I concerti di Springsteen sono come il sesso: dopo la prima volta non vedi l’ora che venga la seconda, poi la terza, e la quarta, fino all’infinito e oltre.
La passione, la tenerezza, la libido, i sentimenti, le paure e i desideri si intrecciano, si congiungono e infine si mescolano in una osmotica miscela di piacere che raggiunge simultanemente la carne e lo spirito, il cervello e il cuore. Non importa chi fossi prima nè conta chi sarai dopo, perchè ogni concerto di Springsteen regala un istante di estatica immortalità, cristallizza quel momento, lo ammanta di romantica dolcezza e lo spalma sui ricordi donando ad ogni emozione passata e futura una prospettiva più luminosa, talvolta addirittura meravigliosa.
Questa è una forza primordiale che si sprigiona prepotente durante un rituale nel quale la magia e la sacralità si confondono sfumando i contorni delle semplici esistenze di chi vi partecipa e rendendole tutte, in egual misura, speciali.
Come il sesso, per l’appunto: l’ormone è liberato, la fantasia è scatenata, il piacere è coinvolgente.

I preliminari sono importanti, quasi fondamentali: la ricerca del biglietto; l’organizzazione del viaggio; lo zaino i panini e la maglietta dei concerti precedenti da ostentare con orgoglio; la vista dello stadio maestoso e affascinante; la fraternizzazione con i vicini di posto che non li hai mai visti e non li rivedrai mai più ma per quelle poche ore saranno come fratelli e sorelle e ti ritroverai a saltare e ballare su Badlands o a commuoverti abbracciati su The River; e infine le note di Morricone che sempre introducono Bruce e la E Street Band nei concerti italiani: a quel punto tutto è pronto perchè l’infuocata notte di passione possa cominciare!
La fusione del cuore e della carne è un moto oscillante che si nutre di romanticismo (Drive all night), che arde del fuoco della passione (I’m on fire), che brilla di allegria (Hungry Heart), che si rinnova con l’energia (Because the Night), che sa essere anche aspro (Trapped), che ha bisogno di tenerezza (Thunder Road) e che ci ricorda che l’amore è un dono che va coltivato senza mai risparmiarsi (The River). Esauste appagate ed estasiate, 60000 persone si sono lasciate trasportare per quasi 4 ore in una catartica orgia di sentimenti e passioni ancestrali, guidate da un sacerdote preparato ed esperto amante.
Capita di rado che il culmine del piacere sia raggiunto simultaneamente dagli amanti ma che possa addirittura diventare un fenomeno collettivo che travolge nello stesso istante decine di migliaia di persone è praticamente un miracolo. E proprio un miracolo è avvenuto quando il violino di Soozie Tyrrel ha intonato le prime note di Jungleland. 60mila cuori hanno perso un battito per poi essere scossi da un orgasmo folgorante e ancora fremevano mentre Jake Clemons (nipote del mitico Big Man) eseguiva l’assolo di sax più bello della musica rock. E quando il Boss ha urlato a tutto il mondo che
Fuori la strada è in fiamme
in un vero carosello di morte
tra ciò che è reale e ciò che è fantasia
e i poeti quaggiù
non scrivono niente di tutto questo
stanno solo alla larga e lasciano che tutto sia
e nel pieno della notte
giunge il loro momento
e cercano di fare un’onesta figura
ma si ritrovano feriti
nemmeno morti
stanotte nella giungla d’asfalto
tutto è stato perfetto.
E ancora lo è: perchè la meraviglia di ogni concerto di Springsteen non è la felicità che ti pervade mentre lui suona e canta, bensì la consapevolezza che quella felicità può durare a lungo.
Talvolta perfino tanto.
Magari fino al prossimo concerto.
SETLIST
Preshow:
1. Growin’up
Inizio show: 20:18
- Land of hope and Dreams
- The Ties That Bind
- Sherry Darling
- Spirit in the Night
- My Love Will Not Let You Down
- Jackson Cage
- Two Hearts
- Independence Day
- Hungry Hearts
- Out in the Street
- Crush On You
- Lucille
- You Can Look
- Death to My Hometown
- The River
- Point Blank
- Trapped
- The Promised Land
- I’m a rocker
- Lucky Town
- Working on the Highway
- Darlington County
- I’m on fire
- Drive all night
- Because the Night
- The Rising
- Badlands
- Jungleland
- Born in the U.S.A.
