Rischiatutto (I film che…)

MIKE BONGIORNO:
Buongiorno amici ascoltatori e benvenuti a una nuova puntata del Rischiatutto!!!!
Allegria!!!!!
Il concorrente di questa sera è il signor Gianni!

GIANNI:
Buonasera Mike

MIKE BONGIORNO:
E’ pronto per la sfida?

GIANNI:
Prontissimo!

MIKE BONGIORNO:
E’ consapevole che se sbaglierà una delle risposte, perderà tutto?

GIANNI:
Non sbagliero!

MIKE BONGIORNO:
Mi sembra molto sicuro di sè!

GIANNI:
Lei lo dice!

MIKE BONGIORNO:
Allegria!!!!! Agevoliamo l’ingresso della valletta con le buste delle domande

MIKE BONGIORNO:
Signor Gianni, scelga bene: vuole la uno, la due o la trè?

GIANNI:
Scelgo la due!!!

MIKE BONGIORNO:
Benissimo. L’argomento di questa busta è molto difficile: Curiosità morbose su alcuni dei più vulcanici blogger cinefili di WordPress. Si sente ferrato sulla materia?

GIANNI:
Ma… un pochino…

MIKE BONGIORNO:
Perfetto! Allora si metta le cuffie e si concentri. Le ricordo che avrà 1 minuto di tempo per rispondere a ciascuna domanda. E’ pronto ad iniziare?

GIANNI:
Prontissimo!

MIKE BONGIORNO:
Via al cronometro!
La prima domanda è la seguente: qual è il film che il rinomato blogger wwayne porterà sempre nel cuore? E perchè?

GIANNI:
Vabbè, questa è facilissima: Two Lovers, perchè wayne lo ritiene (a ragione) una delle rappresentazioni più realistiche e struggenti di una storia d’amore.

Un brindisi a wwayne!

MIKE BONGIORNO:
Risposta esatta! Bravo Gianni!!!! Passiamo subito alla seconda domanda: qual è il film amato dal valente blogger The Butcher ma che probabilmente conosce solo lui? Via col cronometro!

GIANNI:
Potrebbe sembrare una domanda difficile, ma in realtà non lo è: Castaway on the Moon, un romanticone moccolone di produzione coreana che probabilmente non ha visto nemmeno la mamma del protagonista.

Dov’è che sta la sezione con gli annunci di lavoro?

MIKE BONGIORNO:
Bravissimo! Risposta esatta!! Allegria!!!!
E ora senza indugio proseguiamo con la terza domanda, il cui soggetto è un luminare nel consesso cinefilo di WordPress. Sto parlando del brillante blogger Pizzadog! Mi dica, signor Gianni, qual è il film schifato dall’intero genere umano che tuttavia ha suscitato il massimo gradimento dell’atletico blogger milanese?

GIANNI:
Mi sta prendendo in giro, Mike? La domanda è di una banalità senza eguali, infatti il film in questione è I Fantastici 4, quello del 2005 con Jessica Alba, E se posso permettermi, Pizzadag ha sempre ragione, anche in questo caso, perchè il film è carino e Jessica Alba è di un altro pianeta!

Lo sguardo severo di Jessica che ammonisce i detrattori del film

MIKE BONGIORNO:
Sono sempre più strabiliato! Ancora una volta la risposta è esatta!! ALLEGRIA!

GIANNI:
Spari pure la prossima domanda, Mike: sono pronto!

MIKE BONGIORNO:
Benissimo Gianni, ecco il quarto quesito: mi dica qual è il film universalmente ritenuto un capolavoro e tuttavia disprezzato dal controverso blogger che risponde al nome di Lapinsù. Via al cronometro!

GIANNI:
Mi faccia pensare… Lapinsù è un blogger estroso ma dai gusti discutibili… Sono molti i film amati dai più che però lui ha schifato. Alien, ad esempio, ma la risposta non può essere questa perchè comunque Lap ha grande stima di Scott. NO, la risposta esatta può essere solo una, ovvero il titolo del film più brutto inutile e dannoso mai girato nella storia del cinema: District 9 di Neill Blomkamp.

Lo schifo più totale

MIKE BONGIORNO:
Signore e signori, la risposta è ancora una volta ESATTA! Un applauso per il nostro campione, sig. Gianni!
[applauso del pubblico]
Proseguiamo senza indugio: qual è, secondo l’eruditissimo blogger Kasabake, il più vergognoso adattamento cinematografico di un’opera letteraria?

GIANNI:
Caro Mike, questa è chiaramente una domanda trabocchetto. Infatti solo lo spettatore disattento potrebbe pensare che la risposta sia nascosta in uno dei più recenti articoli divulgativi pubblicati dal Maestro Kasabake, In nome della prosa, nel quale il fondatore dell’ermenautica mette a nudo tutti i difetti della trasposizione filmica del capolavoro di Eco messa in scena dalla RAI. Tuttavia, Kasabake è uomo troppo saggio e troppo sapiente per applicare la categoria della vergogna a una produzione cinematografico, perchè la vergogna appartiene alla sfera dell’etica, mentre col cinema si resta sempre nella sfera dell’estetica. Un film quindi può essere BRUTTO, ma mai VERGOGNOSO. Ed è per questo che la risposta è: nessun film.

Perchè a Kasabake non piaciuta la mia serie tv?

MIKE BONGIORNO:
Signore e signori, in oltre mezzo secolo di quiz televisivi non ho mai visto un concorrente così preparato! La risposta è ancora una volta esatta. Allegria!!!!!!!

GIANNI:
Allegria!!!!!

MIKE BONGIORNO:
Signor Gianni non esageri, eh, allegria posso dirlo solo io!

GIANNI:
Mi scusi, Mike

MIKE BONGIORNO:
Passiamo oltre, va, che è meglio. Vediamo se risponderà esattamente anche alla prossima domanda: qual è il titolo del primo film visto in lingua originale dal prolificissimo blogger GramonHill?

GIANNI:
Fino a pochi giorni fa non avrei saputo rispondere a questa domanda, ma si dà il caso che proprio la scorsa settimana abbia letto un brillantissimo articolo del bravo blogger milanese, nel quale spiegava che il primo film in lingua originale che abbia visto è “Freddo a luglio”, film diretto da Jim Mickle ormai 5 anni fa.

Niente scherzi: a luglio soltanto sole!

MIKE BONGIORNO:
Incredibile, anche questa è giusta! Un applaudo amici ascoltatori!!!

GIANNI:
Grazie, grazie, grazie!!!

MIKE BONGIORNO:
Proseguiamo con le domande, signor Gianni. La seguente mi sembra molto difficile, stia bene attento. Il blogger Massimo Orsi è sicuramente famoso per le sue recensioni musicali, tuttavia è anche un avidissimo lettore e cinefilo appassionato. La domanda pertanto è: quale trasposizione da romanzo a film egli considera buona ma molto migliorabile?

GIANNI:
Mike, dal momento che posso vantare di essere amico di Massimo rispondo senza indugio che c’è un preciso film il quale, più di ogni altro, egli considera un adattamento cinematografico buono ma perfettibile. L’aggettivo esatto con cui lo definì è tiepido: sto parlando di Assassinio sull’Orient Express di Kenneth Branagh.

Chi vuole giocare a Cluedo?

MIKE BONGIORNO:
Signore e signori, ancora una volta la risposta è esatta!

GIANNI:
Evvai!!!!!

MIKE BONGIORNO:
Signor Gianni, siamo arrivati all’ultima domanda. Mi raccomando, presti attenzione e si prenda tutto il tempo necessario. Se risponderà esattamente sarà il campione dei campioni e potrà trascorrere una settimana in un isola deserta con l’esclusiva compagnia di Rachel Weisz e Rachel McAdams. Ma se sbaglierà, avrà perso tutto e sarà costretto a guardare le repliche di Uomini e Donne per tutta l’estate. Le è tutto chiaro?

GIANNI:
Certo, da una parte le due donne più belle del mondo, dall’altra Maria De Filippi. E’ tutto chiarissimo. Proceda pure, Mike, sono pronto.

L’ambito premio…

MIKE BONGIORNO:
Da molti anni il blogger Lapinsù desidera ardentemente vedere un film molto vecchio senza però riuscire a trovarne il DVD. Per diventare campione e volare sull’isola deserta con le stratopassere di cui sopra, deve dirci qual è il titolo di questo film. Via col tempo.

GIANNI:
Questa è difficile, Mike… devo pensarci un po’!
[tic tac tic tac tic tac]
Lapinsù ha una watchlist sterminata… quasi 400 titoli…
[i secondi scorrono veloci mentre Gianni si pizzica nervosamente il naso cercando di ricordare la risposta]
Ce l’ho, Mike, ce l’ho. La risposta è Orizzonti di Gloria, di Stanley Kubrick!

[lo studio è avvolto da un silenzio glaciale mentre Mike attende di leggere la risposta esatta]

MIKE BONGIORNO:
Amici ascoltatori è stato un cammino lungo nel quale il nostro concorrente, il signor Gianni, non ha mai tentennato rispondendo esattamente a tutte le difficilissime domande. Resta da scoprire se anche quest’ultima risposta è corretta.
[Mike Bongiorno sbircia nella busta e, impassibile, alza lo sguardo sul concorrente]
Signor Gianni, la risposta esatta è….  [rullo di tamburi] Cicciolina e Moana ai Mondiali.

GIANNI:
Noooooo!!!! Come ha fatto a sbagliare???????

MIKE BONGIORNO:
Mi spiace, ci è andato vicino, ma ha perso. Che entrino gli assistenti: il signor Gianni deve essere subito trasportato nello studio accanto, dove lo aspetta Maria De Filippi

La severissima pena

Questo pezzo surreale nasce come risposta a un divertente tag-post in cui ero stato nominato da Gramon Hill, che saluto e ringrazio. All’inizio volevo fare un post serio ma poi mi sono lasciato prendere la mano ed è venuto fuori questo gioco in cui ho tirato in ballo alcuni tra i blogger che leggo con più piacere qui su wordpress. Spero che perdonerete la mia irriverenza e che magari vi siate pure divertiti leggendo!

150 pensieri su “Rischiatutto (I film che…)

    1. Non puoi sapere che gioia sapere che esiste qualcun altro ad aver disprezzato District 9. Sono anni che vago come un’anima in pena alla ricerca di una spalla su cui piangere e che condividesse con me il disprezzo di questo film. Alleluja!!!!!
      Grazie mille, mi ha rallegrato la giornata!!!! 🙂

          1. Invece è una cosa che ti fa onore.
            Escluso a priori, perchè non sei il tipo, che hai scritto una cosa del genere sul Nome della Rosa per fare lo sborone, resta soltanto una valutazione misurata e ponderata a lungo, talmente forte da darti il coraggio di esternarla nonostante la certezza della salva di critiche che ti saresti preso. Chapeau.
            PS: Passami il link, sono curioso di leggere il post!

          2. A ogni modo, fino a oggi non mi ha scannato nessuno, forse perché ho posto la questione in termini il più possibile soggettivi – nemmeno mi azzardo, a “recensirli”: dovrei rileggerli!

  1. Sono molto onorato di aver trovato spazio in questo divertentissimo post – tributo ai tuoi bloggers preferiti. Tra l’altro anch’io in passato ho accarezzato l’idea di scrivere un post come questo (soprattutto nel periodo in cui impazzava la moda del Liebster Award), ma alla fine ho sempre rinunciato: era troppo forte il timore di scordare qualcuno, e mettere quindi a repentaglio la mia amicizia virtuale con quel blogger.
    La tua citazione di Two Lovers è molto opportuna, perché è davvero uno dei miei film preferiti. Dovessi stilare una Top 10 se la giocherebbe con:

    In mezzo scorre il fiume
    Il mio piede sinistro
    Forrest Gump
    Will Hunting genio ribelle
    La vita è bella
    Profondo rosso
    Hotel Rwanda
    Scent of a Woman – Profumo di donna
    Ritorno a Cold Mountain
    Bobby
    Stanno tutti bene
    Tutto può cambiare

    Li ho elencati nell’ordine in cui mi sono venuti in mente. Come puoi vedere ci sono solo 2 film italiani, ma questo non significa che io disprezzi il nostro cinema: al contrario, sono un grande appassionato del giallo all’italiana degli anni 70, e ritengo che ultimamente abbiamo sfornato tanti film di qualità. Limitandoci agli ultimi 2 anni potrei citare:

    Quanto basta
    Notti magiche
    Il campione
    Il grande spirito
    Il traditore

    Ci sono poi alcune commedie alquanto scemotte (Arrivano i prof, Tonno spiaggiato, Non ci resta che ridere, L’agenzia dei bugiardi), che però a me hanno fatto ridere.
    Insomma, è un periodo di rinascita per il cinema italiano, e lo possiamo vedere dal fatto che riusciamo a produrre dei film all’altezza anche quando usciamo dal genere che sappiamo fare meglio, ovvero la commedia.
    Noto che non ho ancora parlato di stratopassere, quindi provvedo subito a colmare la lacuna. Qualche mese fa nei commenti ad un tuo post (https://lapinsu.wordpress.com/2018/12/27/i-film-da-non-perdere-nel-2019/) scrissi che uno dei film che aspettavo con più foga era I am Mother, perché mi avrebbe dato l’opportunità di ammirare la particolarissima bellezza di Hilary Swank. Alla fine l’ho visto, e mi è piaciuto molto. Ha una trama volutamente ambigua, nel senso che per lunga parte del film non riesci a capire chi sono i buoni e chi sono i cattivi: questo genera nello spettatore una curiosità pazzesca, e lo tiene incollato allo schermo finché alla fine non si arriva alla verità. Non ti anticipo nient’altro per non rovinarti il piacere della visione.

