Jack Ryan – L’iniziazione

Ogni tanto Hollywood decide togliere le bende a un vecchio attore mummificato ed iniziare il lento processo di de-imbalsamazione per farlo tornare in auge. Non so cosa scateni questo processo: compassione, occhio lungo, valutazioni commerciali. O magari è solo una scommessa che fanno i grandi produttori quando si ritrovano il giovedi per una partitina a poker: se vinco io resuscito Michael Keaton, dice uno; se invece vi frego, riporto alla ribalta Jim Carrey, rilancia un altro; stasera vi mando a casa in mutande e poi scongelo Val Kilmer, sentenzia l’ultimo.

Evidentemente nel 2013 a vincere la partita di poker fu un produttore cui stava simpatico Kevin Costner.

kevin-costner-gli-intoccabili

Quand’ero ragazzino – a cavallo tra gli anni 80 e 90 – Kevin Costner era il Divo per eccellenza: faceva sbavare le femmine, piaceva pure ai maschietti e infilava un successone dietro l’altro. Dall’oscarizzato Balla coi lupi al meraviglioso Gli Intoccabili, dal blockbuster Robin Hood al discusso JFK di Oliver Stone, dall’insulinico Guardia del corpo al capolavoro Un mondo perfetto di Clint Eastwood. Poi venne Waterworld, un flop colossale che costò al buon Kevin un sacco di soldi e, in parte, la carriera, tanto da far sorgere il dubbio che il suo successo fosse stato come l’atto eroico del protagonista di Balla coi lupi: fortuito.

Da allora la sua orbita si allontanò progressivamente dal cuore di Hollywood, tanto da ridursi a battere cassa in film di bassa lega. Ricordo che pochi anni fa lo beccai addirittura in un pessimissimo film – Swing Vote – dove interpretava un padre sconclusionato con la figlioletta super ganza che lo teneva a bada: una roba pessima, a stento passabile nella programmazione pomeridiana di Italia 1 in agosto.

kevin costner swing vote

Poi avvenne qualcosa – probabilmente la partita a poker di cui sopra – e l’eclisse della stella di Kevin Costner terminò. Tutto iniziò nel 2013 con Man Of Steel, nel quale fu scelto per il ruolo di Jonathan Kent, parte in cui si muoveva disinvolto come un camionista in un circolo di intellattuali e per la quale avrei visto meglio almeno altri 100 attori (Dennis Quaid o Bruce Willis, giusto per fare due nomi). Sull’onda di questa resurrezione, ha infilato un film dietro l’altro, sia come protagonista che come spalla, facendo sistematicamente cagare ma venendo inspiegabilmente scritturato per nuovi ruoli simili. Kevin Costner ha la faccia da bietolone-provolone e non può fare il duro, il contadino di sani principi o la superspia. Non è credibile e si tira dietro tutto il film. Se in 3 days to kill – di cui scrissi tempo fa – l’ex mummia Kevin era stata pessima, in Jack Ryan – L’iniziazione, dove interpreta il mentore del protagonista, è addirittura ridicolo.

jack ryan - chris pine - kevin costner

Per altro il film non sarebbe male: la storia è decente, le scene d’azione sono buone, forse manca un po’ di ritmo nella narrazione ma il resto del cast funziona discretamente e ci metterebbe una pezza, tuttavia non bastano i muscoli e gli occhi azzurri di Chris Pine; serve a poco l’algido fascino di Keira Knigthley; diventa inutile il carisma di Kenneth Branagh. Perchè se poi ci metti Kevin Costner a fare la superspia col capello biondo platino allora, inevitabilmente, mandi tutto a puttane.

kevin costner biondo platino

Dai, vedi una cosa del genere e subito ti viene il sospetto che lo stiano pigliando per il culo. Sembra una di quelle vignette tanto in voga su Facebook per sfottere qualche vip e non sai cosa ti faccia più ridere: se gli occhiali da ragioniere, l’inverosimile smorfia da duro, i capelli ossigenati o la scritta mentore di una spia operativa. Ma mentore di che? Con quella faccia da prepensionato che importuna le signore in coda alle Poste, Kevin Costner non potrebbe insegnare nemmeno come si stappa una bottiglia di birra!

Ed è così che ho iniziato a ridere come un idiota, anzi come quell’idiota che ha avuto la brillante idea di scritturare Kevin Costner dopo una partita a poker e qualche whiskey di troppo… Chissà se si è pentito di non esser restato a casa quella sera…

Voto: 4

115 pensieri su “Jack Ryan – L’iniziazione

  1. Kevin non è male.
    Mi è sempre piaciuto, ogni tanto può capitare di “bucare”.
    Ma credo che alcune sue interpretazioni rimangano memorabile e ciò basta.

    1. Ecco, questo sarebbe stato un successone e sarei pure andato a vederlo al cinema.
      Tra l’altro saremmo stati in piena zona-lupokattivo, il che è un punto in più 😀

  2. Troppo cattivo con Kevin… anche recentemente ha recitato ruoli decenti. Per esempio la pubblicità del tonno dove è protagonista assoluto credo sia una prova recitativa invidiabile ed inarrivabile. Sarei curioso di vedere il sequel…

    1. ahahhahaha, sto tonno di kevin ha colpito un po’ tutti ahahahahahah
      Di sicuro il suo agente avrebbe fatto meglio a consigliargil qualche altro prodotto per il quale diventare testimonial: collante per dentiere, pastiglie per la prostatite, pomate per dolori remautici, etc.