- Born to Run
- Ramrod
- Dancing in the Dark
- Tenth Avenue Freeze-out
- Shout
- Thunder Road (solo acoustic)
Fine show: 24:00
Come forse ricorderai, non vado ad un concerto da 8 anni: in quell’occasione Battiato fu così insuperabile che decisi di non andare mai più a vederlo, perché tanto i concerti successivi non avrebbero retto il confronto.
Il guaio è che Battiato era l’unico cantante che mi piacesse così tanto da prendermi la briga di andare a un suo concerto. Di conseguenza, chiudere con lui di fatto ha voluto dire anche chiudere con i concerti.
Dall’anno scorso tuttavia sto valutando l’idea di andare ad un concerto di Ligabue. Non tanto per il cantante in sé (che mi piace, ma come me ne piacciono tanti altri), quanto piuttosto perché una mia amica habituée dei suoi concerti me ne ha parlato in termini davvero entusiastici.
Tra l’altro, lei è un’ospite talmente fissa dei concerti del Liga che, a differenza tua, i suoi vicini di posto non li ha persi di vista: al contrario, ha creato con loro un’amicizia così stretta che periodicamente si incontrano anche in altri contesti, senza bisogno che ci sia il Liga di mezzo. Insomma, mi affascina moltissimo questo giro di amicizie che si è creato a forza di vedersi ai concerti, e vorrei entrarci anch’io. Certo, sconterei il fatto di essere arrivato tardi e di non essere un vero fan del Liga, ma in un gruppo così penso che ci sguazzerei anche come ultima ruota del carro. 🙂
Ho ascoltato Ligabue ai tempi dei primi dischi (fino a Buon compleanno Elvis) poi l’ho completamente perso di vista.
Le canzone vecchie mi piacciono quasi tutte, quelle nuove invece le trovo molto banali… troppo simili tra loro.
Non sono mai stato ad un suo concerto quindi non posso giudicare i suoi show, posso solo riportare il giudizio di mia moglie che lo vide qualcge anno fa: “Niente di che, di sicuro non ci torno un’altra volta”.
Benchè non abbia mai stretto sodalizio con le conoscenze fatte ai concerti, ho però molti “amici su facebook” conosciuti sui gruppi springsteeniani di facebook, per l’appunto, o che hanno messo un like alla pagina del mio blog e poi sono risaliti al mio account personale. E’ strano chattare con persone che nemmeno conosci e con cui sei accumunato da una sola passione musicale, epperò non è molto dissimile dalle amicizie fatte su wordpress (anche se queste ultime sono sicuramente più “profonde”).
Comunque buon concerto, son sicuro che, al di là dell’aspetto musicale, sarà un’ottima occasione per divertirsi e fare nuove amicizie!!!!
Io Ligabue l’ho visto due volte. Arena di Verona e San Siro. All’arena è stato bellissimo, a san Siro mi ha annoiato. Se vuoi approcciarti a Ligabue ti consiglio di attendere un concerto all’arena o nei teatri caso mai decidesse di fare nuovamente un concerto semi acustico.
Ti ringrazio per la dritta, e soprattutto per i tanti commenti che hai lasciato sul mio blog. Spero di risentirti presto, che sia qui, sul mio blog o sul tuo! 🙂
Me stai a fa’ rosicà…E anche tanto ç_ç
Per Roma ci sono ancora biglietti disponibili 😉
Non mi tentare… Non posso fare follie…Sto a lavorà XD
Se i musulmani devono andare una volta a La Mecca, se i cristiani devono andare a messa e fare la comunione, allora le persone con un cuore pulsante devono vedere un concerto del Boss almeno una volta nella vita!
Lo sooooooooooooooo!!!! ç_ç
Voglio morì! Ma la prossima volta non mi sfugge,giuro!
Non morire, resta viva e aspetta il prossimo concerto, vedrai che poi ti pentirai ancora di più per essertelo fatto scappare in passato 😉
(lo so, oggi sono in modalità “stronzetto”, chiedo venia 😀 )
Perché i rimpianti che ho ora non bastano?! XD
Quando lo vedrai cresceranno perchè solo allora capirai cosa ti sei persa 😛
Grazie,Lapi… *aggiungere sarcasmo a profusione*
Ma io lo dico per il tuo bene !
