L’entusiasmo è perdere 1-0

Entusiasmo è diventato il mantra con cui la società ha deciso di esorcizzare le ultime negative stagioni: non nuovi e bravi giocatori (quelli costano…) bensì la catechesi dell’entusiasmo indottrinata a tesserati e stampa amica (serva?).

Così per tutta l’estate ci hanno frantumato i coglioni con l’ENTUSIASMO: l’entusiasmo di Pippo, il ritrovato entusiasmo del Presidente, l’entusiastica risposta dei giocatori, l’entusiasmo portato dai nuovi arrivati, l’entusiasmo di CasaMilan, la carica di entusiasmo di Inzaghi (sempre lui), l’entusiasmante amore ritrovato dai tifosi, l’entusiastica risposta degli sponsor e l’aria frizzante di fresco entusiasmo che si respira a Milanello.

Peccato che ENTUSIASMO non giochi, non abbia piedi buoni, non sappia fare i gol e neppure evitarli. E ieri sera si è visto.

La Juve, pur priva di 2 tra i suoi giocatori più forti (Pirlo e Vidal), ci ha messo alle corde per quasi tutti i 90 minuti della partita, evidenziando crudelmente i limiti di una squadra costruita senza alcuna logica tecnica e priva di qualità in maniera imbarazzante. Alla fine lo 0-1 non solo è giusto ma addirittura sta stretto ai gobbi, mentre al Milan resta solo il rammarico per l’unica occasione da gol creata con il risultato ancora fermo sullo 0-0 (anche se, va ammesso, un gol di testa di Honda su lancio millimetrico di Muntari sarebbe stata un’onta che gli Dei del Pallone ci avrebbero fatto scontare presto e amaramente).

E’ questa, comunque, la triste dimensione del Milan, ormai ridotto a provinciale che quando arriva la capolista si chiude in difesa e spera di portare a casa un fortunato pareggio. Una dimensione che il tifoso milanista accetterebbe pure di buon grado (d’altronde ha accettato cose ben peggiori) a patto che non si cerchi disperatamente di camuffarla dietro una grandeur che ormai non c’è più. Non entusiasmo ma realismo: è di questo che abbiamo bisogno. Perchè di questo passo, probabilmente, l’unico Milan-Juventus che i tifosi milanisti saranno lieti di vedere è questo:

MilanJuveGirls

 

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6 pensieri su “L’entusiasmo è perdere 1-0

  1. Anche noi ai tempi di Corvino avevamo uno slogan simile: MOTIVAZIONI.
    Quando Corvino faceva un acquisto e un giornalista gli faceva notare che aveva comprato una sega, lui ribatteva: “Sì, ma è molto motivato.”
    Quando Corvino cedeva un campione, per placare l’ira dei tifosi diceva: “Il giocatore non aveva più motivazioni.”
    Prima di una partita difficile, per mettere avanti in caso di sconfitta, Corvino diceva: “Gli avversari avranno grandi motivazioni.”
    In pratica le motivazioni erano diventate un lasciapassare per qualsiasi porcata: acquisti assurdi, cessioni pesanti eccetera.

    Altra cosa che non sopporto: giustificare le cessioni pesanti adducendo motivi di bilancio.
    Primo, certe situazioni non dovrebbero mai verificarsi, perché un dirigente attento al momento di stipulare un contratto oneroso deve sapere se sta facendo o meno il passo più lungo della gamba. Di conseguenza, un ds che dice “L’ho ceduto perché pesava troppo sul bilancio” di fatto ammette di essere un incapace.
    Secondo, le società di calcio hanno tanti di quegli introiti da poter garantire una barca di soldi anche al terzo portiere (vedi Agazzi a 1,8 milioni l’anno), quindi non avranno MAI il bisogno impellente di liberarsi di un ingaggio pesante. E se anche gli introiti non fossero sufficienti, i patron possono sempre ripianare le perdite, con buona pace del facilmente aggirabile Fair Play Finanziario.
    Terzo, se proprio devi abbassare il monte ingaggi, è molto meglio cedere 5 pippe piuttosto che un campione. Quando cedi un campione, il risparmio sull’ingaggio non compenserà mai la perdita tecnica, e quindi il gioco non vale la candela.

    1. Effettivamente i Della Valle sono soliti copiare strategie dal Milan.
      Ricordo che poche settimane fa Andrea Della Valle apostrofò la mancata cessione di Cuadrado come un nuovo acquisto e questo, come ben sai, è un cavallo di battaglia di AG da almeno 10 anni… In effetti son circa 10 anni che gli unici acquisti del Milan sono i giocatori non ceduti o quelli rientrati da un lungo stop…
      Vabbè, che ci possiamo fare: il problema numero 1 del calcio italiano oggi sono proprio i dirigenti incompetenti. Chissà quando finir questo strazio.

      1. Sarebbe bellissimo se il Gallo dicesse:

        Il nuovo acquisto di quest’anno è Sulley Muntari. Il Liverpool mi ha supplicato in ginocchio di lasciarlo andare, ma io gli ho risposto che non potevamo privarci di uno dei pilastri della nostra linea mediana. Passi per Balotelli, ma Muntari proprio no: senza la sua qualità a centrocampo non saremmo più stati ULTRACOMPETITIVI…

  2. Purtroppo il calcio è uno sport vissuto in maniera molto emotiva, e quindi le persone o i discorsi schietti e realisti non saranno mai visti di buon occhio da tifosi e stampa.
    La conseguenza, come dici giustamente anche tu, è quella di prendere continuamente in giro quelli che guardano le partite della propria squadra senza le fette di prosciutto sugli occhi e in grado di usare un minimo di testa.

    Beh, un Milan-Juventus come quello non dispiacerebbe neanche a me, se per quello 😉

    1. E’ vero che certe verità è difficile farle digerire, ma è ancor più difficile chiedere di sopportare le prese per il culo che, al Milan, vanno avanti da almeno 5 anni.

      PS: non avevo dubbi che il Milan-Juve-Lesbo-Show mettessi tutti d’accordo ehehehehhe

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