        1. il “chicchirichì” o il “coccodè” fatti con la voce di Banderas sarebbero suonerie che spopolerebbero più del pulcino pio
          parere personale, ovviamente 😀

  3. Povero Kevin, dopo WATERWORLD la sua carriera è andata un po a zoccole.
    La sua ultima miglior interpretazione probabilmente è in quella pellicola ambientata in Italia dove interpreta un attore in cerca di ispirazione e incontra delle persone con la quale andrà alla scoperta delle meraviglie della cucina nostrana…
    “Tonno Rio Mare” credo si chiami il film.

  4. Dopo aver letto il tuo post sono andato a scorrere la filmografia di Kevin Costner su Wikipedia. Forse il suo film maledetto, prima ancora di Waterworld, è stato Wyatt Earp: flop al botteghino, Razzie Award per lui e soprattutto Michael Madsen che si mangia i gomiti, perché per recitare in quel film rifiutò il ruolo di John Travolta in Pulp Fiction (fonte: http://www.etonline.com/movies/140840_What_If_Pulp_Fiction_Near_Miss_Casting/).
    Tra l’altro io e Kevin Costner abbiamo un rapporto strano. Ha recitato ripetutamente in 2 generi che adoro, il western (Balla coi lupi, Terra di confine, lo stesso Wyatt Earp) e il post – apocalittico (L’uomo del giorno dopo e appunto Waterworld), eppure non ho visto nessuno di questi titoli. Ho provato a vedere una volta Balla coi lupi su La7, ma cascavo dal sonno e quindi sono andato a letto dopo nemmeno mezz’ora.
    Di Costner ho visto solo Gli intoccabili e Un mondo perfetto: due film imparagonabili tra loro per l’enorme diversità di generi. Forse è questo il maggior pregio della carriera di Costner: l’estrema duttilità con cui ha sperimentato tutti i generi. Anzi, il suo spirito sperimentatore è ancora più ampio: ha fatto l’attore e il regista, con qualche puntata anche nel campo della musica; ha fatto ruoli da protagonista, ma anche da spalla e da comparsa.
    A forza di sperimentare di tutto poi deve essersi convinto di poter interpretare qualsiasi ruolo, ma lui non è Liam Neeson e quindi talvolta si crea l’effetto vignetta su Facebook che hai descritto nel tuo post. Perché di Liam ce n’è uno, tutti gli altri son nessuno. 🙂

    1. Al solito enciclopedico, al solito preciso, al solito corretto.
      Che Costner sia (stato) un bravo attore non si può discutere. E basta vedere i registi che hanno voluto lavorare con lui (De Palma, Stone, Eastwood) per rendersene conto. L’essersi saputo cimentare in più generi, come hai perfettamente evidenziato, aumenta ancor di più il giudizio su di lui.
      Le fortune da regista, invece, secondo me sono state solo fortuite: Balla coi lupi resta un film bello (non bellissimo) ma è pur sempre l’unico decente nella sua carriera di regista.
      Non posso biasimarti se hai pisolato dopo 30 minuti di visione: anche io faticai non poco per arrivare alla fine.

      Tuttavia la repentina svolta e poi caduta della sua carriera è qualcosa di incredibile. E poi, dopo 10 anni quasi di oblio totale, se ne torna in pompa magna in improbabilissimi ruoli… Bontà sua, che ti devo dire.

      Comunque stiam tutti qui a discettare su Kevin e nessuno che spenda una parola sul film… che se tanto mi dà tanto, non è piaciuto proprioa nessuno 😀

    2. Avrei dovuto ascoltare il tuo consiglio ed evitare Contagious ma il richiamo dio Arnold é stato troppo forte. Film veramente pessimo e con un Arnold assolutamente sprecato. Ho interrotto la visione a metà film, sovrastato dalla nausea

      1. Nel mio caso allo schifo per il film si aggiunse la rabbia per aver speso quasi 10 euro per vederlo. Li ritenevo un investimento sicuro, vista la presenza di Arnold, invece quel biglietto è stato uno dei peggiori acquisti della mia vita.
        Tra l’altro io li colleziono: ogni volta che vedo un film particolarmente bello, conservo il biglietto come souvenir. Quando saranno diventati abbastanza li incornicio tutti insieme! 🙂

        1. In tempo conservavo i bigliettianche io: andare al cinema era (é) un’esperienza speciale, quasi mistica, da celebrare. Poi ho smesso perché sbiadivano col tempo

        1. Idea geniale in mano al regista sbagliato: concordo su tutta la linea.
          Ma guarda senza scomodare Miller, sarebbe bastato un Emmerich per dare a quel film un tocco di classe misconosciuto 🙂

    1. …no non sei l’unico, anche a me non è dispiaciuto, anzi, ricco di spunti ma probabilmente fuori tempo. Se fosse uscito di questi tempi (visto che non piove + da anni ormai… ) probabilmente avrebbe riscosso di più ( non come incassi..) . Rimane comunque un attore di un certo calibro.