Due tra le persone che più hanno influenzato la mia crescita culturale amano Springsteen: la prima si chiama Luca Rigoni, mio compagno d’università ed oggi giornalista affermato, amante di cinema e mio mentore sulla conoscenza degli USA; la seconda è il blogger che di fatto mi ha accolto su WordPress e che con me ha creato la scienza ermenàutica, scrittore sensibilissimo e timido (in senso narrativo) ed uomo dal grandissimo cuore, amante di cinema e tv e blogger di grandissimo successo ovvero Gianni “Lapinsu” Pennesi.
Questa coincidenza vorrà pure dire qualcosa?
Questo tuo pezzo sul mega-concerto si attendeva come il pane per chi ti conosce ed ovviamente non hai deluso, perché hai scritto e parlato come un amante dei dolci che venisse rinchiuso nel laboratorio della più famosa pasticceria del mondo, chiamato a giudicare le prelibatezze di un gruppo di chef.
Difatti stiamo parlando di pulsioni e di passioni e dalla musica sei passato subito al sesso, giocando con l’orgasmo e la soddisfazione pre e post-coito, perché ciò che descrivi nel tuo articolo è un vero rapporto amoroso, sia nell’aspetto sentimentale che fisico, per il quale è impossibile restare indifferenti: se già è comunque bellissimo per chiunque partecipare ad un concerto evento come questo, lo è maggiormente per chi come te sente di avere un senso di possesso e proprietà su quelle canzoni e quelle poesie in musica, giacché si sa che tutta l’arte, anche se personalistica, diviene più alta proprio quando si arricchisce dell’amore di chi ne fruisce, come se una parte di se stessa fosse riscritta nel suo codice genetico, ingoblando le pulsioni di chi l’ama.
Sono arrossito (lo confesso) quando ho letto che faccio parte del ristretto novero delle persone che hanno influenzato la tua crescita culturale.
Posso solo ringraziare per avermi permesso di relazionarmi con te (perchè per essere influenzati bisogna sempre essere disposti).
E chiudo questa premessa amicale linkandoti un video di youtube con la più bella canzone sull’amicizia che io abbia mai sentito (la versione è sub-ita, perchè le parole son molto più importanti delle musiche qui). Ovviamente è del mio Bruce:
Effettivamente è il parallelo sessuale con i concerti di Springsteen è un paragone ardito, si cammina sul filo del rasoio e si rischia di scivolare nel volgare o nel pruriginoso ad ogni frase. Tuttavia non ho minimamente tentennato, nemmeno quando ho fatto leggere la bozza a mia moglie e lei ha storto il naso accusandomi di “osare un po’ troppo”.
E sai una cosa? Nella chiusa al tuo commento dici una cosa verissima in generale per tutta l’arte, ma sopratuttto quando si parla della musica di Springsteen: tutta l’arte, anche se personalistica, diviene più alta proprio quando si arricchisce dell’amore di chi ne fruisce.
Perchè è evidente per chiunque vada ai suoi concerti, che il ruolo del pubblico non è mai quello di semplice spettatore, al contrario diviene parte attiva dello show, in molti frangenti addirittura fondamentale, perchè ogni persona presente si fonde con il Boss dando vita, per l’appunto, a quell’orgia di sentimenti collettiva che ho cercato di descrivere nel mio post!!!!
Bobby Jean è fantastica e concordo sul fatto che sia una poesia, così come lo erano le canzoni di Bob Dylan e di una parte di tanto rock e pop.
Il boss è oramai considerato molto di pi di un semplice (seppur grande) rocker-man, piuttosto un cantore, non solo di certa America, ma anche in generale di certa umanità, delle amicizie virili e del trascorrere del tempo sulla nostra pelle.
Invidio la tua passione, perché è genuina e di certo ti ripaga in crescita affettiva, come se avessi un mentore tutto tuo, un precettore del Gianni poeta e sognatore.
Sai,ho provato a spesso a capire cosa significasse Springsteen per me, che ruolo avesse avuto la sua musica nella mia vita, in che misura io gli fossi debitore per tutte le emozioni e gli insegnamenti che mi ha trasmesso.
Tuttavia non ho mai trovato una risposta definitiva: è stato amico, fratello, mentore, consigliere, talvolta perfino padre.
Padre. Ecco, forse è proprio questo il punto: il non aver potuto conoscere il mio mi ha portato a ricercare figure che lo surrogassero e sicuramente Bruce Springsteen è colui che ci è riuscito meglio, non solo grazie alla sua musica, ma anche grazie al suo modo di essere personaggio, di incarnare virtù di semplicità e convivialità che pur essendo lui un divo di fama mondiale mai appaiono ipocrite.
