Uccidete me.
Vi prego, uccidete me. Ma non toccate il mio bambino.
Uccidete solo me, non lui. Non ha fatto niente di male.
Vi prego!
Perchè non mi rispondete? Perchè mi guardate così? Perchè? Perchè? Perchè?
[piange]
Vi posso pagare, ok? Vi posso pagare. Vi do tutti i soldi che volete, tutti i soldi che ho. Verrò con voi, vi seguirò senza protestare, starò zitta, non proverò a scappare, ve lo giuro. Non manca molto, tra pochi giorni il bambino nascerà e non appena l’avrò partorito potrete uccidermi, va bene? Potete anche torturarmi, non mi importa, fatemi quello che volete, ma lasciate vivere il mio bambino…
Vi supplico…
Vi prego…
Va bene? Va bene?
Per favore dite qualcosa? Perchè non mi dite niente? Perchè?
[singhiozza]
Eccolo! Eccolo! Si è appena mosso! Ha puntato il suo piedino qui, un po’ sopra l’ombelico! Amore mio… Manca poco, lo sento, sono sua madre. Le madri le capiscono certe cose. Fatelo nascere. Lasciatelo vivere. Che vi costa? Sarà sufficiente che lo lasciate in una cesta davanti al pronto soccorso, ok? Lì la strada è larga e avrete tutto il tempo di fuggire senza essere visti.
Eccolo, si è mosso di nuovo.
Il mio bambino… Il mio bambino… Il mio bambino.
[piange]
Ehi tu, ferma lì. Cosa vuoi fare? Non ti avvicinare, ti prego. Fermati. Ti supplico, abbassa quel coltello. No… No… NO….
Non ti permetterò di fare male al mio bambino. Non te lo permetterò… Non te lo permetterò… Non te lo permetterò…
[grida]
Eccolo, si muove ancora. Vuole nascere… lasciatelo vivere…
Non ti avvicinare… ti prego… Fammi partorire… Non voglio essere la tomba di mio figlio… Lascialo in pace…
Ti prego fermati, non mi guardare così. Dimmi qualcosa. Dimmi che hai capito. Dimmi che farai vivere mio figlio. Ti supplico. Ti supplico… Ti supplico…
[piange]
[abbassa la testa]
[si accarezza la pancia]
Non ti preoccupare, amore di mamma, va tutto bene. Andrà tutto bene. Ti terrò al sicuro. Non ti capiterà niente di male. Senti le mie mani? Senti le mie carezze? Ascolta la mia voce. Concentrati sulla mia voce. Ti canto la ninna nanna, quella che ti piace tanto.
Canta, canta bel bambino
che il cielo è tutto turchino;
tutto turchino, pieno di stelline
da riempirti le manine.
Due ti son cadute dentro gli occhi,
te n’è caduta una dentro il cuore
per donarti il suo splendore.
In questo terzo ed ultimo post dedicato al film di Tarantino (messi uno vicino all’altro, anche i tuoi articoli sembrano parte del marketing promozionale del film, se non fosse che la tua tripletta si apre con una condanna senza appello, pur se addolcita dalle mille considerazioni di chi, come te e me, ben sa che il film più brutto di un tal genio del cinema è più bello della media dei film in circolazione) ti sei davvero sporcato le mani del sangue e delle lacrime dell’omicidio più efferato che si possa immaginare: nella strage a casa di Polanski non è stato solo sventrato un angelo, ma anche il bambino che portava in grembo.
Per questo le tue parole sono così dolorose, strazianti senza più alcun freno, come una mano che ti squarcia il petto e ti strizza il cuore ed è meglio morire subito piuttosto che provare così tanto dolore…
Ovviamente, ancora una volta, un mirabile esempio della tua capacità di scrittore, ma questa è storia nota…
Può sembrare assurdo, ma questo è uno dei post più personali che abbia mai scritto in oltre 7 anni di vita del blog.
Come sai bene, le mie vicissitudini personali mi hanno reso molto sensibile sul tema delle gravidanze che non possono essere portate a termine, così mentre scoprivo la storia di Sharon Tate, mi son sempre chiesto perchè nessuno desse mai voce al dramma di un bambino mai nato, strappato da questo mondo pochi giorni prima di poterlo vedere coi primi occhi piccolini.
E’ per questo che quando mi sono cimentato in questa avventura letteraria seguente alla visione di Once etc, nonostante all’inizio non avessi bene chiaro nè da dove sarei partito nè da dove sarei passato, subito però era stato chiarissimo dove avrei fermato il mio viaggio, ovvero nel cuore di Sharon Tate in quei terribili minuti che precedettero la morte sua e del bambino nel suo ventre.