      Esatto lapinsu, è sempre hollywood che decide chi, quando, perchè etc…
      P.S. sarei curioso di sapere che cosa ne pensi del primo Matrix

      1. Il primo Matrix l’ho adorato, tant’è che figura nella mia top 20 film al sesto posto https://lapinsu.wordpress.com/2013/03/02/top-20-film-2/

        Gli altri due film della saga li ho sostanzialmente schifati, tant’è che li considero così brutti da tener fuori Matrix dalle mie migliori 20 saghe cinematrografiche. https://lapinsu.wordpress.com/2014/04/01/top-20-saghe-cinematografiche/

        Se poi vuoi sapere più nel dettaglio cosa ne penso di Matrix e dei fratelli Wachowsky ti rimando ai commenti di questo post di Kasabake: https://kasabake.wordpress.com/2015/07/31/the-wachowskis-parte-1-di-2-deus-ex-machina-vs-neo/ (perdona la pigrizia che non mi fa riprendere il discorso su questo commento, ma la mia piccola di 2 anni mi ha fatto passare una notte infernale….)

  5. In effetti nell’ultima immagine che hai pubblicato, fa veramente ridere 😀
    Comunque, è incredibile come a volte basti un solo attore, per rovinare un intero film. A volte non basta la bravura di un intero cast, o la funzionalità di una sceneggiatura a reggere un intero film, se poi un solo attore fa schifo.
    Da come ne hai parlato, credo proprio che questo sia il caso…

      1. Veramente la pigrizia è la mia, per non aver cercato nel blog… 😛 Grazie, era proprio quello che volevo (riferito ai links)

        Quindi sei un giovane papino … Auguri

  6. Solo apparentemente un articolo minore, in realtà calibratissimo e ben assestato, tiepido o uggioso come una domenica pomeriggio piovosa, questo pezzo di Lapinsù è perfetto per un attore decisamente sul viale del tramonto, ma con una gran faccia, sulla quale, in mezzo ai segni del tempo, si riflettono ancora lo sguardo carico di tensione sociale e civile della maggioranza dei suoi ruoli di successo.

    Sono stato assente da WordPress per un po’ e ritrovo questo post del mio amico blogger che probabilmente uno degli scribacchini di “La Repubblica” pagherebbe per poter dire di averlo scritto tanto è ben costruito e l’eventuale mancanza di sensazionalismo è data dal soggetto e dalla sua decadenza: un creativo di un’agenzia pubblicitaria che si ritrovasse a dover impostare una campagna di advertising su un farmaco contro la “cacarella” potrebbe contare sulle fascinazioni di belle attrici, macchine sportive, equivoci politically uncorrect in stile Ikea, neologismi modaioli o altro che renderebbero accattivanti i suoi spot o suoi manifesti? No, non potrebbe e farà solo ciò che è in suo potere e Lapinsù ha fatto la stessa cosa, però riuscendoci.

    Ha calato alla fine l’asso della simpatia, ma prima ha circumnavigato l’isola felice dei film di successo di Costner, prima che le nebbie l’avvolgessero in un’illusione di esilio e poi ha cartavetrato i suoi ultimi lavori, creando un parallelismo con la sua recensione di “3 days to kill”, dove, però, aveva un soggetto da paura, perché almeno là il nostro blogger poteva giocherellare con una divinità luciferina, una diabolica bellezza sovraumana, un’icona di femminilità che annichilisce e spaventa, persino, per il potere dominatore che possiede (e sulla dominazione e possessione mi fermo, per non ottenere una tripla x di censura nel commento): Amber Heard.

    In questo articolo, inoltre, ci sono due elementi che mi stanno a cuore: il primo è lo stesso Costner qui preso di mira, mentre il secondo è Jack Ryan, il personaggio nato dalla penna del bestsellerer Tom Clancy.

    Sull’attore mi associo completamente a quanto detto da Lapinsù e siglo ogni sua parola ed ogni suo riferimento e da là proseguo: un tempo adoravo Kevin, perché mi sembrava calcare le scene come un novello Robert Redford e con i suoi personaggi portava in scena la parte migliore degli USA, quella che riesce ad esorcizzare i suoi demoni e che con onestà, patriottismo e duro lavoro individuale, combatte i nemici della della costituzione, senza la retorica sfacciata dei presidenti inverosimili che guidano i caccia contro le astronavi aliene o che attaccano i terroristi a mani nude dentro l’Air Force One o che difendono la Casa Bianca in combattimenti all’arma bianca; lo adoravo e  l’ho perso nel dimenticatoio di film inutili e sbagliati, finché ho temuto fosse solo buono per dare un po’ di fremito alle casalinghe di Voghera gustando un tonno in scatola; poi la rinascita, proprio con quel pà Kent che senza essere imbalsamato ha mostrato ad un alieno come il suo mondo adottivo, il nostro mondo, meritasse un eroe e non un dio; infine la scoperta che l’agente di Costner deve avere degli agganci davvero potenti…

    Su Jack Ryan ho un’esitazione, perché ho letto molti romanzi con lui protagonista, ma non tutti, perché non sono poi così imperdibili ed inoltre sono davvero una flotta, se ci mettiamo dentro la specifica serie di Ryan, quella di John Clark e quella ancora in corso scritta da Mark Greaney, successore di Clancy, dopo la sua morte avvenuta nel 2013.