A costo di sembrare un fanboy-quindicenne-tendenzialmente-bimbomimkia, io ti dico con orgoglio che a Bruce Springsteen voglio bene, ma bene davvero, perchè la sua presenza è stata fondamentale nella mia vita e continuerà ad esserlo anche in futuro!!!!
Tutto quello che hai scritto non può che farti onore, amico!
Oggi Sly compie 70 anni. Sono andato sul suo profilo Twitter per vedere se aveva pubblicato qualcosa di particolare per l’occasione, e ci ho trovato questa perla:
Già adoravo Sly, sapere che é pure un fan del Boss me lo fa amare anche di più!
Auguri mitico Sly! E dilettaci sempre con i tuoi film tantissimi!
Non so se hai visto Copland (grande cast: Stallone, DeNiro, Keitel), Stallone è un poliziotto imbolsito e quando è nel suo appartamento ascolta il vinile di The river. Nel film infatti si sentono Stolen car e Drive all night. Amo quel film anche per questi piccoli momenti.
Si si, lo conosco, filmone assoluto per me!!!!!
Un noir-poliziesco nel quale Sly sfodera, a mio parere, una delle sue migliori interpretazioni di sempre!
Tra l’altro, nel film, c’è un gigantesco Ray Liotta, con un personaggio sempre in bilico, sempre incerto tra il bene e il male.
Tra l’altro, prima o poi, dovrò fare un post riepilogativo di tutti i film che hanno usato spezzoni di canzoni del Boss come colonna sonora!!!!!
Figurati che qualche tempo fa, guardando “Venuto al Mondo” (tratto dal libro della Mazzantini) ho sentito che c’è I wanna marry you: mai avrei creduto che questa canzone sarebbe potuta finire in un film, per giunta italiano!!!
L’ho notato anch’io quando lo hanno passato in tv. Caso vuole che facendo zapping ho beccato proprio quella scena. È stata una sorpresa. Poi però ho cambiato…
Si, il film ha tutto un altro tenore… molto meno spensierato.
però devo ammettere che mi è piaciuto, mi strappò anche qualche lacrima, tanto che l’ho inserito nella classifica dei “film che mi hanno fatto piangere” (https://lapinsu.wordpress.com/2015/10/07/i-film-che-mi-hanno-fatto-piangere/)
Chiedo venia, non è Venuto al mondo il fil che ho messo in quella classifica, bensì Non ti muovere… Mi son confuso perchè il cast è praticamente lo stesso (la Cruz più Castellitto) e la storia è tratta sempre da un libro della Mazzantini…
Inizio e fine uguale a San Siro 2013, in compenso è stato dato molto spazio a The river. E il fatto di non metterle in sequenza è stata un’ottima scelta. Poi delle chicche come Lucky town e Trapped. Ma è vero quello che dicono alcuni giornalisti che era giù di corda rispetto ad altre volte? Io avrei voluto esserci solo per Independence day.
P.s. non voglio immaginare la tua reazione quando hai visto che martedì ha eseguito Something in the night…
Giù di corda un ciufolo!!!!
3 ore tre quarti a cento all’ora, non è un rocker, è un ANIMALE.
Scaletta sontuosa: tanto the river e poi quando in un concerto fai sia Drive all night che Jungleland, ti rendi conto che stai assistendo a qualcosa di memorabile.
Ovviamente lo show ha avuto qualche difetto, soprattutto acustico: domenica sera si sentiva abbastanza da schifo (mi è stato detto che martedi l’acustica era migliorata).
