Chi è senza colpa è un film spiacevole: ti prende le viscere, te le attorciglia intorno al collo e cerca di strangolarti con le tue stesse paure, con ciò che più ti spaventa non già negli altri, ma dentro te stesso. Perchè non c’è niente di più terrificante che scoprire i lati nascosti della propria personalità in cui si celano cinismo, violenza, vendetta.
Non c’è nessuna morale e neppure un insegnamento, ma solo la realtà, cruda ed inevitabile. La New York che ci racconta Roskam è plumbea e solitaria, agitata da personaggi indecifrabili e controversi. Le luci di Time Square sono lontane, sembrano quasi appartenere ad un altro universo: qui c’è solo l’oscurità attraversata dal tetro e fetido sentore di vacuità di vite stentate e rassegnate.
Non c’è spazio per nessun eroe, perchè tutti sono vittime di qualcosa: della città quando va bene, di se stessi quando va male. Tom Hardy e James Gandolfini danno sostanza a due personaggi distanti e simili al contempo, due anti eroi attraverso i quali siamo quasi spinti ad indulgere verso le crudeltà e le miserie dei bassifondi, verso quelle stesse riprovevoli emozioni che scopriamo celate dietro le nostre maschere.

Pertanto, se siete disposti ad affrontare i demoni che si agitano dentro di voi e cercano il minimo pretesto per balzare fuori prepotenti e cattivi per mostrare tutta la loro feroce determinazione, allora potete guardare Chi è senza colpa. Altrimenti passate la mano, baloccatevi con qualche commediuncola, immaginatevi sospesi tra cinquanta sfumature di niente o sollazzatevi con un cooking show. Certi film sono fatti solo per chi ha il pelo sullo stomaco, per chi tracanna lo scotch tutto d’un fiato e senza bisogno di tossire, per chi si specchia la mattina e non prova vergogna neanche se la persona di là dello specchio non è proprio quella che immaginava di diventare.
Per tutti quelli che hanno imparato ad accettare tutto ciò che non hanno la forza di cambiare.
Voto: 7
Uno dei film della stagione che più aspettavo! Spero di riuscire a vederlo al più presto!
Grazie per la rece, se è la metà di quello che immagino sarà un filmone 🙂
Filmone proprio no, in questo un po’ mi ha deluso, lo confesso.
Però è un film ben fatto e che si fa sentire, sicuramente da vedere.
Di certo non ne resterai deluso.
Domani pubblico sul mio blog il mio pensiero su questo film noir dalle atmosfere tese e livide che mi ha convinto….. complimenti per la tua recensione !
Graie e benvenuto!!!
Passami il link poi: sono curioso di leggerti!
CIaoooo
eccolo : http://wp.me/p3cehQ-Wb fammi sapere che ne pensi ( complimenti per i tuoi gusti musicali … “Darkness on the edge of Town” oltre ad essere il mio preferito della discografia di Bruce è anche nella top ten dei migliori in assoluto !! Ciao e Keep on Rockin’ ….
Corro subito a leggere!!!!!
Per quanto riguarda Darkness: se conosci un po’ il mio blog saprai già della mia passione sconfinata per la musica di Springsteen. in più ti confesso che Darkness è il suo album che preferisco in assoluto.
Tempo fa scrissi una trilogia di post sulla poetica si Springsteen ed uno fu proprio dedicato a Darkness. Te lo linko, sperando di farti cosa gradita!
https://lapinsu.wordpress.com/2012/10/12/la-poetica-di-bruce-springsteen-in-3-passi-darkness-on-the-edge-of-town/
Vado a Leggere !! Mi ero accorto della tua passione per Bruce che guarda caso collima con la mia (o meglio collimava: ultimamente l’ ho un poco abbandonato in favore di altra musica, ma rimane senz’altro uno dei miei preferiti essendo cresciuto con la sua musica, Ero presente il 21 Giugno 1985 a Milano e da li in poi ho visto ben 8 suoi concerti , sino al 2003…. poi per via della nascita dei miei due figli ho dovuto “rinunciare” alla mia passione primaria favorendo le altre due passioni più “casalinghe” come la lettura ed i film. Ciao
ah, il 21 giugno del 85, quanto avrei voluto esserci…. ma avevo appena 6 anni, sarebbe stata dura.