    Quello di Ryan è un personaggio incredibilmente complesso, che assomma tutta la tradizione di James Bond (in termini action e spionistici), mescola le carte con la politica internazionale di tanto cinema americano ed infine condisce qui e là con il panico destabilizzante di tante agenzie interne all’unica vera agenzia con il mito dell’uomo contro tutti rivitalizzato dalla saga di Bourne; al cinema i romanzi e la loro continuity sono stati presi a pernacchie e l’ultimo capitolo, quello qui recensito, è nettamente il più brutto, anche se forse se la gioca alla pari con il disastroso “The Sum of All Fears” (questo praticamente un B movie) e perché nessuno dei film può nemmeno competere in quanto a bellezza con il primo ed immenso “The Hunt for Red October”.

    Pine fa rimpiangere Affleck che faceva rimpiangere Ford che invece non faceva rimpiangere l’inutile Baldwin del primissimo film (che però là veniva fortunatamente affiancato da sua maestà Sean Connery e diretto da uno dei miei registi preferiti di sempre, John “Die Hard I e III” John McTiernan).

    Sinceramente, per mettere un po’ di ordine nella mega-storia di Ryan, nutro forti speranze nella fiction Tv di Amazon di imminente uscita e che vedrà lo sceneggiatore culto Carlton “Lost” Cuse, collaborare con il suo sodale scrittore Graham “Fringe” Roland ed il regista un po’ coglionazzo ma di certo molto molto bravo Michael Bay (qui in veste più di produttore e showrunner): si prospetta un “House of Cards” molto action…

    1. Sono molto affezionato a Robert Redford. Questo sentimento mi deriva soprattutto dal fatto che ha regalato al mondo uno dei film più belli della storia del cinema, In mezzo scorre il fiume. Di conseguenza, appena l’hai nominato mi sono brillati gli occhi.
      Ti segnalo questo splendido articolo (uscito proprio oggi) su questo straordinario artista e il suo ultimo film, Truth: http://www.mymovies.it/cinemanews/2015/124454/

      1. Leggerò senz’altro l’articolo che mi hai consigliato e grazie Duca!
        Anche nel mio caso Redford ha un particolare spazio nel mio cuore e proprio per il suo prestarsi anima e corpo in parti spesso piene di sentimenti positivi o d’impegno civile, pur tuttavia l’ho apprezzato anche nel ruolo “negativo” di villain al servizio dell’Hydra nel secondo film su Cap…
        Aldilà dei grandissimi film del passato (uno fra tanti quello di da te citato, ma l’elenco è smisurato…), delle sue parti nel nuovo millennio, quella che forse mi ha più toccato, sia per la qualità della recitazione, sia per il character molto intrigante, è stata quella del nonno chiuso nel suo dolore e nel suo ranch di “An Unfinished Life“, specie quando duetta con un altro mostro sacro come Freeman…

          1. E’ quello con la storia dell’orso e con Jennifer “ho-un-panettone-al-posto-del-culo” Lopez… Non ne avevamo già parlato?

          2. forse è quello che mi ha confuso…
            ho archiviato come “culo dell’orso” anzichè “culo di jlo” e così l’ho rapidamente rimosso…

      2. Robert Redfor non è attore che ami particolarmente, neppure in qualità di regista. Ho sempre trovato i suoi personaggi ed i suoi film tropop elementari, a tratti quasi buonisti, ma ovviamente ciò potrebbe dipendere anche dal fatto che non conosco completamente la sua filmografia. Tuttavia ci sono alcune sue pellicole cui sono affezionato:
        – L’uomo che sussurrava ai cavalli, struggentissimo film, forse banale, ma sicuramente coinvolgente
        – Il Castello, che tra l’altro recensii pure qui sul bloc agli inizi
        – Tutti gli uomini del presidente, cui sono affezionato al contrario, perchè è un film che ho schifato massimamente (credo di averlo pure inserito nella mia lista sui film che piacciono a tutti tranne me) e che è la riprova della precarietà dei miei gusti filmici.
        Comunque è interessante questo parallelismo Costner\Redford, anche se è evidente che il secondo sia una spanna sopra.

        1. O Lapinsù (vocativo), ma hai cambiato recentemene le opzioni ammnistrative del blog? Non riesco più a fare “rispondi” dal sito già dopo il secondo livello (posso farlo solo dalla tendina delle notifiche del pannello di WP) e non ho più la possibilità di mettere “mi piace” ai commenti… Illuminami…

          1. A meno che non ci sia un fantasmino blogger che imperversa nel mio pannello, io non ho cambianto nulla.
            Ultimamente WP sta facendo casino con notifiche e quant’altro. Un vero disastro.
            Mannaggia a loro…

          2. Pensa che ieri, ad un certo punto, è persino scomparso il tuo post dalla visualizzazione nell’interfacci “lettore” di WP, come capita se tu smetti di seguiore un blogger, poi dopo un po’ è magicamente ricomparso… boh!
            Pensa se uno fosse come Jerry Fletcher, il personaggio interpretato da Mel Gibson in “Conspiracy Theory (Ipotesi di complotto)“… ne uscirebbe pazzo!