    1. Anche io, solitamente, evito di partecipare a tag post, ma stavolta non ho potuto trattenermi perchè l’assist offerto dall’amico Gramon Hill era troppo ghiotto per non essere sfruttato.
      In realtà la lista sarebbe anche potuta essere più lunga, ma per motivi di spazio e tempistica ho dovuto trattenermi. Spero che nessuno degli esclusi si sia sentito offeso.

      Passiamo al cinema italiano.
      A differenza tua, ho un certo pregiudizio nei confronti delle produzioni italiche dell’ultimo ventennio tanto che, salvo quando il consiglio non mi arriva da un cinefilo fidato, li evito come la peste. In verità negli ultimi anni ho visto qualche film italiano carino: Veloce come il vento e Jeeg Robot, ma anche Dogman e la trilogia di Smetto quando voglio. Tuttavia sono gocce nell’oceano di banalità e topoi spremuti fino all’inverosimile. Discorso diverso per il cinema più vecchio, che proprio in questi giorni piange uno dei suoi alfieri, Zeffirelli. Ricordo ancora lo choc emotivo che mi causò la visione del suo film (o forse era uno sceneggiato televisivo, non ricordo bene) sulla vita e la passione di Gesù. E’ tutt’oggi la trasposizione più riuscita del Vangelo, anche migliore di quella ruvida messa in scena da Mel Gibson qualche anno fa (e che , a quanto pare, avrà un sequel a breve).

      Riguardo I am Mother, ho visto la locandina tra le nuove uscite di Netflix ma non ho ancora trovato il tempo di vederlo perchè sto recuperando alcune vecchie serie tv che mi interessavano parecchio. Confesso per altro che salvo rarissime eccezioni, fino la produzioni filmiche di Netflix restano sempre molto lontane dall’eccellezza tanto da riuscire a imborghesire la comicità irriverente del mio idolo Adam Sandler: da qualche anno è sotto contratto con Netflix e realizza film solo per loro, peccato che facciano tutti così cagare che non so nemmeno se avrò il coraggio di vedere quello appena uscito, Murder Mistery.
      Comunque se tu dici di aver apprezzato I am Mother, una chance gliela darò senz’altro.

      PS: che ne pensi di Commisso? Il tifo viola è entusiasta oppure prudente? La riconferma di Montella è stato chiaramente un errore, ma se saprà muoversi bene sul mercato e trattenere i vostri giocatori migliori, l’anno prossimo potreste tornare a lottare per le zone più alte della classifica nonostante lo sciagurato allenatore che vi ritrovate.

      1. Come persona Commisso ci sta molto simpatico. Come presidente invece ha già fatto alcune scelte che non ci sono piaciute: ad esempio, se dichiari di voler vincere non puoi ricostituire il team Pradé – Montella, che a vincere ci ha già provato e ha fallito miseramente. Certo, Pradé è migliore di Corvino e Montella si può sempre esonerare in corso d’opera, ma le riteniamo comunque 2 scelte sbagliate.
        Un altro errore è il mancato riscatto di Muriel: capisco che dopo un’annata negativa possa venire la tentazione di rivoltare la rosa come un calzino, ma questa rivoluzione va fatta con criterio, evitando di cedere dei giocatori che non hanno nessuna colpa. Muriel è tra questi, e anzi dobbiamo a lui la nostra salvezza: se non fosse subentrato a quell’incapace di Simeone, non avremmo mai raccolto i punti necessari per evitare la serie B.
        Ritengo un errore anche la scelta di sostituire Allegri con Sarri: quest’ultimo è un allenatore troppo rozzo per un ambiente aristocratico come quello juventino, e quindi è destinato ad avere enormi problemi di ambientamento.
        Inoltre, Sarri è notoriamente un allenatore che divide nettamente la rosa in 2 parti, titolari da una parte e riserve dall’altra: questo nelle grandi squadre non te lo puoi permettere, perché anche il più scarso dei giocatori si sente comunque un fenomeno, e quindi non accetterà mai di giocare un quarto d’ora al mese.
        La Juve è comunque in buona compagnia, perché questa è l’Estate delle scelte azzardate in panchina: Montella confermato, Sarri alla Juve, Giampaolo al Milan, Fonseca alla Roma… a mio giudizio falliranno tutti, ma forse qualcuno di loro arriverà a finire la stagione: talvolta alcune società preferiscono evitare l’esonero pur di non ammettere che hanno perso la scommessa.

        1. La questione allenatore è sempre delicata perché, se da un lato il suo ruolo è senz’altro meno importante di quello dei giocatori, d’altro canto deve saper gestire bene lo spogliatoio e trovare il giusto equilibrio tra i giocatori sia in campo che fuori. Allegri, ad esempio, pur non essendo molto preparato come tecnico in senso stretto, si è rivelato un maestro nel saper mettere i suoi ragazzi nella condizione di esprimersi al meglio. Sarri è più bravo di lui sotto l’aspetto tattico ma ha le classiche rigidità professionali di chi si ritiene migliore della media. Come giustamente hai sottolineato tu, ha il vizio di fare poco turnover e di etichettare subito i giocatori come titolari o riserve: questo è inaccettabile in una squadra con la panchina come quella della Juventus. Giocatori come Bernardeschi, Douglas Costa o Kean sarebbero titolari nella quasi totalità della altre squadre di serie A, vanno quindi trattati con rispetto e pungolati per creare sana competizione tra i giocatori. Sarri questo non l’ha mai capito ma forse sarà aiutato dalla società e eviterà di fare troppi danni. D’altro canto ha una rosa talmente forte che potrà senz’altro supplire ai suoi integralismi ingiustificati. Se poi, come pare, prenderanno uno tra Pogba e Milinkovic-Savic a centrocampo, la strada sarà ancora più in discesa. Forse, per lui l’aspetto più preoccupante è la tifoseria: non ho sentito uno juventino che fosse uno apprezzare la sua nomina. Se avesse la sventura di partire con qualche risultato negativo già immagino la curva in fiamme e tutto il suo lavoro diverrebbe molto più complicato.
          Inutile sottolineare che questa è la mia più grande speranza per il futuro bianconero 😀

          Passando a Commisso, non posso che concordare con te sulle opinioni circa le prime nomine. A sua discolpa posso solo addurre il poco tempo a disposizione anche se, a ragion del vero, sicuramente la trattativa andava avanti da mesi e avrebbe potuto contattare qualcuno già in primavera per poi investirlo ufficialmente solo in queste settimane. Comunque la grossa differenza sarà solo economica: se Commisso avrà voglia di investire bei soldini per allestire una rosa competitiva, allora anche Montella potrebbe far bene (come ai suoi tempi, quando i della Valle gli costruirono una squadra di valore con gente del calibro di Pizarro o Borja Valero o Vargas).

          Riguardo Giampaolo, invece, io sono terrorizzato. E’ un allenatore bravo, ma di scarsa mentalità. San Siro è un palcoscenico complicato e sarà difficile far bene soprattutto perché il Milan, poco ma sicuro, non avrà una rosa competitiva, il che complicherà molto il suo lavoro. Stiamo ripartendo da giocatori retrocessi come Krunic e credo questo dia la misura del mercato che ci attende. Posso solo sperare che Giampaolo riesca almeno a far fare il salto di qualità ai giovani che già abbiamo in rosa, un po’ come gli è accaduto alla Sampdoria.
          Postilla di mercato: che ne pensi dello scambio di cui si vocifera tra Cutrone e Veretout? Io spero ardentemente che non si faccia perché ci guadagnereste nettamente voi: Patrick è un ragazzo sveglio che, pur avendo doti tecniche e atletiche nella media, ha molto cervello e un’età tale da lasciar suggerire enormi margini di miglioramento. Per Veretout il discorso è diverso: si tratta di un buon giocatore che, a 26 anni suonati, ormai ha già raggiunto l’apice delle proprie possibilità. Spero per il Milan che si tratti solo di chiacchiere 

          1. Veretout è un ottimo elemento. E’ il classico giocatore box – to – box, abilissimo sia nella fase difensiva che in quella offensiva. E infatti sa fare praticamente tutto: retrocedere fino a diventare un difensore aggiunto, recuperare palla, impostare l’azione da perfetto playmaker.
            Nonostante tutto, anch’io ritengo che da uno scambio con Cutrone ci guadagneremmo noi. Perché i centrocampisti completi alla Veretout sono rari, ma i giocatori che sanno fare gol sono proprio introvabili. Soprattutto per le squadre come la Fiorentina, che spesso devono accontentarsi di centravanti da massimo 10 gol all’anno come Simeone.
            A differenza tua non ritengo che siano solo chiacchiere: perché Cutrone vuole il posto da titolare, perché è stato proprio Montella a lanciarlo e perché la Fiorentina non avrebbe mai lasciato partire Muriel senza avere in mano un sostituto ancora più forte.
            Se invece l’idea è lasciar partire Muriel per far tornare titolare Simeone, allora avremo la prova definitiva che Commisso è un ricco scemo, e Pradé si meritava di restare in una squadra da salvezza come l’Udinese.
            Ad ogni modo, anche se avrei enormi difficoltà a sopportare un altro anno di Simeone titolare, per me è già grasso che cola il fatto che ci siamo liberati dei Della Valle: il loro disinteresse per la Fiorentina e il nostro odio per loro avevano creato una situazione insostenibile, che prima o poi ci avrebbe certamente portati alla serie B. Commisso ha sventato questa catastrofe, quindi gli sono grato già solo per questo.

          2. Riguardo Veretout è un giocatore che mi piace e potrebbe tranquillamente il posto di Bonaventura essendo anche più duttile di lui tatticamente. Mi dispiacerebbe solo se arrivasse al posto di Cutrone, ecco, questo spero proprio di no.
            Infatti pur non avendo i crismi del campionissimo, Cutrone è un elemento molto valido e con ampi margini di miglioramento. L’anno scorso, in verità, è stato anche penalizzato dal modulo con 1 punta. Giampaolo notoriamente gioca con 2 attaccanti e quindi dovrebbe trovare molto più spazio anche da noi, anche perchè al momento il nostro reparto offensivo è molto sguarnito, con il solo Piatek più il rientrante (e forse partente) Andrè Silva.

            Staremo a vedere. Di sicuro la spada di Damocle del FPF pende su di noi e non vorrei che Boban e Maldini, nell’urgenza di fare qualche plusvalenza entro la fine del mese, fossero costretti a cedere qualche giocatore del vivaio tipo Cutrone o Donnarumma.
            Paradossalmente, benchè molto più forte, per noi sarebbe più gestibile la partenza di Gigio che di Piatek: il primo infatti ha già un sostituto pronto (Reina) e un giovane molto promettente che sta facendo molto bene nelle nazionali giovanili (Plizzari). Cutrone invece non ha sostituto e dovremmo trovare un suo sostituto: considerato che la sua valutazione è sui 20 mln, temo sia difficile trovare una punta più brava spendendo meno di quei soldi….

          3. Donnarumma va ceduto soprattutto per un altro motivo: Raiola. E’ un procuratore così indisponente che Ferguson scelse di far scadere il contratto a Pogba e perderlo a zero euro pur di non avere più niente a che fare con lui: e se un vecchio saggio come Sir Alex ha preso una decisione del genere, un motivo ci sarà.
            Lo stesso Donnarumma poi non è certo uno stinco di santo, come dimostrano le mattane dell’Estate 2017. Giocatori come lui sono destinati ad una sicura svalutazione, e quindi vanno ceduti finché hanno mercato. Altrimenti ti ritrovi in delle situazioni tipo quella dell’Inter con Icardi.
            Riguardo ad André Silva, ho letto che Giampaolo ha in mente di farlo giocare titolare accanto a Piatek (fonte: https://www.tuttomercatoweb.com/serie-a/milan-il-piano-di-giampaolo-rilanciare-andre-silva-al-fianco-di-piatek-1258567). Questo è tipico degli allenatori maestri di calcio: per mostrare a tutti quanto sono bravi, provano a rilanciare anche dei giocatori chiaramente incapaci, così se poi si riprendono la gente dirà “Visto? E’ merito di Giampaolo”.
            Riguardo a Krunic, a mio giudizio è stato preso per fare la spia di Giampaolo (con il quale ha già lavorato ad Empoli). Immagino che sia per lo stesso motivo che Montella ha chiesto a Pradé di comprare Bertolacci: di certo non l’ha fatto per il suo valore calcistico, dato che viene da 4 (QUATTRO!!!) stagioni super deludenti.

