Per quanto riguarda Bonaventura, il suo acquisto è chiaramente un contentino per chiudere la bocca a quei tifosi che mugugnavano per la cessione di Cristante e/o il mancato arrivo di Biabiany.
    Ecco, il caso Biabiany/Bonaventura è un’altra figuraccia mediatica senza precedenti. Prima fotografano Biabiany con la sciarpa rossonera, poi si rimangiano tutto ed emettono un comunicato in cui danno esplicitamente la colpa a Zaccardo, esponendolo all’ira dei tifosi e ad una gogna mediatica davvero ignobile. Ovviamente lo hanno fatto nella speranza che lui si cagasse in mano e ci ripensasse: dato che lo stratagemma del comunicato non è bastato per muovere Zaccardo dalla sua posizione, Galliani ha comprato Bonaventura.
    Massima disistima sia per il Milan, che ha trattato Zaccardo in modo vergognoso, sia per Zaccardo, perché ritengo che un giocatore, quando si rende conto di essere soltanto un peso per la propria società, dovrebbe avere il buon gusto di levare le tende, invece di restare dov’é a rubare lo stipendio. Anche solo per un discorso di amor proprio e di dignità personale.
    Per quanto riguarda Torres, a mio giudizio era meglio riscattare Paloschi. E’ un nome con meno appeal, tecnicamente non è un fenomeno, ma i numeri gli danno ragione, ed è esattamente di questo che ha bisogno il Milan: più giocatori di sostanza e rendimento, meno figurine.

    1. DIEGO LOPEZ: hai colto perfettamente nel segno. Un portiere non merita mai uno stipendio di quel tipo (tranne rarissime eccezioni) e soprattutto uno come Diego Lopez, che ha 33 anni e nemmeno un glorioso passato alle spalle.
      ARMERO: che il Milan sia ridotto a prendere in prestito uno scarto del West Ham è per me inaccetabile. Dici sia meglio di Cosntant? Io non ne sono così sicuro. Tieni poi sempre presente che alla fine da quel lato giocherà De Sciglio, con Abate a dx. Spero proprio che il campo lo vedrà solo col binocolo.
      BONAVENTURA: mi piace, credo sia adatto a QUESTO Milan ma riconosco che nel Milan di qualche anno fa avrebbe si e no portato i borsoni e i coni all’allenamento. Hai ragione quando lo definisci un contentino, anche perchè non ha molto senso prima puntare su un ala veloce (Biabiani) e poi prendere un trequartista più lento ma tecnico. Al solito, AG compra i giocatori non in base alle esigenze tecniche, ma solo in base a quelle markettare.
      ZACCARDO: il tuo ragionamento – in termini assoluti – è inappuntabile. Tuttavia bisognerebbe anche capire che rinunciare a dei soldi non fa mai piacere a nessuno e visto che Zaccardo non ha obbligato il Milana concedergli il lauto stipendio che prende, non vedo perchè dovrebbe ora rinunciarci. Di sicuro la gogna mediatica cui lo ha esposto la società è semplicemente vergognosa.
      TORRES: il problema è che questo è un investimento a perdere. Ti costa quasi 20 mln (4.5 di ingaggio netto fino al 2016) e tra due anni avrà valore ZERO. Se il Milan, metti caso, avesse preso una punta più giovane (Destro, Hernandez, Mandzukic) gli avrebbe pagato un ingaggio sicuramente inferiore e tra 1 o 2 anni, volendo, avrebbe sempre potuto rivendere il giocatore e ricavarne qualcosa (un po’ come è successo con Balotelli). E’ per questo che trovo assurdo vendere un 24enne e sostituirlo con un 30enne.

      Il problema di fondo, caro wwayne, è che da circa 10 anni il Milan tende a sperperare soldi in ingaggi anzichè investire in cartellini. Non conosco l’esistenza di ragioni fiscali o finanziarie dietro a questa politica (non sono un commercialista), tuttavia il sospetto che sia una strategia fortemente voluta per altri scopi è fortissimo. In rete i tifosi milanisti e non fanno tante illazioni (creste di AG, creste di AG e SB insieme, creazione di fondi, riciclaggio, etc) ma io non ho gli strumenti per stabilirne la passibilità. Tuttavia mi sembrano ipotesi plausibili. I 20 anni di trionfi precedenti mi spingono ad escludere che siano diventati improvvisamente incopetenti, forse invecchiati, ma non stupidi. Perchè sprecare soldi in questo modo? Ci dev’essere per forza una qualche ragione. Forse un giorno scopriremo qual è, ma ho il sospetto che forse sarà meglio per il Milan che tutti restino nell’ignoranza….

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