          3. Credo che l’admin di WP mi stia boicottando per la lunghezza, la frequenza e (soprattutto) l’idiozia dei miei commenti…

          4. Impossibile… avrebbero chiuso da un pezzo… leggo delle cose che in confronto ciò che scriviamo noi sembrano le conversazioni della giuria svedese che attribuisce i premi Nobel…

          5. Ecco, fossi un bravo imitatore, prenderei la sequenza finale di Blade Runner e ridoppierei Rutger Hauer con questa tua battuta:

            Ho visto cose, che voi umani non potete immaginare: commensi su WordPress che sembravano conversazioni della giuria che attribuisce i premi nobel…

          6. Io ne ho viste cose che voi semplici internauti non potreste immaginarvi:
            cervelli ancora giovani e vitali bruciare le sinapsi al largo di Facebook,
            e ho visto i flamer e gli hater balenare nel buio vicino alle porte di Twitter.
            E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo,
            come lacrime nella pioggia.
            È tempo di morire.

          7. Qui, paradossalmente, ci starebbe un qualche saluto in stile “Hail Hydra”, con le braccia tese in avanti oppure il braccio piegato con il pugno appoggiato sul cuore o anche la mano alzata con tre dita aperte e due serrate che Katniss usa in segno di rispetto cerimoniale al Distretto 12…

          8. Ma dai, “The Wave“… ed io che pensavo di essere uno dei pochi ad aver visto questo film… per altro non per scelta, ma ricercato dopo che a scuola avevano appioppato a mio figlio per le vacanze l’obbligo di lettura del libro da cui il è tratto…
            Tralasciando il saluto dell’antica Roma, quello fascista e quello nazista (tutti e tre leggermente diversi), sarebbe carino fare una raccolta dei vari saluti creati dagli scenggiatori e scenografi per tanti film, soprattutto di fantascienza e fantasy… tralasciando quelli reali e molto fantasiosi in uso nei gruppetti di teen-agers statunitensi o quelli gangsta…

          9. OK, l’hai visto, la qual cosa non mi stupisce: hai visto praticamente TUTTO. Ti colsi in fallo solo una volta con Without a Clue, fallo piuttosto grave in verità (non c’è doppio senso, tengo a sottolinearlo).
            Quindi resta solo una domanda: ti è piaciuto?
            A me si. Lo ricordo con piacere: è una storia forte e rfilessiva che pur non toccando vertici narrativi o emotivi particolarmente memorabili, si lascia guardare con piacere.

          10. Si, ma lo ricordo con meno piacere di te, perché la visione fu “rovinata” dalla necessità didattica di farne una scrupolsa analisi in parallelo al film, segnandosi tutte le differenze, i dialoghi, etc.
            Insomma, tu puoi ben capirmi, quando ti dico che vedere un film “con testo a fronte” toglie metà del piacere…
            Però è un bel film, non un filmone (dal dizionario di Lapinsù), ma un bel film e che consiglierei anche…

    2. Anche Freeman è senza dubbio un grande, ma lo pongo su un gradino più basso. Redford sa fare tutto: attore, regista, scrittore. E poi ideologo, difensore dei diritti civili, fondatore e organizzatore del Sundance Festival. Anche per questa sua duttilità è molto azzeccato il tuo parallelismo tra lui e Costner.
      Freeman invece ha dalla sua un grande talento, un grande charme, quello sguardo sornione dell’amico con cui ti faresti volentieri una birra e una partitina a biliardo… ma è “soltanto” un caratterista.
      Non sapevo che anche Redford avesse fatto Capitan America: un tempo considerato genere di serie Z, adesso il cinecomic attira anche grandi nomi come lui e Michael Douglas.
      Non sapevo neanche che in quel film avesse una parte da villain. Tutti i grandi attori hanno subito il fascino del ruolo del cattivo, anche quelli che (come Redford) sono considerati buoni come il pane. Anzi, sono soprattutto loro a cercare dei personaggi negativi: lo fanno per dimostrare di essere degli attori completi, e di risultare credibili anche in ruoli lontanissimi dalla loro immagine pubblica.
      Talvolta lo fanno anche i registi: prendono un attore diventato famoso in dei ruoli buonisti, e gliene fanno fare uno che più sporco e cattivo non si può. E’ il cosiddetto “casting against type”, che io personalmente adoro. 🙂

      1. Ti ringrazio per il complimento sul parallelismo tra Costner e Redford, dal quale per altro, se mai fosse un confronto, Redford esce vincitore a mani basse…
        Con te, che sei un cultore dei grandi classici di John Ford e Zinnemann, posso serenamente condividere la grande bellezza di questa semplice scena, tratta proprio da “Captain America: The Winter Soldier“, in cui i fratelli Russo, i due registi del film, mostrano di aver capito la lezione dei grandi director del passato, con un dialogo fatto di campi e contro-campi e piani americani, nella perfetta tradizione western.
        Sono solo pochi secondi e possono non dire nulla,. ma per chi ha visto e capito film di frontiera, invece dicono molto:

        1. Vado controcorrente se dico che a me Redford che fa il villain in Cap2 ha fatto pena? Non so sia stata colpa del doppiatore (quella vocina gentile mal si abbina al cattivone di turno) o un difetto di comprensione mio, ma mi sembrava proprio fuori parte. Boh.