Il mio primo concerto fu nel 99 a Bologna, durante il Reunion Tour.
Quando hai tempo da perdere, qui c’è la storia completa della mia passione per il boss eheheheh
https://lapinsu.wordpress.com/io-e-bruce/
Bellissimo pezzo, complimenti!
Pienamente d’accordo. Nulla di epocale, ma mi piace questo cinema fisico molto anni ’70 che lo senti tutto sulla pelle. Tom Hardy e James Gandolfini, ancora una volta, sono immensi.
Per non parlare del cane! *-*
Hai ragione a sottolineare la fisicità di questo film, in gran parte dovuta proprio ai due protagonisti. E’ un aspetto importante del film e son contento che sia emerso in questi commenti perchè io l’avevo tralasciato nella mia rece.
Poi, vabbè, Gandolfini è un gigante e non solo per stazza. La sua scomparsa prematura ha lasciato un vuoto immenso.
Di The Drop mi è rimasto impresso soprattutto il senso di tragedia incombente che si respira dal primo all’ultimo minuto. Hai sempre la sensazione che da un momento all’altro possa succedere qualcosa di terribile, perché tutti i personaggi sono in una situazione di potenziale pericolo: i due soci del bar, la donna di Tom Hardy, perfino il cane.
La tua recensione mi trova perfettamente d’accordo su molti punti. Soprattutto quando sottolinei la natura plumbea e solitaria dell’ambientazione, e il fatto che tutti i personaggi siano indecifrabili e controversi.
A questo film muovo soltanto due critiche:
– Il fatto di aver preso un’attrice troppo brutta per il ruolo di Nadia;
– Il ritmo un po’ troppo lento.
Senso di tragedia incombente ed imminente, puzzo stantio di sigaretta, sangue che pulsa violentemente nelle vene. Sono queste le immagini suscitate da questo film.
Uno dei motivi per cui l’ho apprezzato è che sembra la traduzione cinematografica di una canzone del Boss che amo particolarmente: DARKNESS ON THE EDGE OF TOWN.
Qui trovi la traduzione: http://infinititesti.it/2010/07/12/bruce-springsteen-darkness-on-the-edge-of-town-testo-e-traduzione/
Che ne pensi?
Sulle tue 2 considerazioni finali invece:
– la RAPACE non l’ho mai digerita molto, nè col film che le ha dato notorietà (la versione svedese di Uuomini che odiano le donne) nè in quello che l’ha consacrata ad Hollywood (Sherlock Holmes gioco d’ombre). Oltre che poco bella è anche sciatta e poco convincente secondo me.
– il RITMO ahimè è lento, ma nei noir di questo tipo non può essere diversamente. Nonostante tutto il film resta scorrevole e questo è senz’altro merito del regista.
“Tutti hanno un segreto, Sonny
qualcosa che non possono guardare in faccia
[…]
fino a che un giorno se ne liberano
se ne liberano o lasciano che esso li trascini sul fondo”
Frasi davvero perfette per The Drop. Nel trailer di questo film ci sarebbero state come il cacio sui maccheroni.
Un’ultima osservazione: 10 e lode al grafico che ha curato la locandina di The Drop. La vidi per la prima volta l’Estate scorsa, e da allora mi è entrata nel subconscio. A presto! 🙂
si, locandina geniale
Nun so’ se fa per me….. Pero’ mi hai attizzato, come con i cani, con l ultimo pezzetto… Che il whisky tutto d un fiato e’ roba che mi gasa 😀
Lupo, uno come te in in noir come questo ci sguazza alla grande, ne sono sicuro 😉
Grande Lap, Efficacissimo come sempre Lap! 😉
ops … mi è partito un “Lap” di troppo eh eh eh! 😀
Un post notevole, che non le manda a dire. Titolo messo in whishlist, ma mi avevi già convinto alla locandina con il cast 🙂