Facenco un confronto con gli altri 4 concerti a sansiro cui ho partecipato, debbo però riconoscere che l’emozione è stata leggermente inferiore: il 2003 fu epico sotto la pioggia, il 2008 mi regalò una setlist tra le migliori mai realizzate, il 2013 fu magico per coinvolgimento assurdo ti tutto il pubblico mentre il primo di quest’anno è stato “solo” bello. Dai commenti raccolti dagli amici che han fatto la doppietta, tutti mi hanno confermato che Bruce e la Band martedi avevano qualcosa in più, ma tutti concordano sul fatto che quel “in più” si adovuto principalmente a una scaletta stranissima, particolare, e perciò meravigliosa. Sembrava più una serata tributo a Darkness (oltre alle canoniche Badlands e Promised Land ha fatto pure Something in the night e Streets of fire e Racing) che a The River ed essendo Darkness il mio disco preferito, va da sè che mi stia mordendo (e non poco) sotto i gomiti e ti confesso che martedi seguivo l’evoluzione della setlist su facebook bestemmiando a più non posso 😀
Vabbè, tra 10 giorni ho un altro giro di giostra, mi consolerò presto 😉
Probabilmente i giornalisti dicono che è giù di corda quando fa un concerto stupendo. Quando non lo è fa un concerto epico. Anche se, guardando la scaletta e la durata, gli elementi per un concerto epico ci sono tutti. Se poi c’erano problemi di acustica quello non è colpa sua.
Ricordo bene il concerto del 2008: grande scaletta. Un inizio da paura con Summertime blues, un’outtake tra le più belle del suo repertorio: None but the brave, per non parlare di Detroit medley! introdotta dal fascio di luce che illuminava lo striscione con la richiesta. Però io continuo ad avere particolarmente a cuore Torino 2009. “Solo” 2h50min di concerto però che scaletta! Forse perché ero con un amico e la mia ex ed ognuno di noi aveva un desiderio: Io Drive all night e non ci speravo per niente. Il mio amico Backstreets e la mia ex Land of hope and dreams. E le ha fatte tutte e tre. Poi un’inaspettata Travelin’ band da urlo e un inizio a sorpresa con Loose ends.
Beato te che vai a Roma: sono sicuro sarà ancora più epico di San Siro.
Ti ricordi la differenza di scaletta tra Roma e Milano nel 2013? Quindi hai molto da sperare.
Poi però voglio leggere un bell’articolo sul concerto di Roma, ok? 🙂
Nel 2009 feci solo Roma e lì. effettivamente mi sembrò giù di corda.
Sarà che il concerto iniziò tardissimo (22.00) perchè c’erano i mondiali di nuoto nell’adiacente Foro Italico, sarà che l’Olimpico era stato usato ad minkiam (avevano messo il palco come a SanSiro, sul lato lungo, ma il parterre era mezzo vuoto perchè gli organizzatori non avevano considerato la pista di atletica e quindi avevano venduto lo stesso numero di posti parterre che negli stadi senza pista ed io, che stavo in tribuna, praticamente avevo il palco a 200mt…), comunque quella sera fu bello, ma meno bello di altre volte.
Per quanto riguarda il 2013 ti confesso una cosa: tutti hanno sempre osannato il concerto di Roma sia per la scaletta (veramente epica, con NYCS) che per la performance del Boss, tuttavia io ti confesso che le emozioni ricevute durante quello a SanSiro furono mille volte più grandi!!!!
Ovviamente a sto punto ho grosse speranze “di scaletta”: a SanSiro ho notato che la prima serata è abbastanza in linea con il The River Tour (tanto the river, classici “obbligatori”, qualche chicca tipo TRapped ma poca roba) mentre la seconda è stata più per “i fan duri e puri”, con praticamente più Darkness che The River.
Ecco, se a Roma mi facesse anche solo Something in the night (canzone che ADORO) e reintroducesse l’eseguzione full band di Atlantic City o Darkness, allora sarei appagato, del resto non me ne fotterebbe niente 😀
Speriamo, in fondo manca solo una settimana, ho ancora tempo per struggermi coi desideri 🙂
Ho sempre pensato che musica e letteratura fossero “erotiche” (e lo intendo in un senso molto alto, credo sia lo stesso usato qui). Il rapporto con Bruce Springsteen (che amo molto) che emerge da questa pagina mi ha colpita e commossa anche perché si avvicina davvero moltissimo al rapporto che ho io con un altro grandissimo artista (del cinema): amico, fratello, mentore, padre (e non solo). soprattutto mentore, certo. Mi è molto piaciuta una cosa che hai detto: per essere influenzati bisogna essere disposti. Molto vero, è sempre un rapporto biunivoco con i nostri punti di riferimento, anche quando non sembra. Credo sia anche per questo che i più grandi hanno per il loro pubblico un vero e proprio sentimento di affetto, senon di amore.
grazie del passaggio 🙂
Dopo questo bellissimo post non posso fare a meno di seguirti, a presto rileggerti quindi
Alexandra
Ciao Alexandra, grazie per questo tuo prezioso contributo.