          1. Se avesse fatto un “vero” villain sarei d’accordo con te, non sarebbe stato a suo agio, ma qui abbiamo la finzione di un America buona, quella che ha combattuto i nazisti e ha creato lo S.H.I.E.L.D., quella che proprio Redford ha in qualche modo incarnato nel suo passato liberal e che viene drammaticamente tradita per questioni di realpolitik (perché il passaggio di Alexander Pierce all’Hydra non è fideistico ma strategico), preparando il mood su cui si baserà tutto il polpettone Civil War… Poi sono davvero opinioni, ci mancherebbe…

          2. Il problema di Redford è che c’ha la faccia da nonnetto premuroso e non solo non può fare il cattivo, ma neppure lo stronzo.

            PS: poi tu e quell’altro là dovrete fare un diagramma di flusso in cui spiegate per filo e per segno come siamo passati da Costner alla Fase 3 del MUC passando per Robert Redford…

          3. allora chiamo TARS per raccogliere i dati quantici

            PS: questo sbraco è divino. Bisognerebbe farci un post a parte ahahahhahaahh

          4. Caro kasabake, sono in treno… il primo dei 4 treni che devo prendere per andare dalla Toscana (dove vivo) alla Liguria (dove lavoro). Comunque, è probabile che nel vostro dialogus de culorum natura sarei rimasto nell’angolo anche se fossi stato a casa: quando si parla di donne, la mia attenzione è tutta puntata sul lato A, e al lato B quasi non ci faccio caso. Tra i pochi culi che mi attirano, tuttavia, ci sono proprio quelli di JLo e della Ratajkowski (che il correttore automatico del mio cellulare voleva correggere in Ratzinger). 🙂

          5. Ma come fate a scrivere tutte le volte il cognome di Emily in maniera perfetta? Ditemi che fate sempre copiaincolla da google? Vi prego…

          6. È facile: digito “fregna”, Google mi dice “Forse cercavi: Emily Ratajkowski”, e a quel punto faccio copia&incolla. 🙂

      2. Il misglior An Unfinished Life per me è e resterà sempre COLLATERAL: Cruise il buono per definizione che fa il cattivo cattivo cattivo, dando un qualcosa di speciale a un film già di per sè memorabile.

    3. Mi ha fatto uno strano effetto vedere Redford e Samuel L. Jackson recitare insieme, perché appartengono a due mondi diversi: il primo è un’icona dei film “puliti”, che puntano a renderti una persona migliore e a farti capire cosa devi e non devi fare; il secondo invece è quello dei film “sporchi” alla Pulp Fiction, quelli in cui non riesci a capire se volano più pallottole o più parolacce. Insomma, i film di Redford sono quelli che tua madre ha guardato prima di te, i film di Samuel L. Jackson sono quelli che tua madre, se li beccasse alla tv, li spegnerebbe dopo 5 minuti con la faccia scandalizzata.
      Io non so dirti quale dei 2 generi preferisco in assoluto: a seconda dei periodi, mi sento in vena o di film “puliti” o di film “sporchi.” Forse è per questo che vado d’accordo con tutti i cinefili: con me puoi parlare di Selma, ma anche dei Mercenari; possiamo discutere dell’ultimo film di John Wayne, ma anche dell’ultimo film di Emily Ratajkowski (e delle sue straordinarie qualità artistiche…) 😉
      Insomma, sono un onnivoro, e tale spero di rimanere per il resto dei miei giorni: quando inizierò a scandalizzarmi, vorrà dire che mi sto trasformando in un vecchio bigotto. 🙂

        1. io c’ho la tessera PREMIUM!!!!!!

          Comunque vi confesso che sono stato profondamente lusingato dal vedere, per qualche ora, il mio blog trasformato nel simposio tra due rispettabilissimi cinefili come te e wwayne.
          Quando volete, venite e sparlate pure: io vi leggerò compiaciuto.

          1. Ehi, attento… io sono di quelli che quando gli dici “entra e fai come se fossi a casa tua”, apre il frigo e si prepara un panino…

          2. Nel frigo di un marchigiano già sai cosa troverai: pane e ciauscolo.
            Se poi non sei troppo purista potrai aggiungere anche un po’ di pecorino.
            Se invece ti vuoi fare male (ma tanto male) c’è un macellaio a 100mt dal mio ufficio che una mortadella che farebbe diventare buono pure Ras Hal Gul…

          3. Considerando Ras, direi mortadella di Yak…
            Il Ciasculo è il Taj Mahal degli affettati e non lo trovi fuori delle Marche ed anzi nemmeno in tutte e quattro le provincie…

          4. Come fai a vivere a senza? Per carità, in romagna non si muore certo di fame… ma il CIASCULO???? Penso che il primo fu insaccato dal padreterno in persona

          5. Infatti non vivo senza… eh, eh, eh! Essere mangiatori di ciauscolo è come il motto dei gesuiti… sei dei loro una volta, sei dei loro per sempre!!