          4. Il ragionamento su Raiola non fa una piega. Allo stato attuale ci restano solo due suoi assistiti: Donnarumma, appunto, e Bonaventura.
            In termini assoluti ritengo Donnarumma il nostro miglior giocatore, nel senso che l’unico rossonero che può essere considerato tra i migliori del proprio ruolo. Inoltre è molto giovane e ha amplissimi margini di miglioramento. Teoricamente ha ancora 20 anni di carriera davanti, una cosa mostruosa. Se fossimo stati in un altro periodo, che sò quello di Ancelotti, avrei sperato che restasse e diventasse una bandiera come Baresi o Maldini. Tuttavia bisogna fare di necessità virtù e visto le cattive acque in cui versa il biliancio del Milan e l’impossibilità di fare mercato, l’unica soluzione accettabile mi sembra la sua cessione, sia perchè abbiamo già il sostituto (come spiegavo prima) sia perchè, benchè importante, il ruolo del portiere non è fondamentale come quello dell’attaccante o del regista.
            Ho visto tante squadre vincere coppe e campionati con portieri scandalosi (lo stesso Milan ne è la riprova, visto che due portieri modesti come Dida e Giovanni Galli hanno vinto 2 champions a testa), ma non ho mai visto una squadra senza un attaccante prolifico o un regista bravo vincere alcunchè. Per cui ben venga il sacrificio di Donnarumma se propedeutico all’acquisto di un gran giocatore di movimento.

            Riguardo Bertolacci, spero proprio non venga da voi: la sua dimensione è da squadra che lotta per la salvezza e se venisse significherebbe che anche l’anno prossimo Commisso pensa solo a salvarsi.

          5. In effetti è proprio questo il grande punto interrogativo: cosa vuol fare Commisso? Perché a parole dichiara di voler vincere, ma poi nei fatti ingaggia (o almeno insegue) degli uomini che non farebbero vincere alla Fiorentina neanche una Coppa Italia. Questo dubbio comunque è destinato a chiarirsi già tra 2 mesi: se arriveremo ai nastri di partenza con una squadra priva di grandi rinforzi, allora sarà chiaro che Commisso non vuole davvero vincere, o almeno non vuole farlo nel breve periodo.
            Sono totalmente d’accordo con te sulla sostanziale inutilità del portiere. Certo, un po’ di preparazione e di talento ci vogliono, altrimenti succedono le mostruosità che ha fatto Karius nella finale di Champions’ del 2018, ma se il resto della squadra è all’altezza può andar bene anche un portiere appena decente. Reina è molto più di questo, quindi potete lasciar partire Donnarumma senza troppi patemi.
            Rileggendo i nostri commenti, pare che la spina dorsale del prossimo Milan potrebbe essere formata da Reina, Romagnoli, Veretout e Piatek, più almeno uno tra Suso e Calhanoglu ad innescare il polacco: se andasse davvero così, il quarto posto non sarebbe affatto una chimera.

          6. Sul futuro di Commisso bisognerà avere pazienza: è appena arrivato e per comprendere i suoi reali obiettivi ci vorrà tempo.

            Ince la spina dorsale del Milan che hai ipotizzato sarebbe di tutto rispetto anche se per ambire a qualcosa di più del quinto posto temo serva un giocatore pià valido di Veretout.
            Si parla molto di Torreira, ma temo sia un obiettivo irraggiungibile: costa oltre 50 mln e non vedo perchè in questa fase un titolare dell’Arsenal dovrebbe venire al Milan. Più realistico il nome di Sensi del Sassuolo, anche se per lui vale lo stesso discorso fatto per Veretout.
            Io, stante la partenza di Sarri dal Chelsea, proverei a sondare il terrino per il uo pupillo Jorginho che potrebbe trovarsi relegato in panchina, non foss’altro perchè ha l’etichette del “cocco dell’allenatore” attaccata sulla schiena.

          7. Sono d’accordo, Veretout non può bastare: è partito Bakayoko, Biglia gioca una partita sì e 2 no, e quindi è indispensabile comprare almeno un altro centrocampista. Jorginho sarebbe ottimo, anche perché Veretout rende più da mezzala che da play basso davanti alla difesa (ovvero il ruolo naturale di Jorginho).
            Torreira e Sensi mi piacciono già di meno. Soprattutto Sensi: il Milan ha già fatto una grossa scommessa in panchina, quindi almeno sul campo deve puntare su giocatori dal sicuro rendimento, non su delle promesse che potrebbero sgonfiarsi nel passaggio da una piccola a una grande.
            Riguardo a Commisso, sono d’accordo sul fatto che ci voglia pazienza. Anche perché può darsi che lui, anziché fare una partenza sprint comprando subito 10 giocatori forti, preferisca prendersi almeno un anno di transizione per capire meglio come muoversi. Incrocio le dita, sia per noi che per voi! 🙂

          8. c’è un passaggio del tuo commento che riassume tutte le mie paure:
            il Milan ha già fatto una grossa scommessa in panchina, quindi almeno sul campo deve puntare su giocatori dal sicuro rendimento

            Non potendo permetterci giocatori di un certo calibro, l’unica soluzione a mio parere era quella di prendere un allenatore dalle spalle larghe e bravissimo (Gattuso purtroppo aveva solo la prima di queste 2 virtù). La scelta invece è ricaduta sull’ennesima scommessa che, abbinate alle tante scommesse in campo, difficilmente potrà partorire una stagione positiva.
            Incrociamo le dita insieme, amico mio, che ho il fondato timore che passeremo un altro anno a morderci le mani e soffocare gli improperi in gola 😦

  2. A ‘sto punto District 9 mi tocca vederlo.
    Ne dite tutti peste e corna, ergo per riabilitare il livello medio dei film che vedo una ciofeca non può che tornare utile 😉

        1. Non se tu abbia mai visto Frozen (film godibilissimo ed iperapplaudito ma a mio avviso anche un po’ sopravvalutato, specie se confrontato con il più complesso Rapunzel, ma questa è un’altra storia…), ma se così fosse, spero ti ricorderai di una scena in particolare, quella in cui Kristoff conduce Anna dai Troll ed a quel punto, vedendo come Kristoff stava parlando a quelli che sembravano soltanto dei sassi appoggiati nell’erba, Olaf sussurra all’orecchio di Anna «Scappa! È pazzo! Scappa!!!»

          Ecco, carissima Celia, adesso ti dico io Scappa! Scappa dal luciferino Lapinsu che sa benissimo quale capolavoro sia in realtà District 9, filmone davvero imperdibile di Neill Blomkamp, gioiello della moderna sci-fi, anticipatore di una new wave sociologica ed una visione dell’alieno che cita la letteratura concentrazionaria (per altro, con un parallelismo dell’attuale società e della visione della sepoarzione tra privilegiati ed ultimi del mondo che ritroviamo più annacquata ma sempre efficace anche nel successivo Elysium)… Io voglio tanto bene a Lapinsu e so che in realtà quello che si muove nella provincia marchigiana è un suo clone costruito a tavolino perchè il vero Lapinsu sta seduto su una sedia in vimini a sorseggiare il tea in attesa del bingo settimanale, in una casa di riposo per scienziati pazzi sulle Alpi Svizzere (dove si trovano tutte le strutture dei malvagi di ogni film), ma tu non essere preda dei suoi deliri, perché egli sa che District 9 è un film bellissimo e te nevuole tenere lontano per chissà quale piano diabolico!

          Tutto questo è oggetto di uno scherzo che dura da anni, sappilo.

          1. Celia, non dare ascolto a Kasabake, perchè District 9 è veramente l’abominio fatto film, la quintessenza dell’orripilanza cinematografica, una sorta di pietra filosofale al contrario, in grado di trasformare tutto ciò che tocca in spazzatura (volevo scrivere merda ma mi pareva troppo volgare).
            E Kasabake, che con inaudita pervicacia difende questo film, non fa altro che assolvere a un compito ben preciso che gli è stato affidato dall’Esercito della ‘Mmonnezza (appunto…), ossia quello di divulgare e diffondere film obbrobbriosi per poi istillarne il gradimento nelle menti sprovveduto che si accostassero ai pericolosi ragionamenti del suddetto Agente della ‘Mmonnezza.
            Io starò pure rinchiuso in una casa di riposo per scienziati pazzi nelle Alpi Svizzere, ma lui e tutti i suoi sodali, sappilo, abitano caverne e cunicoli sotterranei illuminati solo da torce di legno e dove si parla solo una strana lingua a metà strada tra il latino e il gaelico, dando corpo a un mondo luciferino e malvagio il cui unico obiettivo e circuire e dannare per l’eternità le anime indifise.

            Non ascoltare Kasabake, dunque, e soprattutto non vedere District 9. Ne va della salvezza tua e forse addirittura dell’intero genere umano. Mi fido di te!

          2. Mi ritiro nelle mie stanze a meditare vendetta.
            Non nei tuoi confronti, ovviamente, dato che sei solo la povera vittima di un demiurgo cattivo. Bensì di quel coso che risponde al nome di Kasa 😦

          3. Scherza, scherza.
            Io intanto me la sto godendo come un riccio 😀
            (A proposito di concentrazionarismi, ehm, ho appena ritirato in biblioteca Lo stato contro Fritz Bauer di cui mi aveva chiesto conto Wwayne in non ricordo più quale post, e anche L’onda di Dennis Gansel che vidi in università (lasciamo perdere) e voglio rimettere alla prova.

          4. Mi sto perdendo nei vari livelli bdi risposta… Io e Lapinsu abbiamo continuato a parlare con te in realtà creando commenti su commenti non in risposta al tuo e quindi non ti arriveranno nemmeno le notifiche… Che casino… Bello però!

          5. No worry, non appena il mio lentissimo metabolismo… alieno me lo consente, squaderno tutti i commenti dalla sezione Conversazioni e recupero quel che c’è da recuperare 😉

          6. Lo stato contro Fritz Bauer devo vederlo (wayne me lo consiglia da eoni) mentre L’Onda l’ho visto: inquietante, perfettibile, tuttavia apprezzabile.

      1. aahhahaha, hai ragione, il livello di simpatia è quello di un palo nel culo 😀

        al mio amico che mi trascinò in sala a vedere sta fetecchia non ho rivolto parola per due mesi… tanto per farti capire come l’ho presa…

        1. la combo “District9 + giorno tristissimo” potrebbe avere effetti devastanti.
          Giocati la carta opposta: vedilo in una giornata di sole: nel peggiore dei casi potrai sempre uscire di casa per fare una passeggiata e mangiare un gelato, così da risollevarti il morale!

    1. L’esercito dei demoni ingannatori, quelli che si travestono da agnelli per nascondere gli ispidi lunghi peli da lupo, a cui ovviamente appartiene Lapinsu, girano con lance accuminate inzuppate di essenza di Baywatch per colpire gli scudi di noi strenui difensori dell’arte a tutto tondo… Scudi forgiati nella Germania pre-nazista dove l’espressionismo tedesco gettava le basi del cinema moderno, ma che purtroppo non sono impenetrabili alle lusinghe del mainstream e che ogni tanto lasciano passare degli infltrati, belli e simpatici, che dopo aver attirato noi integerrimi difensori del sacro sepolcro, ci attaccano alle spalle!

      Non penso che la diatriba tra me e Lapinsu finirà mai riguardo District 9 ed anzi lo spero! Tra l’altro mi paice che stai cominciando a conoscere questo nostro aspetto un po’ teatrale… C’è tanta stima dietro e tanto rispetto, a dispetto di quellio che sembra.

      P.S. Comunque guardalo District 9 ed anche Elysium

      P.P.S. Dimenticavo… Ovviamente ho ragione io e torto Lapinsu

      1. Ti rispondo come talvolta risondo a mia moglie: sono io che ho a ragione e sto talmente avanti che non sei nemmeno in grado di capire che ho ragione
        Poi ovviamente lei me la fa scontare alla grande, ma la teatralità del momento mi ripaga di tutte le pene patite successivamente 😀

        Quindi, Celia, non prestare attenzione alle chiacchiere vuote e fuorvianti di Kasabake e non guardare District 9 nè Elysium.
        Tra l’altro, gira voce che se pronunci al contrario il nome di entrambi i film dopo aver bevuto un estratto a base di gelsomino e rododendro, potresti trasformarti in lucertola.
        Stai attenta, quindi, e soprattutto alla larga da questi due film.