Innanzitutto debbo dirti che mi hai incuriosito su questo tuo “mentore cinematografico”… mi farebbe piacere di chi si tratta (magari è anche uno dei mie artisti cinematografici preferiti 😉 )
Poi accolgo con piacere i tuoi complimenti perchè, dando un’occhiata al tuo blog, mi sono accorto che sei una blogger acuta e intelligente, che scrive (bene) per piacere, quindi i complimenti che vengano da una penna come la tua non possono che valere doppio 🙂
Su Bruce Springsteen c’è veramente poco da aggiungere, è una passione che rende tante persone (come te e me) altrimenti distanti, improvvisamente fratelli per la durata di un concerto o magari solo per i 4 minuti di una canzone. Ma non importa, perchè lui e la sua musica sanno instillare nell’anima emozioni così belle che, anche se solo per pochi istanti, sarebbe un peccato non condividerle 🙂
A presto, Alexandra, e buon w-end!!!!
Oh, ma grazie di cuore… pensavo che ormai il mio mentore fosse evidente anche solo al primo sguardo dato al blog, ma forse ancora non sono arrivata fino a quel punto… parlo di Robin Williams. Sto facendo le “recensioni” (in realtà è molto più una raccolta di impressioni molto personali) su tutti i film in cui ha partecipato anche con ruoli minuscoli e sono alla quarantanovesima (ne mancano ancora almeno venti però!). Senza parlare della sua meravigliosa comicità, in Italia meno nota per ovvi motivi di lingua. Grandissimo improvvisatore, osservatore acutissimo della realtà, un genio poliedrico, persona tra l’altro di grandissimo spessore intellettuale, molto colto, benché si guardasse bene dal farlo notare, e con un cuore immenso. A lui sono dedicati anche i miei scritti più “sentimentali”, nonché le poesie. Gli devo moltissimo.
A presto, e buon w-end anche a te 🙂
Robin Williams è un artista che ho sempre ammirato tantissimo anche io: poliedrico, geniale, divertente ma anche profondo quando la situazione lo richiedeva.
Paradossalmente, quando penso a lui, il primo film che viene in mente è uno dei pochi (forse l’unico) in cui recita il ruolo del cattivo: Insomnia, di Nolan.
Ciao e a presto 😉
No, non è l’unico. A parte “One Hour Photo” (9in cui in effetti non era proprio del tutto cattivo, però…), uno dei ruoli più inquietanti è in un film per molti versi bruttino e pochissimo noto, “The Secret Agent” di e con Bob Hoskins (e un bel numero di altri attori notevolissimi) stroncato dalla critica e credo disastroso dal punto di vista dell’accoglienza di pubblico. Però in quel minuscolo ruolo Robin secondo me era strepitoso, inquietante in maniera incredibile, una specie di nazista ante-litteram. se hai tempo e voglia, ne avevo parlato qui: https://intempestivoviandante.wordpress.com/2016/02/22/29-the-secret-agent/
Anche in “Dead Again” di Kenneth Branagh era piuttosto sinistro…
Era in grado di fare qualunque cosa, e ne aveva anche il coraggio, ha accettato anche ruoli estremamente scomodi, che altri hanno rifiutato. Io ho un rispetto per lui illimitato e ovviamente non solo sul piano “professionale”, diciamo.
A presto! 🙂
Non conoscevo The Secret Agent.
Corro a leggere la tua recensione e lo inserisco subito in watchlist 🙂
Visto che ormai mi sono allargata (e che sei così gentile), ti lascio anche il link alla mia “recensione” (molto sofferta) di Insomnia (film che pure mi è piaciuto tanto), poi basta con lo spamming, prometto. Grazie davvero. 🙂
https://intempestivoviandante.wordpress.com/2016/05/16/42-insomnia/
Assolutamente no spam!!!!!!
Insomnia è un film che ho adorato (anche se effettivamente è un film minore nell’opera di Nolan, non foss’altro perchè è un remake di un film scandinavo di qualche anno prima).
In serata leggerò e ti farò sapere cosa ne penso!
Grazie a te per il link!!!
Tra l’altro nel film norvegese il poliziotto era Stellan Skarsgard, che aveva lavorato proprio lo stesso anno con Robin Williams in Good Will Hunting (e che poi ha avuto a sua volta una discreta carriera). Ammetto però che non l’ho visto 🙂
Grazie ancora 🙂