          6. Se comincia googlare i riti di iniziazione di un gesuita resti di stucco… tra il papa nero, gli infiltrati, l’esercito parallelo, la guerra contro i demoni… sembra il canovaccio di una storia stagionale di John Constantine o dei fratelloni Winchester… ma ora, taci… ci ascoltano, pazzo…

    4. Temo che il mio post abbia un macroscopico difetto: non riesce a trasmettere il fatto che io a Kevin Costner voglio bene. Nel “Piaceva ai maschietti” che ho inserito nel prologo parlavo sostanzialmente di me stesso: i suoi film degli anni 80 e primi anni 90 li ho adorati tutti. Il suo unico problema (e difetto) è che dopo balla coi lupi si è convinto di essere anche un grande regista e ha partorito una serie di cagate che ne hanno affossato la carriera precudendogli anche quei ruoli in cui avrebbe potuto distinguersi. Credo che Kevin sarebbe potuto finire nell’Olimpo insieme ai Denzel, ai Tom (hanks, non cruise), agli Al, ai Robert (denire o redford fate vobis), invece è rimasto sotto le nuvole a sognare l’ambrosia… Un vero peccato.

      Su Tom Clancy posso aggiungere poco a quanto hai detto, anche perchè di romanzi ne ho letti un paio non di più e conosco poco il personaggio. Mi incuriosce invece questa serie tv che menzioni, per altro prodotta da Amazon che ultimamente sta investendo molto proprio sulle serie tv (anche se con risultati modesti per quel che ho visto). Sicuramente uno show che inizierò a vedere anche perchè il team di creativi mi sembra molto molto valido.

      1. Il nostro ospite ed in qualche modo direi, anche il nostro mecenate!
        Ci servi sempre abbondanti cibarie e libagioni con cui saziare i nostri appetiti impenitenti ed in più, non se hai notati, c’è sempre un’atmosfera vagamente lussuriosa… questa volta è partito in quarta il nostro Wwayne con la citazione delle tette della Emily, sulle cui capacità recitative sappiamo tutti averne due, di fronte, per latro impeccabili, più alla Penthouse che non alla Actor’s Studio…
        Su Costner, in realtà si capiva che gli vuoi bene, ma non quanto ad alri tuoi miti, come Bruce Willis, che invece difendi con onore…
        La fiction promette bene sul serio, anche perché di Ryana hanno raccontato tutto e materiale ce n’è a bizzeffe!

        1. Bruce Willis però sta diventando indifendibile. Ormai anche lui è iscritto allo stesso club di Nicholas Cage. Ancora non lo sperculo perchè a John McClane voglio bene come a un padre, ma di questo passo…

          PS: mi permetto di dissentire. Le virtù recitative della Rata non sono solo 2, bensì addirittura 4. Le altre due, però, sono visibili solo da tergo 😛

          1. Sei sempre tu il maestro… mi sta scappando la mano e linkare la versione unrated dell’altrimenti inutile videoclip… ma mi trattengo perché non sono a casa mia…

          2. mi sa che ho capito qual è il video
            linka linka, che tanto ormai le signorine (se mai ce ne sono state nel mio blog) son passate a leggere il post nuovo).

          3. Dopo l’acqua, la terra, l’aria e il fuoco, dopo l’AMORE, finalmente svelato il SESTO ELEMENTO=

            la passera di emily ratafikowsky

            Sempre sia lodata.

    1. Per altro, la Ratajkowski è l’unico motivo pe cui uno dovrebbe guardarsi il video dell’altrimenti sprositatamente inutile “Blurred Lines” di Robin Thicke… ovviamente rigorosamente in versione unrated…

      1. E a proposito di video, uno dei miei preferiti di sempre è questo:

        Arte ai massimi livelli, sia per la qualità della canzone che per la tecnica collage con cui è stato realizzato il video. Spero che ti piaccia! 🙂

        1. Non lo conoscevo… molto bella la tecnica, più del brano devo essere onesto… mi capita spesso con i videoclip diretti da Gondry, dove la regia supera la bellezza della musica… ma ovviamente sono gusti personali…
          Grazie per lo sharing John!

      2. Stratopassera assoluta, la Emily, ma francamente faccio ancora fatica a classificarla ATTRICE, per ora è solo la bonazza di turno. Son curioso di vedere che piega prenderà la sua carriera anche perchè ormai mi sembra più indirizzata al cinema che alla moda.