        1. Aiuto, sto già partendo per la tangente… La storia del promnunciare al contrario il nome (che tu stai ingannevolemte cerfcando di appiccicare a noi Angeli quando invece si sa è tipico di voi demoni ingannatori) mi fa venire in mente la storia del REDRUM tornata di gran moda dopo il trailer del sequel di Shining

          Operazione di puro cinema OGM su cui ho una sospensione di giudizio immensa: quando infatti Kubrick realizzò il suo Shining, tutti sanno che King lo considerò un vero tradimento del suo testo letterario, poi, con il tempo King fece pace con il capolavoro di Kubrick e tutti noi amanti sia di King che di Kubrick abbiamo vissuto con la serenità bipolare di sapere che nel mondo esistevano due “testi” dallo stesso nome ovvero Shining il film e Shining il libro, emtrambi belli, entrambi importanti ed entrambi con due storie simili ma diverse, che scorrevano di fatto parallele (un po’ come, mutatis mutandis, è avvenuto con i film del MCU ed i comics della Marvel ovvero due universi paralleli).

          Poi King nel 2013 fa uscire il romanzo Doctor Sleep, seguito esplicito del suo romanzo Shining, dove ritroviamo il Danny, il figlio di Jack Torrance, che è andato a vivere assieme a sua madre Wendy.

          Quest’anno da tale romazno è stato tratto un film, ma la questione spinosa ed il dibattito sulla sua natura OGM si basa proprio sulla sua ambivalenza: il film è stato costruito come un sequel visivo dello Shining di Kubrick ma narrativamente è tratto da un libro che non lo è, giacché Doctor Sleep è il sequel del romanzo che era diverso dal film…

          Che casino…

          1. A mio giudizio King esagerò nel parlare di tradimento, perché è risaputo che il cinema ha un’impostazione diversa rispetto alla letteratura, e quindi è inevitabile che la trasposizione filmica di un romanzo subisca delle distorsioni più o meno pesanti. A mio giudizio ha senso parlare di tradimento soltanto quando la distorsione diventa un vero e proprio stravolgimento, ma credo che non sia questo il caso. Uso il dubitativo perché, pur avendo letto molti romanzi di King (compreso Doctor Sleep), Shining manca ancora all’appello.
            Ci sono poi dei casi in cui il film non solo non ha tradito il libro, ma è perfino nettamente migliore e più famoso di esso. Ad esempio, quasi nessuno sa che Forrest Gump è tratto da un libro: proprio perché il romanzo non era un granché ed era stato nettamente migliorato dallo sceneggiatore, poi il suo autore (Winston Groom) non è riuscito a mantenere le aspettative altissime che il film aveva generato, e quindi è rimasto inattivo addirittura per 18 anni (dal 1998 al 2016). Poi è tornato in pista, ma immagino che il suo ultimo romanzo sia un’altra ciofeca, dato che su ibs è disponibile solo in inglese (e quindi nessuna casa editrice estera l’ha voluto acquistare).
            Un altro esempio celeberrimo è Psycho, tratto da un modesto gialletto che Hitchcock trovò per puro caso su una bancarella. E in fondo la genialità consiste proprio in questo: nel saper tirar fuori un capolavoro anche partendo da una base molto modesta.

          2. Concordo in pieno con quanto hai detto, specie sui romanzi che hanno ispirato due tra i migliori film della storia del cinema come Psycho e Forrest Gump!

            Tra l’altro Hitchcock non era nuovo all’uso di melodrammi a volte deboli per usarli come canovaccio per opere cinematografiche potenti, come nel caso delle opere della scrittrice Daphne du Maurier…

            Su Shining e sullle differenze tra romanzo e film è stato scritto di tutto, soprattutto perché la rabbia di King per i cambiamenti imposti da Kubrick fu all’epoca davvero potente: in particolare il finale non fu mai digerito da King (perisno nel romanzo e di Cline e nel film di Spielberg Ready Player One, una delle prove che gli eroi devono superare fa riferimento ad un «capolavoro odiato dal suo creatore» e sarà proprio l’ambientazione del film Shining tanto odiato dal suo ideatore King), ma anche l’atteggiamento di superiorità con cui Kubrick per tutta la lavorazione definiva il ibro un “libercolo horror” a cui lui stava dando dignità…

            Non rubo tempo ai lettori per elencare le tanti differenze (alcune persino solo simboliche e nascoste nelle significanze quasi inconsce di Kubrick, come l’uso di una mazza di baseball anzichè dell’ascia o il numero della stanza infestata che nel libro è la 217 mentre nel film è la 237) ma mi soffermo soltanto su quello per me è l’aspetto essenziale ed il cuore di tutto: nel libro il vero fulcro è il protagonista dotato di poteri sovrannaturali ovvero il bambino, Danny, che possiede appunto il dono dello “shining”, quella che in italiano fu tradotta come “luccicanza” con cui vedeva i defunti ed entrava in contatto con la loro morte, mentre il film, pur dichiarando questo fatto, si sposta il riflettore, a livello di minutaggio dedicato, sulla parabola autodistruttiva di Jack Torrance, che viene schiavizzato e posseduto da un male residente nell’albergo stesso…

            Va da sè, che il sequel di King parta da questo potere latente in Danny e ci dica cosa gli è successo, sviluppandolo o nascondendolo? Il film penso cercherà di mediare, usando riferimenti visivi copiati da Kubrick e seguendo come storia i due romanzi di King.

          3. Mi verso un cocktail mentre assisto con piacere supremo alle vostre disquisizioni.
            Che meraviglia poter vantare la vostra presenza sul mio blog!!!!!
            Se poi volete favorire, c’è un bicchiere anche per voi!!

          4. Grazie!!! Ho così sete ed è così bella la sensazione del bere una cosa fresca, che vorrei avere il collo di una giraffa per prolungare la goduria…

          5. Il Gin-Tonic resta un classico intramontabile…
            Ma lo sai che dopo averlo evitato per mesi, ultimamente mi SONO appassionato ad un long drink in cui mi sono imbattuto quasi per caso?
            Tempo fa, alla ricerca di ottimizzare lo sfruttamento di una promozione sui prodotti a marchio Coop (sia la classica linea di prodotti base, sia quelle più ricercate e gourmet della linea Fior Fiore), acquistammo in famiglia una confezione da 6 di bottigliette da 500 ml. di Ginger Beer, la famosa soft drink a base di estratto di zenzero… Ebbene, dopo averla fatta sostare in frigo per rinfrescarla, decidiamo di aprire una bottiglietta e di assaggiarla… Orrore e raccapriccio! Sapore infernale, zuccheroso e piccante assieme, esotico quanto una merda pestata a Timbuktu…
            Non sapevo cosa fare delle altre 5 bottigliette, se non che regalarle a qualcuno che odiava, ma poi ho cominciato ad interrogarmi su come potesse essere divenuta una bevanda così famosa ed apprezzata, finché, indagando, ho scoperto che quello della Coop era oltretutto uno dei migliori e più puri in commercio ed anche molto economico… Ingrediente base per la preparazione del celeberrimo long drink Moscow Mule!
            Fermi tutti! C’era dunque un motivo per tanta schifezza… Non si beveva così, schietto, ma come parte di una preparazione… Questo cambiava tutto! Chi si mangerebbe una bacca di vaniglia così a morsi, come una stecca di liquerizia? Nessuno, eppure sciolta nel latte o in un impasto crea uno degli aromi migliori di tutta la pasticceria…
            Perciò sono partito alla preparazione del Moscow Mule e devo ammettere che, dopo un paio di tentativi molto sbilanciati, alla fine sono approdato ad una bevanda buonissima.
            Perciò io brindo con il mio Moscow Mule ghiacciato!
            Bye!!!

          6. Caro amico, ti avverto, stai aprendo un vaso di pandora.
            Mi pare di averti già detto che ai tempi dell’università ho gestito il bar di un CIRCOLO ACLI insieme a due amici. Fu all’epoca che iniziai ad appassionarmi ai cocktail da ambo i lati: la preparazione e la degustazione. Non sono mai stato un palato fino, sia chiaro, e mi limitavo a eseguire meccanicamente alcune ricette che avevamo trovato in un libro (ti parlo di circa 20 anni fa, in epoca pre-Google). Ovviamente si sperimentava e provato un po’ di tutto. A quei tempi, essendo il mio fegato più giovane, avevo sviluppato un’insana passione per il Long Island che è tra i cocktail più violenti che abbia mai bevuto. Non lo tocco da circa un decennio.
            Nel frattempo, dopo innumerevoli esperimenti e tentativi ho raggiunto la serafica conclusione di bere un unico tipo di cocktail, il gin-tonic, appunto, perché può essere abbinato a qualunque altra bevanda (dalla birra al varnelli) senza causare fastidiosi voltastomaco. Per altro, ormai bevo superalcolici molto di rado e mi diletto principalmente con la birra, provando quelle artigianali (i birrifici crescono come funghi) o in alternativa gustandomi la mia amante segreta, sua maestà la Tennets.
            Detto ciò, mi permetto di fare un’altra (ennesima) piccola digressione.
            Ho sempre snobbato i prodotti COOP anche perché a Macerata la COOP è arrivata solo una decina d’anni fa, in un locale per altro anche molto fuori mano (almeno per me).
            Da un paio d’anni però, nel supermercato vicino casa mia dove mi servo abitualmente vendono praticamente tutti i prodotti coop. Si tratta di una piccola catena umbra (Superconti) che evidentemente ha stretto un accordo di vendita con il colosso emiliano per commercializzare i suoi prodotti. Ebbene, devo ammettere che il rapporto qualità\prezzo è sconvolgente. Tra l’altro, a suo tempo, cercando prodotti per l’infanzia, ho scoperto che quelli a marchio COOP sono quelli che ottengono sistematicamente i punteggi migliori nei test di qualità effettuati da Assoconsumatori et similia.
            Tanto di cappello, dunque!!!!

          7. Ho provato a vedere Ready Player One, ma ho dovuto interrompere già al minuto 26. E’ un film palesemente pensato per gli amanti dei videogiochi: dato che io li ho sempre schifati, era semplicemente impossibile che io lo apprezzassi. Per ricollegarci al post di Lapinsù, è come far vedere Cicciolina e Moana ai Mondiali ad una super femminista come Concita De Gregorio: nonostante l’indubbio valore del film, non ci sono i presupposti perché lei lo riconosca.
            Inoltre, l’ho anche trovato un film insopportabilmente ruffiano e paraculo. Lo possiamo vedere già dalla caratterizzazione dei personaggi, tutti studiati per porre lo spettatore davanti ad un contesto familiare e perciò rassicurante: il protagonista sfigatello ma dal cuore d’oro alla Peter Parker, la ragazza affascinante per cui si prende una cotta, l’amico simpaticone che fa da spalla al protagonista. Di norma non mi scandalizzo davanti alla mancanza di originalità, ma tutti e 3 questi stereotipi sono davvero troppo abusati per poterli accettare in un film del 2019.
            E poi, per arruffianarsi ancora di più gli spettatori, Spielberg ha riempito il film di citazioni pop come se piovesse: lo ha fatto nella consapevolezza che al pubblico sarebbe venuto un sorrisone a 32 denti al solo sentir nominare tutte quelle icone pop, e quindi il suo gradimento si sarebbe impennato ancora di più.
            Insomma, Ready Player One è un film studiato a tavolino, in cui ogni singolo dettaglio è stato inserito al solo scopo di compiacere il pubblico. E infatti ci è riuscito: il film è diventato un instant classic, ha incassato cifre da capogiro ed è perfino arrivato alla notte degli Oscar. Ma con me non attacca: io preferisco nettamente un film come Tutto può cambiare, che non cerca in nessun modo di titillare gli spettatori (ha avuto perfino il coraggio di non far accoppiare i 2 protagonisti), e proprio per questa sua sincerità ha finito per piacermi mille volte di più.

          8. Adoro quando fai le tue filippiche contro un film adorato da tutti: in questi casi sai tirare fuori il meglio di te!!!
            E te lo dico per un film che invece io ho adorato (anche se il romanzo è nettamente migliore) perchè tutti i limiti che tu hai evidenziato sono sicuramente veri, lapalissiani direi, tuttavia la potenza emotiva e narrativa della messa in scena (almeno ai miei occhi) ha saputo sopperire all’abuso di topoi narrativi ormai triti e ritriti.
            PS: Il parallelo che hai fatto con Concita De Gregorio mi ha fatto schiantare!!!

          9. Mi fa molto piacere di averti strappato una risata, e soprattutto che tu non te la sia presa per il mio parere opposto al tuo su Ready Player One. Adesso vado a bere qualcosa, che la tua foto del mojito ha messo sete anche a me! 🙂

          10. Beh, ti capisco benissimo, ma il romanzo da cui era tratto era praticamente la bibbia dei nerd… Più che altro la decisione di trarne un film era già in successo annunciato…
            Avendo letto a suo tempo il libro, io non l’ho disprezzato, pur ridensiomandolo, mentre uno dei blogger che seguo più assiduamente, Amulius di nonsolonerd, a suo tempo lo ha letteralmente fatto a pezzi!