  7. Questo post è arrivato a 86 commenti… se ci sforziamo arriviamo a 100 e cambia forma, si evolve in qualcos’altro… una nuova forma di vita, a cui dovremmo riconoscere asilo in base a qualche ius soli internautico…

    Giusto per tornare in tema Costner…

    1. Se arriviamo a 100, arriva l’agente K ci sparaflasha a tutti e poi ci risvegliamo nella stanza di Murph cercando di recuperare i nostri numeri di previdenza sociale dai codici dei libri (come in Person of interest)

      1. Ok, Lapinsù, sei dei nostri…
        il tuo volo a caduta d’angelo tra i due filme la fiction è splendido…
        Tra l’altro, non c’entra nulla, ma la fiction “The 100” è una cagata pazzesca… Perchè lo dico? Perchè non si equivochi adesso che comicio con l’incitamento… 100! 100! 100!…

          1. Siamo arrivati a 98. 99 con questo mio commento.
            A questo punto direi di aspettare wwayne e di concedere a lui l’onere e l’onore di tagliare l’agognato traguardo di 100 commenti.

  8. Ho apprezzato il fatto che hai cercato di risollevare il tono dei commenti (trascinati verso il basso da me e Wwayne), citando il film “The Wave”, ma io torno alle meraviglie Out of Topic di MIB e provo anch’io ad alzare il tono e ti propongo questa clip, famosa ma non celeberrima, tratta dal film “66 Scenes from America” del 1981, del regista danese Jørgen Leth (uno che ha lavorato con Lars von Trier, giusto per inquadrare il personaggio…).
    Leth girò questa scena con il vero Andy Warhol che mangiava un hamburger e che viene palesemente citata in “MIB 3” da quel pazzoide dello sceneggiatore Etan “Tropic Thunder” Cohen nella scena dentro la Factory.
    Probabilmente già conoscevi la scena originale di Warhol ed in caso ti chiedo scusa per la presunzione e la saccenza, ma nel caso non fosse così, mi piace condividere questa chicca con te, perché è uno di quei semini gettati a volte da autori geniali dentro script mainstream e che, se usati per addentrarsi nelle zone in ombra del bosco, fanno fare scoperte straordinarie…

  9. Noooo … stavo per noleggiarlo! …. 😦
    E adesso che faccio? Dopo aver letto una simile recensione (stilisticamente superba e divertente come sempre) mi sono bloccato!
    mmm … mi sa che lo vedo lo stesso, così rido pensando alla tua descrizione 😉
    Grande Lap!

    1. Se riesci a trovare un modo per coprire la faccia bietolona di Kevin Costner, allora puoi procedere senza indugio: il film ti piacerà pur non essendo niente di memorabile.
      Ma se non trovi il modo di coprire il biondo ossigenato del buon Kevin, caro Ale, munisciti anche di qualche bustina di BIOCHETASI per arginare la nausea…

  10. Sono convinto che questo film sia stato fatto a pro della Ducati che sarcava in USA con un qualche modello Naked con qualche pezzo in carbonio e uno scarico che spacca, sul Kevin pure sono d’accordo – eppure quando ben diretto secondo me il suo lo sa fare, una specie di Richard Gere più USA e infatti con Clint s’è comportato bene – d’accordo nel considerarlo un po’ inverosimile, eppure… eppure… T’è mai capitato di vedere quei reality sul tipo “A fianco del mostro” oppure “Serial Killer USA” (nomi a caso per indicare tutto il genere) hai mai visto l’agente speciale Tizio di Quantico? No? Ecco, Kevin li rappresenta tutti, capelli color giallo Pantone 107 inclusi!
    Anche io pensavo che fosse improponibile in metà dei film che ha fatto, eppure, porcavacca, son così davvero. Il guardiacoste, il pilota da caccia in pensione, l’ex esperto forense, non tutti certo (ci sono anche gli ispanici che paiono usciti da Miami Vice) però son così!
    Ciò detto, metto anche questo film tra le cagate che non ricordo di avere visto… 😀

  11. L’ho visto ieri sera in TV. Me lo immaginavo leggermente più Action, ma vabbè.
    Secondo me è proprio tutto il personaggio di Costner ad essere sbagliato, oltre al look che fortunatamente ho visto poco dato che la TV è piccola 😜
    Mentore di cosa??? Lo ha solamente arruolato. Un mentore dovrebbe insegnarti qualcosa, darti consigli, il suo personaggio non capiva nulla di quello di cui Ryan stava parlando e nella scena clou, quella sull’aereo, ha dato più contributo la fidanzata dottoressa capitata lì per caso che non l’intero team della Cia, assurdo.
    Domanda: ma quando parlavano russo nella versione al cinema o su sky o su Dvd o su qualsiasi piattaforma tu lo abbia visto c’erano i sottotitoli? No, perché Mediaset non li ha messi e no si è capito metà trama 😡
    Tipo: perché il cattivo russo uccide il tizio/autista? Così perché gli andava? Mah…
    Mchan

    1. Lo sai che non ricordo se c’erano i sottotitoli quando l’ho visto io? Nello schifo generale, forse quella mi parve il dettaglio meno importante.
      Onore però a te, che non solo hai trovato il corggio di guardarti questa schifezza, ma per di più hai avuto anche la gentilezza di recuperare un mio vecchissimissimo post!!!!!

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