          11. Entro a gamba tesa per dirti due cose:
            1) proprio stamane ho visto Billy Bathgate e (ancora una volta) mi tolgo il cappello e ti ringrazio. Si tratta di un gran bel gangster-movie, a tratti atipico, comunque sia ben congegnato. Tra l’altro, questo film mi ha ricordato quanto fosse gnocca la Kidman prima di esagerare co plastiche e botulini (a vederla ora si fa fatica a credere che si tratti della stessa donna).

            2) proprio oggi esce il nuovo romanzo di Don Winslow (Il Confine), terzo capitolo della saga che vede protagonista Art Keller. Ho appena iniziato L’ora dei gentiluomini ma poi subito dopo mi catapulterò in questa intrigante lettura.

          12. Anch’io ho appena scritto un commento “a gamba tesa”, stroncando un film da te amatissimo come Ready Player One: inizialmente ero tentato di ammorbidire il mio giudizio, ma poi ho pensato che non c’era bisogno di nessuna finta diplomazia, e che tu avresti apprezzato molto di più un parere senza peli sulla lingua.
            Riguardo a Il confine, l’ho ordinato prima ancora che uscisse, avvisato da un post del nostro amico Massimo Orsi (https://bambooroad.wordpress.com/2019/05/28/don-winslow-il-confine-einaudi-ed-2019-anticipazione/). Ovviamente non vedo l’ora che la libreria mi scriva di averlo ricevuto! 🙂
            Mi fa molto piacere che tu abbia apprezzato Billy Bathgate. Sono d’accordo sul fatto che si tratti di un film atipico per questo genere, perché è più un romanzo di formazione che un gangster movie: impostare la trama in questo modo è stata una scelta rischiosa, ma senza dubbio vincente.
            Ora ti manca solo Sindrome cinese per completare la lista dei film più belli che io abbia visto nel 2019: non vedo l’ora di discuterne con te! 🙂

          13. Purtroppo Sindrome Cinese non riesco a trovarlo 😦
            Sono un po’ esigente sulla qualità video\audio e finora ho trovato solo versioni pessime.
            Comunque continuerò a cercare indefessamente!!!

            Riguardo Il confine, per ora l’ho messo nella lista desideri di Amazon per comprarlo in edizione ebook. Aspetto però prima di finire L’ora dei Gentiluomini e poi lo acquisterò!!!!

          14. Approfitto di questo tuo commento per chiedere la tua opinione, in quanto sommo esperto del grande Diabolik, sul film e sul cast che si sta delineando per il film che starebbero preparando i Manetti Bros… Penso che Miriam Leone sarebbe una bellissima Eva Kant, come le news sembrano suggerire…

          15. Stimo Luca Marinelli come attore, ma dubito che possa essere un buon Diabolik. E’ un personaggio che trasuda eleganza, fascino, grande freddezza e lucidità di pensiero: di conseguenza non riesco ad associarlo ad un attore come Marinelli, specializzato in parti da rozzo borgataro e con un naso aquilino che lo rende troppo sgraziato per quei panni anche dal punto di vista fisico.
            Riguardo a Miriam Leone, non l’ho mai vista recitare, quindi non mi pronuncio.
            Anche se la scelta di Luca Marinelli mi lascia perplesso, ho fiducia nei Manetti Bros: ho visto il loro Piano 17 dopo che Lapinsù me l’aveva consigliato ripetutamente per anni (io ho fatto lo stesso tormentandolo con Lo stato contro Fritz Bauer), e mi è piaciuto molto. Se non l’hai visto, te lo consiglio caldamente! 🙂

          16. Confesso che tra i personaggi pubblici che seguo su instagram ci sono tantissime attrici, la quasi totalità delle quali sono brave e soprattutto assimilabili alla categoria delle stratopassere.
            Sono solo due le attrici italiane che seguo: Miriam Leone, per l’appunto, e Matilde de Angelis.
            Della prima mi “innamorai” guardandola fare la parte della puttana d’altro bordo (ho sempre preferito questa allocuzione alla più asettica escort) in 1992.
            Della seconda invece mi invaghii prima in Veloce come il vento e successivamente nel conturbante e disturbante Youtopia
            Quindi lodi lodi lodi a Miriam Leone: la Sicilia non delude mai!!!

          17. Di recente sono stato a Pisa, e sono rimasto di stucco nel vedere che ad ogni angolo di strada c’era una quantità enorme di mignotte. Peraltro erano tutte bellissime sia di viso che di fisico: credevo che delle donnine di quel tipo facessero soltanto (appunto) le puttane d’alto bordo, invece là si trovano anche per strada.
            Nonostante la loro avvenenza e il fatto che mi trovassi lì da solo, non mi è passato neanche per l’anticamera del cervello di andare con una di loro: per una questione di etica, per motivi sanitari, e anche perché per il mio orgoglio sarebbe un colpo troppo duro dover pagare pur di convincere una donna a venire con me. Ma gli occhi me li sono rifatti ben bene, te lo assicuro! 🙂

          18. Non posso che plaudire la tua riflessione.
            Ho sempre trovato la prostituzione molto triste, sia dal lato di chi per scelta o (il più delle volte) perchè costretto, vende il proprio corpo, sia dal lato chi di quei corpi fa mercimonio.
            Sono abbastanza disilluso sul fatto che esista solo il sesso per amore, ma farne una questione di soldi è tra le cose più squallide che si possa fare.

          19. Ammetto che quando fu eletta Miss Italia inorridii: non so per quale motivo, ma all’epoca la reputai una CESSA, la più brutta Miss Italia della Storia.
            Mi ricredetti anni dopo, quando la ritrovai nel progamma mattutino di RAI1 (non ricorod il nome).
            Come sai, mi vanto di essere un gran riconoscitore di stratopassere: ebbene, Miriam Leone è stato il mio più grande buco nell’acqua.
            Ed è forse per questo che oggi la idolatro.

          20. Onore alla tua capacità di rivedere un tuo giudizio, caratteristica che hanno solo i grandi… In materia di stratopassere sei sempre stato un maestro e conoscitore!

          21. Riguardo Marinelli i tuoi dubbi sono sicuramente giustificabili. Resta solo da capire se il giudizio su di lui da te espresso (che io condivido) sia condizionato dai personaggi che ha interpretato: mi ha dato l’impressione di essere talmente bravo da poter interpretare qualunque ruolo e questa potrebbe essere l’occasione giusta per dimostrarlo.

            In quanto a Miriam Leone, a mio parere è una delle attrici italiane più gnocche che ci sia e, tra le altre cose, una delle poche dotate di discreto talento. Io l’ho vista in poche pellicole, ma ad esempio nella serie tv 1992 ha dato forma a un ottimo personaggio.
            Credo che poi abbia una mise perfetta per interpretare Eva Kant. Guarda questa foto, immaginala bionda, e dimmi che ne pensi:

          22. In effetti basterebbe photoshoppare questa foto cambiando il colore dei capelli e avremmo già un’ottima Eva Kant: pelle color di perla, vestito rigorosamente nero e ovviamente gioielli come se piovesse.
            Noto che i Manetti Bros si sono lasciati per ultima la scelta dell’ispettore Ginko: anche qua ci vuole un attore di una certa eleganza e con dei tratti del viso molto marcati, che rispecchino i lineamenti duri e la mascella quadrata di Ginko. Vedremo chi tireranno fuori dal cilindro! 🙂

          23. Quali altri film dei Manetti Bros hai visto?
            Io mi sono perfino addentrato nel genere che più rifutto in assoluto (l’horror) per gustarmi il loro bellissimo Paura 3D!!!

          24. Io ho visto altri 2 film dei Manetti Bros:
            – Paura 3d è un classico horror, le citazione ai film di Dario Argento si sprecano e c’è un cattivo fantascientifico interpretato da un sorprendente Paolo Servillo (più noto come cantante degli AvionTravel e come fratello di Toni).
            – L’arrivo di Wang uno sci-fi strano, dove brilla soprattutto l’interpreazione del compianto Ennio Fantastichini
            Ho invece snobbato le ultime uscite (Ammore e malavita e Song’e napule’) in quanto son due musical e io proprio non li reggo.
            Per altro questo loro spaziare tra tanti generi (thriller, horror, musical, sci-fi) denota la loro grande preparazione artistica.
            Poi ovviamente c’è la direzione di Coliandro, ma questa è un’altra storia.

          25. Mi incuriosisce soprattutto Paura 3D, perché Dario Argento è il mio regista preferito in assoluto. Tra l’altro è anche molto gentile: quando venne a Firenze per la première de Il cartaio si mise a fare autografi a tutti i fan che l’avevano accerchiato (me compreso), e chiese al proprietario del cinema accanto a lui di non far partire il film finché non aveva finito. Sua figlia invece mi pare di una pasta un po’ diversa: ti confesso che mi fa più paura lei dei film di suo padre! 🙂

          26. ahahahahaha, come darti torto?
            Asia Argento è un’attrice abbastanza modesta (meglio come regista) che però è dotata di un fascino conturbante, quasi disturbante. Non è bella nel senso pieno della parola, ma è bella in modo sibillino.
            La cosa assurda è che assomiglia in maniera allucinante al padre, che invece è universalmente riconosciuto per la bruttezza e l’assenza di fascino. Tutti le sue virtù, evidentemente, sono confluite nel talento cinematografico 🙂
            Sono curioso di sapere il tuo giudizio su Paura 3D: sono abbastanza sicuro che possa piacerti.
            Per intanto ti informo che, dopo molto peregrinare, sono infine riuscito a recuperare Lo stato contro Fritz Bauer!!!!
            Purtroppo non potrò vederlo a breve perchè sabato parto per le ferie estive, ma appena torno (ai primi di luglio) lo vedrò sicuramente!!!!

          27. Hai trovato un tesoro nel vero senso della parola! Attendo con ansia il tuo parere sul film. Nel frattempo, buona vacanza! 🙂

          28. Aaargh, dunque io sono andata a chiederti consiglio proprio su un genere che detesti, ahah 😀 (Comunque poi Alvarez l’ho visto, e ti dico solo che ad un certo punto mi son messa a sbirciarlo tra una pagina e l’altra di un libro molto più interessante).

            Se può essere utile a Wwayne, posso aggiungere sui Manetti che, nonostante anch’io stia male di stomaco quando vedo un musical, i loro due titoli rappresentano un’eccezione. Con la precisazione però che Song ‘e Napule mi sembra costruito meglio nell’intreccio, laddove in Ammore e malavita ho trovato qualche passaggio un po’ debole e addirittura delle canzoni mi son suonate più come un riempitivo che altro.
            L’arrivo di Wang l’ho ordinato alla biblioteca, hanno accettato l’acquisto ma chissà mai quando arriverà. Attendo fiduciosa…

          29. L’arrivo di Wang è un film veramente strano, quasi interamente girato nella stanza degli interregatori di un edificio governativo.
            La sceneggiatura però è ottima e Fantastichini (che comunque ha un ruolo di supporto) ottimo davvero. Sono certo che non ne restarai deluso.

            PS: hai scoperto il mio segreto sugli horror 😀 😀
            E’ l’unico genere cinematografico che non guardo mai perchè qualsiasi cosa io guardi instauro sempre un rapporto empatico con le vicende e i personaggi, il che mi rende insopportabilmente straziante la vista di film terrificanti o ansiogeni 😀

          30. Ci conto 😉

            Non è poi strano, coff coff, che mi càpiti di invertire preferenze e disgustenze del vostro gruppone di cinefili voraci, considerato che ho la memoria di una Dory (Ciao! Mi chiamo Dory. Tu chi sei?).
            Succederà anche tra diec’anni (speriamo di esserci tutti e che nessun demone ci abbia sterminati).
            Capisco bene il discorso dell’empatia, anche se forse l’horror è proprio una di quelle “camere oscure” che mi permettono di sviluppare senza soffrire indicibilmente anche tematiche e vicende che, altrimenti, mi schianterebbero il cuore con un solo fotogramma.
            Una su tutte, la disabilità. Citami un film con un disabile e stai certo che o non l’ho visto, o l’ho sopportato schermando gli occhi per poi lavarmeli con l’acido.

          31. Almeno Wonder l’avrai visto!!!
            Cioè, il bambino protagonista non è proprio un disabile, però vive una situazione molto particolare, ai lmiti della disabilità (più sociale che fisica o mentale).

          32. Ehm, no.
            Ho visto il trailer or ora, e l’ho persino fermato a metà.
            (Ora so che esiste, ma anche no grazie 😦 )
            Vedi che quando fanno la maratona di Telethon io manca poco che nasconda la tv sotto ad un lenzuolo. E quando ne sento parlare mi parte un embolo 😦

          33. Il tuo è un blocco comprensibile.
            Io ad esempio mi rifiuto di guardare i film dove ci sono bambini che muoiono o che hanno gravi malattie.
            C’è un film belga molto lodato sia dalla critica che dal pubblico (sfiorò pure l’oscar nel 2014) che si intitola “Alabama Monroe – Una storia d’amore”. Cominciai a vedere questo film gasato a palla, anche perchè dalla trama sembrava essere un film romantico, ma – TAAAAC – dopo manco 3 minuti, si vede la coppia protagonista che sta in ospedale con la figlioletta malata di tumore. Ho spento subito il televisore e non ho più visto il film.
            Con Arrival avrei fatto la stessa cosa, solo che stavo al cinema con amici e mi costrinsi a restare (per fortuna, aggiungo).
            Più recentemente ho visto un film con James Gandolfini (Welcome to the Rileys – https://lapinsu.wordpress.com/2019/02/18/welcome-to-the-rileys/ ) che mi ha letteralmente straziato ma almeno la storia racconta la fase di elaborazione del lutto del padre.
            Tutto questo pippone inutile, per dire che capisco e comprendo benissimo la tua repulsione verso una specifica tipologia di film. Totale solidarietà, dunque!!!!

          34. Còlta in flagrante, non ho visto nessuno di questi. Ma ovviamente ho già aperto una nuova scheda di Opera per rimediare (almeno di Arrival, naturalmente, ho letto e sentito parlare).
            Intanto però ho anch’io Fritz Bauer sul tavolino del salotto, nel weekend toccherà a lui 🙂

          35. Al momento considero Arrival sul podio dei film più belli visti in questo decennio.
            Ho gusti talmente discutibili che il mio giudizio vale meno di 0, sia chiaro, ma nel caso in questione ci troviamo di fronte a un filmone pazzesco, sicuramente la miglior opera di Villeneuve.
            Tra l’altro è tratto da un racconto di Ted Chiang altrettanto bello (anche se il film funziona leggermente meglio).
            Ecco, quando ieri dicevo che Novecento è un unicum perchè è l’unico caso in cui film e libro sono entrambi capolavori, sono stato impreciso, perchè anche nel caso di Arrival il racconto è molto bello (mi pare si intitoli STORIA DELLA TUA VITA).

          36. Sicuro! Non appena sarà il suo turno (sono leggermente lenta, in media, nel fare tutto. Ma non si può mai dire).

          37. Per l’appunto: l’ho prenotato, sono seconda in lista d’attesa.
            Per altro rileggendo la recensione sul solito MyMovies mi son resa conto che ci ero già passata, l’avevo già addocchiato. Che dicevo di Dory…?

          38. Uff, wow, ok.
            Ho visto anche la seconda parte.
            Diciamo così, forse, tra una ventina d’anni, non farò una piega.

          39. Adoro i Manetti Bros.
            Ho imparato ad amarli con la serie di Coliandro, ma poi ho scoperto che sono anche straordinari registi cinematografici: non solo Piano 17 che più sotto ti cita wayne, ma anche L’arrivo di Wang e Paura 3d sono ottimi film di genere.
            Intendiamoci, non sono mica Fellini o Tornatore, ma vivono e esprimono un cinema di tale genuina bellezza che è impossibile non amarli.

          40. E pensi al panorama degli autori italiani, chi potrebbe essere più indicato dei Manetti Bros per fare un film su Diabolik?

          41. Ti confesso che il mio hype per il prossio Doctor Sleep rasenta quasi lo 0. Da un lato perchè, pur essendo una delle sue opere migliori in questo decennio, Doctor Sleep ha una posizione molto marginale nella bibiliografia del Re. Dall’altro lato invece, la cronica mediocrità di cui sono afflitte la quasi totalità delle trasposizioni cinematografiche dei suoi romanzi, mi ha ormai reso talmente disilluso da snobare quasi del tutto i nuovi film tratti da suoi romanzi (se pensi che la merda spacciata per Dark Tower abbia influito sulla mia presa di posizione, hai colto nel segno).
            Nemmeno la presenza di Sua Gnocchezza Rebecca Ferguson mi ha minimamente scalfito.
            Detto questo, ovviamente lo vedrò. E altrettanto ovviamente non vedo l’ora di discuterne con te 🙂

          42. Da un ermenàuta non potevo aspettarmi di meno! Lo si schifa, lo so guarda e non si vede l’ora di parlarne tra fratelli…

          43. Se ci fosse un EA (Ermanauti Anonimi) dove quelli come me e te vanno a fare le riunioni in cerchio per aiutarsi a superare la dipendenza, io andrei fuori dalla chiesa (perchè tanto queste cose anonime si fanno sempre nelle chiese) e tirerei bombe molotov a tutto spiano: certe dipendenze non vanno curato, bensì incentivate, CAZZO

          44. Noi siamo l’opposto del Fight Club, perché la prima regola del Club degli Ermenàuti è parlarne, anzi, parlare ed anche scrivere e discettare, perché noi siamo quello che congiungono l’Alfa e l’Omega, che trovano il passaggio dimensionale tra Paradiso ed Interno, siamo i Fratelli Ermenàuti, siamo gli F.E. e viviamo le nostra esistenza parlando delle ombre e della luce che le crea e delle sagome a cui le ombre assomigliano come se le nuvole in cielo fossero protezioni mutevoli di forme reali.
            Bomba su bomba.

            P.S. Ovviamente gli algoritmi della NSA hanno già schedato i nostri riferimenti alle bombe e se dei SUV nero si stanno fermando fuori della tua residenza, mettiti in ginocchio con le braccia dietro la nuca e stai calmo…

          45. E io che pensavo che fosse la macchina nuova del vicino di casa…
            Corro a prendere lo Zanichelli: lo usero come scudo e arma al contempo.

        2. Minchia, trasformarmi in lucertola è sempre stato il mio sogno!
          Comunque la congiuntura astrale è propizia: c’è un sole che spacca le pietre ed il gelato in frigo non manca. Urge ordinare l’abominio…

  3. Ma povero Gianni! Ok che ha perso ma mandarlo a Uomini e Donne è un crimine contro l’umanità!

    Comunque è stato davvero divertente questo tipo di gioco. Ho visto molte opinioni e idee interessanti. Mi sono divertito e ho riso molto nel leggere l’articolo.

    1. Se non dovessi sopravvivere alla punizione prendetevi cura del mio blog, non lasciatelo cadere nell’oblio, vi prego!!!!

      A parte gli scherzi, da sempre considero Uomini e donne in vetta al trash televisivo: se fossi costretto a guardarne anche solo 5 minuti, ci resterei secco per davvero 😀

        1. La D’Urso… l’avevo dimenticata… Effettivamente pure lei sta lì… Forum invece mi fa più tenerezza… lo vedono i vecchietti, magari ci si commuovono pure.
          Comunque son tutti programmi di Canale 5… sarà un caso????? 😀 😀

  4. Sei un genio . Questo post mi ha fatto piegare dal ridere.
    Ti ringrazio per aver preso parte a questo giochetto e sono anche contento che tu abbia deciso di citarmi col primo film che ho visto in lingua originale “Freddo a luglio”; non perché è un film che amo particolarmente, ma perché è tratto da un romanzo di Joe R. Lansdale, il mio scrittore preferito. Quindi vedere il mio nome accostato a una sua opera (e renderla più visibile) mi riempie di orgoglio.

    1. Grazie Gramon, sono contento che il mio post goliardico ti abbia divertito!!! E’ il complimento più bello che potessi farmi.

      Riguardo Lansdale ti confesso una cosa: pur essendo un amante della lettura, è un autore di cui non ho mai nè letto nè posseduto un libro. Se volessi cominciare a leggere qualcosa di lui, cosa mi consiglieresti? Ho visto su wikipedia che un autore prolifico sia in letteratura che nei comic e onestamente non saprei da dove cominciare 😀

      1. Dunque… la produzione di Lansdale si divide tra storie ambientate in Texas negli anni ’30, thriller e western. Forse ti direi di cominciare proprio da “Freddo a luglio”; è una lettura appassionante che parla di un insolito legame tra padre e figlio che si viene a creare tra il protagonista (che ha sparato a un ladro entratogli in casa) e il padre del defunto ladro. Se ti piacciono più le storie investigative c’è la serie di Hap e Leonard che conta 12 romanzi: i migliori sono certamente i primi, tra i quali ti consiglierei “Mucho mojo” e “Il mambo degli orsi”. Infine credo che il suo capolavoro sia “In fondo alla palude”, storia di un ragazzino che scopre il primo cadavere di una serie di omicidi a sfondo sessuale. Lui e la piccola sorella verranno poi a scontrarsi con la segregazione razziale che colpisce il paese. Una storia davvero emozionante, ma dal momento che lo reputo, forse, il migliore eviterei di cominciare proprio da quello, per non bruciartelo subito. “Freddo a luglio” è un ottimo inizio. Si divora facilmente e ti fa sentire parte della storia.

        1. Grazie per le dritte. Mi appunto subito i 4 titoli e cerco di recuperarli per il mio Kindle: visto che la prossima settimana inizio le ferie, avrò finalmente tempo libero in quantità per dedicarmi alla lettura (solo che prima esce il nuovo di Winslow, che avrà la precedenza su tutto 😀 )

        2. Aggiungerei, se ti piace il pulp, i suoi racconti (in Maneggiare con cura la Fanucci ne ha raccolti di stili diversi), e soprattutto La notte del drive-in I & II. Dio ci salvi dall’Orbit.

          1. È vero. I racconti sono un ottimo modo per avvicinarsi a Lansdale. Così hai modo di esplorare diversi generi in un unico libro. A me piace molto uno degli ultimi che è uscito: Notizie dalle tenebre. Lì puoi trovare il racconto che ha ispirato il film Bubba Ho-Tep. Elvis si trova in un ospizio sotto il quale giace una mummia 😂

          2. L’idea di Elvis in un ospizio è semplicemente geniale!!! Ho già una mezza idea che se lo trovo, parto subito da questo!

  5. Sto morendo dal ridere leggendo e rileggendo il post. E’ veramente originale e ti ringrazio per avermi citato tra i tuo amici blogger , ne vado fiero, è un complimento per me, ovviamente ben accetto. Peccato solo che mi hai accostato ad un film “tiepidino” (ahahah!!!) come “Assassinio sull’ Orient Express”, mentre nutro sana invidia per GramonHill il quale lo hai accostato al film “Freddo a luglio” tratto da un romanzo di Joe R. Lansdale,che è uno dei miei scrittori preferiti (infatti posseggo tutta la bibliografia, incluso qualche comics…). Comunque ti riconfermi una grande penna, Complimenti!

    P.S.: Sto ascoltando da diversi giorni a rotazione “Western Star” del Boss e sono veramente soddisfatto, mi piace molto. S

    1. Scusami , dicevo su “Moonlight Hotel” mi è pure scesa la lacrimuccia…
      mentre per contro “Sleepy ‘s Joe Cafè” mette allegria con il sound presente mexican & cajun style.
      Nel complesso è un ottimo disco e gli archi , a parte un paio di brani , non sono troppo invadenti; quello che emerge è la storia che Bruce canta in ogni canzone e quasi ti ipnotizza , rimani ad ascoltare la sua voce mentre il resto rimane da contorno sfocato (tra l’altro il suono è pulitissimo , il lavoro fatto in sede di registrazione è ottimo a mio modesto parere):
      Non so se scriverò qualcosa sul disco (al momento non ne ho voglia..) ma se così fosse sarebbe una critica decisamente positiva.
      Spero sia piaciuto pure a te! ciao e grazie ancora……

      1. Per prima cosa ti ringrazio per le belle parole: mi fa piacere che ti sia divertito leggendo questo post molto goliardico!!!!! In fondo si sta qui divertirci, no?

        In seconda battuta, dopo aver scassato anche Gramon Hill e Celia, chiedo anche te di consigliarmi qualche titolo di Lansdale, dato che (mea culpa) non mai letto nulla di questo autore e voglio recuperare!!!

        Dulcis in fundo, Bruce.
        Oddio, non troppo dolce a dire il vero.
        Ti dico subito senza troppe remore che a me il suo nuovo disco non piace granchè. Lo sto ascoltando da qualche giorno e mi riservo qualche altro giorno ancora prima di esprimere un giudizio definitivo, comunque l’impressione generale non è delle migliori.
        Comprendo benissimo, per altro, il tuo gradimento: da tempo aspettavi (quasi anelavi) un Bruce che producesse qualcosa di diverso, un Bruce sperimentatore insomma, e Western Stars va molto in questa direzione.
        D’altro canto, io sono un suo fan più integralista. Per me Bruce è il Boss, quello con la Fender che gronda sudore. Io amo il Bruce che fa musica ROCK, punto. Col tempo ho imparato ad apprezzare anche il Bruce più intimista (quello di Nebraska o Tom Joad) tuttavia il Bruce più melodico (quello di Tunnel Of Love o di Working on a Dream o di Western Stars) non sono mai riuscito a digerirlo.
        Piccola chiosa sulla sua voce: quando parli di suono “Pulitissimo” ti riferisci al fatto che la sua voce sia stata “ripulita”? La vena roca della sua voce è infatti del tutto assente in questo disco (come per altro in tutte le sue incisioni dell’ultimo ventennio ed è una cosa che non mi spiego: la vena roca della sua voce è l’aspetto che (a mio parere) è quello che rende più bella e affascinante… perchè cazzo lo toglie tutte le volte? In Western Stars solo in una canzone sentiamo la sua voce vera, senza filtri: Somewhere North Of Nashville. Troppo poco, imho.
        Io ho iniziato a scrivere di getto una recensione dopo il primo ascolto, poi l’ho messa in stand- by perchè, come ti dicevo, voglio aspettare qualche giorno prima di dare un giudizio definitivo.
        Comunque ti farò sapere e, sia chiaro, aspetto a gloria la tua recensione su Western Stars!!!!!

  6. Di Big Joe Lansdale ti consiglierei di partire con i primi quattro titoli della saga di Hap e Leonard , ovvero “Una stagione selvaggia”,” Mucho mojo”, “Il mambo degli orsi” e “Bad Chili” (per poi proseguire almeno sino a “Sotto un cielo cremisi” poi i successivi sono meno incisivi, addirittura riguardo l’ultimo, “Sangue e Limonata” uscito qualche mese orsono ho dedicato un post non molto positivo). Per i romanzi ti posso consigliare alcuni molto belli come In fondo alla palude, Il lato oscuro dell’anima, freddo a Luglio e la sottile linea scura.
    Ma vedrai che terminati questi cercherai il resto ne sono convinto.

    Riguardo al nuovo disco di Bruce non è certo quello che attendevo, anzi il mio sogno è poter ascoltare un disco di canzoni in stile blues & country scarne e secche , con la slide affilata come un rasoio e la voce rauca, bassa ed incazzata come una iena. Accompagnato unicamente da un combo di chitarra , (contrab)basso e batteria.
    Purtroppo il sogno rimarrà tale e , detto questo, analizzo il nuovo disco che continuo a rimettere ogni volta che termina (vorrà pur dire qualcosa…) e per suoni puliti intendo che gli ingegneri del suono (Aniello e Toby Scott, tra gli altri) hanno fatto un ottimo lavoro per la resa sonora di grande qualità.
    Sul fatto che la voce di Bruce sia stata ripulita non entro in merito in quanto presumo che un conto sia cantare in studio una canzone e poi fare mille pause ed un altro è fare un concerto di tre ore dove la voce diventa sempre più aspra e roca.
    Inoltre Bruce è in possesso di una voce straordinaria che si presta a qualsiasi genere dal Soul al blues più grezzo, anzi secondo mio parere non l’ha mai sfruttata sino in fondo (sinora: nell’ultimo disco lo fa ora nelle note alte).
    Anch’io prediligo il Bruce con la voce roca ma per me il disco in questione necessitava di una voce più pulita…forse la voce roca la riserva per il prossimo disco con la East Street !!!

    1. Mentre leggevo il tuo preziosissimo commento (a proposito, grazie per i consigli su Lansdale, ho già messo sotto i motori di ricerca per rifornire il mio Kindle 😉 ) mi è tornato in mente un passaggio molto suggestivo dell’autobiografia pubblicata da Bruce 3 anni fa.
      Nel paragrafo in questione, Bruce parlava della sua voce in toni molto serafici e disillusi. Riassumendo a parole mie, il senso del discorso verteva sul fatto che lui è consapevole di non avere una voce straordinaria o eccezionale (non è un Freddy Mercury o un Bono Vox, per intenderci) e che ha sempre dovuto sgobbare sulla sua musica per mettere in risalto le proprie virtù vocali nascondendo le lacune.
      La lucidità con cui analizzava se stesso è impressionante e, escludendo che parlasse con falsa modestia (non mi sembra proprio il tipo…), il fatto che sia convinto di avere limiti vocali testimonia ancora una volta la grande severità con cui ha affrontato il suo lavoro. Conosco decine di persone che ascoltano il Boss per la sua voce, figurati, eppure per lui è limitante.
      Hai quindi ragione quando dici che in questo disco la sfrutta meglio che in passato, anche se quando il Boss sussurra invece di gridare, a mio parere è sempre meno efficacie (pensa che io sono tra i pochi springsteeniani che non ne può più di sentire Streets of Philadelphia…).
      Per il disco con la band, pare dovremmo aspettare ancora un po’, ma non troppo. Probabilmente avrai letto l’intervista del mese scorso in cui diceva che ha scritto già le canzoni e vorrebbe inciderle entro l’anno. Se poi è vera l’indiscrezione che il prossimo anno ha programmato un concerto a Roma, allora è molto più probabile che lo farà per promuovere un nuovo album.
      Ammetto però che ormai da tempo le nuove produzioni musicali di Springsteen non mi entusiasmano. Nell’ultimo ventennio l’unico disco veramente buono che ha fatto è stato THE RISING, gli altri oscillano tra il passabile (Magic, Wrecking Ball, Devils and dust) e l’ignobile (High Hopes, Working on a dream). Se poi volessimo essere più severi ancora, potremmo spingerci oltre e sostenere che finita l’epoca aurea culminata nel 1984 con la pubblicazione di BITUSA, non ha più saputo replicare né avvicinare quella qualità in nessuno dei suoi album successivi. È pur vero che la vena creativa si esaurisce per tutti e raggiungere certi picchi diventa impossibile.
      È per questo, credo, che mi piacerebbe vedere di più un tour dove il Boss ripropone le canzoni di Nebraska (magari elettrificato) e BITUSA che non un tour per promuovere un nuovo album…
      Vabbè, staremo a vedere. Per intanto torno ad ascoltare il disco nuovo che, innegabilmente, cresce ascolto dopo ascolto, ma considerato lo sprofondo da cui siamo partiti diventa difficile riguardagnare la superficie 😀 😀 😀

      1. Ho letto che ha scritto di getto le canzoni per il nuovo disco con la band e si è spinto a rivelare che andranno in sala d’incisione questo autunno quindi si prevede il nuovo disco esca fra un annetto giusto in tempo per un tour di promozione estivo in Europa e quindi Italia. Francamente non immagino come potrebbe essere un album di un artista di 70 anni con una band rock (Rolling Stones sono un caso anomalo a parte 😉 ) e sinceramente mi importa poco. Come dici tu ormai sono quasi vent’anni che non pubblica nulla di veramente buono quindi non resta che sperare per il meglio e questo disco è di buon auspicio. Mi hai fatto venir voglia di scriverci un post …..questa me la paghi ahahahah!!! P.S.: “Streets of Philadelphia ” non mi è MAI piaciuta.

        1. oh, finalmene qualcuno che mi spalleggia su Philadelphia!!!!!
          E dire che credo sia stata la prima canzone di Bruce che ho sentito con costanza: fu in testa alla classifica dei singoli per settimane e quando facevo la terze media si sentiva in ogni dove: forse mi stufò allora, chissà.

          Riguardo il nuovo album, neanche io nutro particolari aspettative (paradossalmente ne avevo di più su Western Stars perchè basato su suoni e stili (quasi)mai esplorati in precedenza dal Nostro. Il mio unico obiettivo è rivivere l’atmosfera e le emozioni di un suo concerto, punto.

          Per quanto riguarda la tua recensione, NON VEDO L’ORA DI LEGGERLA!!!!!

          1. Penso che il prossimo tour sia un evento al quale non mancare in quanto potrebbe essere davvero l’ultimo …..
            La mia rece è già disponibile: ieri ho fatto gli straordinari e l’ho pubblicata di getto. Ciao !!

  7. Con il mio abituale orologio interno, regolato in ritardo di almeno un giorno sulla vita che mi circonda, stavo scrivendo un commento all’ultimo gustosissimo pezzo scritto dal mio sodale compagno blogger di avventure horror cinematografiche ovvero The Butcher… Siccome l’argomento in questione era Chucky, la bambola assassina, stavo mentalmente snocciolando una serie di efferatezze filmiche, quando di colpo il Male Residente (quello che aleggia intorno a noi e che per varie religioni è un demone tentatore che cerca di indurci in tentazione), mi è apparso sul Reader dell’applicazione di WordPress in una delle tante sue manifestazioni luciferina, paludata da scherzo (come un clown, spaventoso ed ingannatore): era stato da te pubblicato un nuovo pezzo demoniaco, a firma Lapinsu e questa volta il codice doppio della tua abituale ironia veniva giocato tutto sulla falsa riga di un tag game, riesumandi anche la salma di Mike Buongiorno (ovviamente zombie, giusto per proseguire la metafora).

    Un brivido gelido mi è scorso lungo tutto il braccio nudo ed accaldato, perché mi risultò subito evidente l’impronta di quella divinità croma che da tempo, Gianni, ti possiede e ti domina, dotandoti oltretutto dello straordinario potere del collezionista di anime: non sei soltanto un lettore attento e generoso che conosce i suoi colleghi blogger, che ha studiato le loro passioni e che quindi sa come distinguere i loro pensieri profondi, no, tu in realtà hai già catturato le nostre anime e le tieni rinchiuse in ampolle oscene, come feti sotto spirito sugli scaffali di qualche stregone blasfemo…

    Dico tutto questo perché, se già ero rimasto colpito dall’acume con cui avevi saputo rispondere ai titoli dei film oggetto di domanda, quando alla fine ho letto le frasi con cui ha messo a nudo il mio pensiero, mostrando non un’ipotesi verosimile, ma una verità assoluta su cui poggiano le mie convinzioni, ho compreso che era un pezzo di me quello messo in mostra, non una copia ma un frammento originale del mio corpo e questo sarebbe stato possibile solo se in realtà io vivessi in una simulazione, mentre il mio vero io è da qualche parte nascosto in una tua prigione…

    Fuori di metafora, sono molto più che onorato, direi piuttosto commosso, per quello che considero un elogio straordinario ed altissimo: aldilà della brillantezza di tutto il post, sono felicissimo e quasi imbarazzato per essere stato descritto in modo così elegante e puntuale. Grazie, grazie, grazie.

    P.S. Il tuo essere luciferino continua nello spazio commenti di altri blogger, dove ho notato il tuo persistere pervicace nel difendere l’idifendibile ed offendere opere somme… Per altro, se così non fosse più, sarei anche dispiaciuto!

    1. Caro amico, ti dirò di più: l’idea di questo post mi è venuta proprio pensando a te.
      In un primo momento, infatti, avevo iniziato a scrivere un post canonico sulla scia del canovaccio fornito da Gramon Hill nel suo tag post. Quando poi sono arrivato alla domanda sul film vergognoso, spontaneo come un sorriso colmo d’estasi davanti a un’alba in riva al mare, mi è venuto in mente quella che, per come ho imparato a conoscerti (e ad apprezzarti) sarebbe stata la tua risposta, che è poi quella che ho scritto. Da lì son partito per la tangente, ho cancellato quanto scritto in precedenza e trasformato il post in questo goliardico esercizio di stile.
      Ti confesso altresì che le tue generose parole con cui esalti la precisione della mia descrizione del tuo pensiero non mi hanno arrecato alcuna soddisfazione intellettuale. Non scambiare questo atteggiamento per superbia o supponenza, perché è solo frutto di logica estrema: come so con certezza che 1+1=2, allo stesso modo so che tu non potresti mai definire un film vergognoso perché ne sei essenzialmente incapace e sarebbe più probabile che tu camminassi sulle acque.
      Purtroppo non posso dire di conoscerti a 360° perché la nostra amicizia è principalmente intellettuale, tuttavia tanto basta per sapere con matematica certezza come reagiresti di fronte a certe declinazioni cinematografiche. D’altro canto se c’era chi affermava di poter dedurre gli oceani partendo da una singola goccia d’acqua, posso ben dire di poter intuire senza problemi alcuni tuoi pensieri meno reconditi di quanto chiunque possa immaginare!!!!!
      Già che ci siamo colgo anche io l’occasione per ringraziarti in maniera più estesa e compiuta (dopo averlo fatto ermeticamente via messaggio) per avermi consigliato la visione di Broadchurch. È la seconda serie tv che vedo quest’anno dietro tuo consiglio (la prima fu The Umbrella Academy, e anche in quella circostanza ci azzeccasti alla grandissima) ed il mio gradimento è stato totale: è una fiction mostruosa con due interpreti ancora più mostruosi e quel taglio così maledettamente british che la rende irreplicabile perché solo lo humour inglese può mescolarsi senza stonare al tono altamente drammatico e visivamente lirico di cui Broadchurch è innervata. Non voglio aggiungere altro, però, che ho già cominciato a scrivere un post di getto (come non mi capitava da eoni) con questa serie come soggetto. Voglio solo ringraziarti ancora per questo ennesimo azzeccatissimo consiglio.

      1. Con il tempo e soprattutto dopo numerosi feedback impietosi giunti da persone meno duttili di me alle novità (alcuni mi hanno dato del malato di mente, simpaticamente ovviamente, giacché mi conoscono per la serietà che metto in altri campi della vita), ho imparato che dare consigli di visione è impresa ardua, giacché ciò che per me può essere un Paradiso per latri può essere un Inferno… Ho cominciato quindi a sciorinare i miei consigli solo a persone che abbaino cominciato a conoscermi un po’ più in profondita (tu, in primis) ed usdando se possobile spesso il confronto con altri prodotti d’intrattenimento culturale: non c’è cosa migliore, a mio avviso, quando si deve far capire a qualcuno qualcosa di sfuggente come un film o una fiction (opere artistiche corali, in cui spesso singole eccellenze vengono nascoste da altre bassezze), che fare dei paragoni, anche se questo sistema si presta solo alla chiacchiera familaire ed è poco usabile in un articolo di critica estetica…

        Blà, blà, blà… E che palle! Sono felicissimo del tuo gradimento di Broadchurch, così come io a suo tempo fui felicissimo di essere stato da te indirizzato (parliamo davvero di anni!) verso la sublime fiction Luther: ora, amico mio, fatti un regalo e guardati River, giacché sarà un regalo anche per me! Dura poco, non è quel che appare all’inizio e nemmeno quello che appare a metà, ma è solo se stessa, non ti inganna mai con soluzioni facili (il sovranbnaturale è speso un trsite mezzuccio nei crime statunitensi, con cui fanno fare scorciatoie ai detective nella risoluzioni dei casi) ed è di una logica rigorosa, infine dura pochissimo ed è autoconclusivo.

        Comunque sappi che quanto hai scritto su di me ti ha fatto meritare un posto non solo a bordo, ma anche nella cabina del ponte business dell’arca che porterà in salvo i pochi eletti scelti per essere superstiti del prossimo diluvio da me organizzato…

        1. Mi fa piacere sapere di avere un posto assicurato nella novella Arkasabake (perdona il neologismo) che ci salverà dal diluvio.
          Mi mi fa ancora più piacesere essere tra i privilegiati cui dispensi consigli di visione. Piacere doppio, per altro, perchè sono privilegato sia di essere nella ristretta cerchia dei beneficiati sia di poter godere delle visioni consigliate.
          Per altro, e ci tengo a sottolinearlo per non passare da sbrodoloso, non tutti i tuoi consigli si sono rivelati da me apprezzati. Ricordo ad esempio Patrick Melrose, da te incensata e da me schifata. Ma, paradossalmente, proprio perchè non sempre d’accordo, i consigli assumono un valore maggiore perchè ammantato di verosimile umanità.
          Mi appunto anche River, dunque, cho ho visto nelle code di Netflix.
          Ti ancitpo, a latere, che sono arrivato alle soglie del crossover del Berlantiverse e conto di guardarlo entro un paio di giorni.
          HO GIA’ L’ACQUOLINA IN BOCCA!!!!!

          1. Tra l’altro io di Patrck Melrose ho sempre detto sia male che bene contenporaneamente (è un esempio perfetto di quella molteplicità di elementi positivi e negativi che possono convivere in un’opera d’intrattenimento culturale di cui parlavo nell’altro commento): essendo di fatto un one-man-show di Cumberbatch, la specifica Prima Puntata è per me un picco assoluto di eccellenza nella storia della serialità televisiva, registrando pezzi di bravura del nostro divo britannico da gustarsi tassativamete in originale con sottotitoli, mentre le altre puntate presentano guizzi splendidi accompagnati purtroppo da una noia mortale, intervallata oltretutto da antipatia radical chic che spesso toglie il respiro per quanto la si schifi… Tuttavia, nel marasmo della merda dilangante (4 puntate in cui non si fa altro che ripetere allo sfinimento la stessa storia di abuso infantile e le sue conseguenze che erano già state spiegate nella Prima Puntata!), galleggiano piccole isole felici di straordinaria recitazione, purtroppo quasi sempre fine a se stessa, come tutte le parti di un titano quale Pip Torrens (incarnazione dello stronzo maschilista e razzista), di una poderosa Jennifer Jason Leigh (già da tempo divenuta praticamente una maschera di cinismo e sofferenza, come visto in gioielli quali Annihilation) ed infine ovviamente di Hugo Weaving, tutti bravissimi, ma con un copione ripetitivo fino al vomito.

            P.S. Attenzione River è molto molto molto bristish, no stile Netflix… Lo dico per correttezza… Poco sensazionalismo, piedi per terra e tanta bella recitazione, ma tu lo apprezzerai moltissimo, come un bel romanzo, ne sono certo

          2. la chiusa del tuo commento, quell’abbinare una serie tv a un romanzo, credo che racchiuda un elemento cruciale per definire ciò che sta diventando la serialità televisiva dopo l’avvento delle reti via cavo e l’eplosione del fenomeno.
            Sono molte ormai le serie tv che non hanno più un senso come episodio a se stante ma vanno fruite come fosser un lungo film di 5/6 ore. In pratica è come se ogni episodio fosse, per l’appunto, il capitolo di un romanzo.
            La definizione di questa espressione artistica assolutamente moderna che, in un primo momento si è sovrapposta al cinema ma ora ha preso la tangente e prova a vivere di vita tutta propria, è senz’altro uno degli esercizi intellettuali più interessanti in cui ho provato a spremere le mie meningi.
            Ma siccome in questo campo tu sei nettamente più ferrato e bravo di me, mi permetto di chiederti: quando è sbagliato (da 1 a 10) affermare le serie-tv stanno al romanzo come i film stanno ai racconti brevi?

          3. Sai benissimo che da molto tempo io stesso, nei miei vari post dedicati alla serialità televisiva (non ultimo lo specifico capitolo dedicato alla sua declinazione moderna, scritto dentro la mia serie di post sul Cinema OGM) ho paragonato le moderne serie televisive (in primis House of Cards) a dei romanzi e certamente lo sono a livello di struttura narrativa, ma sullo specifico paragone che hai fatto, pur comprendendolo, diciamo che il racconto come unità di misura sta un po’ stretto… Per me una moderna fiction è come un romanzo e quando non è una miniserie autoconclusiva, ma si dipana in varie stagioni, allora è come una saga romanzesca costruita su più romanzi; il film resta anch’esso pur sempre paragonabile solo ad un romanzo, breve o lungo, ma sempre un romanzo perché anche se solo in due ore ha comunque una narrazione di più ampio respiro di un episodio televisivo da 50 minuti che invece sarebbe il segmento di tempo pargaonabile ad un racconto…

            In questo modo, uscendo dagli stretti confini del paragone ed allargando la nosytra osservazione, si ha l’evidenza che negli ultimi anni non è cambiata solo la struttura della serialità televisiva ma anche quella del film inteso come unità drammatica: mentre un tempo un film era paragonabile ad un’opera teatrale, con un preciso inizio ed auna precisa fine, oggi le moderne writer’s room impongono che quasi ogni soggetto cinematografico di alto budget (quindi non parliamo nè di film squisitamente autorali o di film indie) venga sviluppato dentro una sceneggiatura pensata e scritta per essere sempre ed in ogni caso usabile in un possobile franchise, anche non dichiarato e così avviene anche in letteratura, dove quasi tutti i romanzi degli scrittori di successo sono oramai scritti pensando ad una serie, anche quando gli autori dichiarino l’opposto… Insomma, tutti preparano il terreno… Poi se funziona e c’è la risposta di un certo tipo di pubblico si va avanti se no finisce tutto lì.

            In pratica c’è una storia, cè una narrazione ed un tempo di fruizione: più il tempo di fruizione si allunga ed il ritmo regge più si vende il prodotto in questione e queste sono cose che un racconto non riesce a produrre.

            Ho pontificato moltissimo!

          4. Traduco: è sbagliato a livello 10, semplicemente perché il respiro di un testo scritto non è dato dalla sua lunghezza.
            Novecento di Baricco per me è un romanzo, anche se di scarsissime pagine; a fronte di molti pseudo-romanzi che ne contano centinaia al solo scopo di allungare il brodo di una storiella da nulla.
            Detto questo la pari dignità (scusate la parolaccia) di romanzo e racconto, naturalmente, non è in discussione.

            Celia, Pontefice Estemporanea de Sticazzi 😀
            (Immaginatemi con gli occhiali a tartaruga scivolati sul dorso del naso).

          5. Non fa una piega.
            Tra l’altro Novecento è (quasi) un unicum nella letteratura e nel cinema perchè ambo le opere (il romanzo di Baricco e il film di Tornatore) sono entrambe meravigliose.

          6. Adoro quando pontifichi!!!!!
            Non posso che plaudire alla disquisizione perchè ha senz’altro corretto il tiro della mia imprecisa chiosa del commento precedente.
            Alla fine della fiera, stiamo vivendo un’epoca di ristrutturazione dell’industria culturale, che ormai è costretta a rinnovarsi sempre più velocemente creando cicli artistici sempre più brevi. Il fenomeno si è abbattutto sulla musica, sulla letteratura, sul fumetto, sul cinema e sulla televisione e sembra ancora dover raggiungere un termine (ammesso e non concesso che lo raggiunga mai).

          7. Esattamente, è proprio così: cicli artistici sempre più stretti, quasi sincronici, al pari di investimenti azionari lampo… Un sistema che prima o poi farà il botto…

          8. Cioè, ho letto solo adesso, capisci?
            Ennesima controprova che i “cicli brevi”, di qualunque tipo, il mio cervello non li processa 😁

          9. che poi, giusto per continuare a divagare che Pindaro sembra un dilettante, ‘sta cosa della memoria a breve termine che fa cilecca è stata abusata al cinema.
            Così su due piedi mi vengono in mente due film, diametralmente opposti:
            – MEMENTO: il primo capolavoro di Nolan
            – 50 VOLTE IL PRIMO BACIO: con Drew Barrymore e Adam Sandler (quest’ultimo è uno dei miei più colpevoli guilty pleasure…)

            Quindi, stai serena, che sei in ottima compagnia!!!

    1. Per scimmiottare un noto spot di qualche anno, “la fantasia è nulla senza controllo” e ogni tanto pure io riesco a incanalarla nel giusto sentiero!!!
      Grazie sempre per la tua attenta lettura, Ale!!!!!

  8. Arrivo in ritardissimo ma non potevo non commentare questo post!
    1) perché mi hai menzionato (e non una menzione a caso, ma su un film che non solo ho amato e rispetto tutto’ora, ma che ha anche una certa importanza personale) e 2) perché è semplicemente geniale!
    Sei riuscito a trasformare il classico tag game (molto carino per altro, infatti io stesso ero intenzionato a farlo dopo il tag di Gramonhill) in qualcosa di originale e sperimentale!
    L’idea di metterti nei panni di altri blogger è qualcosa di geniale e divertentissimo!
    Lo dicevo in non so quale commento di non so quale post di non ricordo quale blog (aaaah la vecchiaia arriva per tutti) ma come scrittore e come blogger sei diventato qualcosa di incredibile! Ogni tuo post è diverso dall’altro e non casca mai nel banale o nel ripetitivo!
    Ancora complimenti amico Lap! E grazie soprattutto per il link al mio articolo (non tanto per me, ma perché è giusto che il mondo si renda conto di quanto bellino fosse quel primo film dei F4…non fosse solo per Jessica Alba, per JESSICA ALBA SANTIDDIO! XD)

    1. Qualche tempo fa, mia moglie mi beccò mentre sbirciavo il profilo instagram di Jessica Alba. Fece un sorriso e se ne andò, senza dirmi niente, neppure una battuta piccata come fa di solito quando mi vede “sbavare” per un’attrice in tv. Incredibilmente mi sono trovato a protestare perchè non mi aveva rimproverato (potere delle donne…) al che lei ha ribattuto: “con una come quella per me non c’è partita, è troppo bella. Ma neppure per te”.
      Ecco, questo per dirti che Jessicona è universalmente rinomata, insomma. e i suoi film andrebbero messi in cassaforte solo per lei.
      Il tuo vecchio post era quindi un must, che non poteva mancare nella mia antologia scherzosa di questo tag-game sui generis.

      Arrosisco anche un po’ (più di quando mia moglie mi beccò ad ammirare Jessicona) perchè i tuoi complimenti sono così belli che penso quasi di non meritarli… e forse per questo sono ancora più belli!!!

      Un saluto da lap e soprattutto da Jessica!!!!

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