L’eccidio di Cielo Drive è diventato un caso di cronata nera tra i più famosi dell’ultimo secolo e questo, come a tutti i casi di cronaca nera, ha nascosto il dramma umano ed emotivo delle persone brutalmente uccise e dei loro familiari.
E a questo che ho cercato di dar voce visto che nessuno lo ha mai fatto: mi sembra non solo giusto, ma perfio doveroso.
Chiunque ti conosca bene ha compreso benissimo il carattere personale ed intimo della tua sofferenza in merito al bambino mai nato da quell’omicidio…
La tua sensibilità nel rapporto figli-genitori alberga in ognuno dei tuoi post più sentiti…
Ovviamente, per i motivi che ci siamo detti in tanti altri punti di questo commentario, tutta la vicenda, dell’orribile morte dell’attrice mamma e del figlio mai nato, non è stata mai trattata in maniera approfondita nel nostro paese ma ti posso assicurare che negli anni ha dato voce a più di uno scrittore, che spesso con estrema pesantezza e trasporto emotivo, hanno fatto rivivere ciò che nel tuo piccolo tu hai delineato in modo luminoso…
Mi permetto di suggerirti questo link…
http://www.pangea.news/ed-sanders-il-poeta-sfido-charles-manson/
corro subito a leggere, grazie per la dritta 🙂
Buongiorno esimio:
“il film più brutto di un tal genio del cinema è più bello della media dei film in circolazione…”
permettimi di sottoscrivere
Egregio Tullio, anche quando ti ritrovi a casa d’altri, in questo caso dall’ottimo Lapinsu, hai sempre delle parole di grande garbo e generosità nei miei confronti.
Permettimi di ringraziarti, perché nel web, questi scambi di gentilezza, teoricamente alla base di una civile convivenza, sono divenuti ahimè una rarità…
Questo tuo post ha una forza eccezionale. Bellissimo e tremendo allo stesso tempo. Grazie.
Mi fa piacere che ti sia piaciuto!
Temevo potesse essere frainteso o mal giudicato per il suo taglio doloroso, e mi fa enorme piacere scoprire che invece sia riuscito a trasmettere l’emozione che avevo in mente in quel momento!
Stilisticamente lo trovo meno riuscito, ma il tema è potente.
Col nostro intorpidito senno di poi, potremmo quasi dire che in fondo a quel bimbo è andata bene, a non finire nelle mani della Family, e andarsene tenuto al caldo dalla sua mamma. Dico “quasi”.
Ecco, lo sapevo… io pensavo l’esatto opposto, ossia che fra i 3 post fosse quello venuto meglio… 😀 😀
Ma d’altronde “ogni scarafone è bello a mamma sua”… ovviamente però il giudizio di chi legge è insindacabile 😀
é.è Ooops 😁
(Sento un rumore come di cristalleria infranta, arrr).
no no, hai fatto benissimo
è che quando uno scrive pensa che alcune cose funionino meglio di altre, quando poi arriva il riscontro del lettore spesso i conti non tornano ma è comunque utile per imparare a giudicare il proprio lavoro.
Quindi io sentitamente ringrazio per la critica, dico sul serio 🙂
Ma certo 😉
Crash! 🤣
Non entro nelle vicende personali (fermo restando che questo è un ottimo decoupage, complimenti sinceri), il film l’ho visto e mi è piaciuto molto. Sono convinto Tarantino sia l’unico capace di portare sullo schermo film “veri”, veri nel senso più artistico del termine. Questo suo lavoro è il penultimo, il nono, ha dichiarato più volte di volerne fare solo dieci, spero ci ripensi. Nel suo cammino non si è fatto incastrare da un filone come fanno tantissimi. Anche se hanno tutti un denominatore comune, gli aspetti dell’animo umano, i peggiori e quelli più esaltanti. Ogni film dovrebbe avere note surreali, utili per rafforzare la realtà, tecnicamente climax e anticlimax. Il finale è un colpo di genio, tutti ci aspettavano quello storico ma lui ci ha spiazzato alla grande. Comunque sono opinioni personali, sai, quando si parla di film, di auto, di calcio e di donne/uomini, nessuno ha mai torto e nessuno ha mai ragione.
E’ sempre un piacere leggerti.
Ciao TADS, il piacere è reciproco ed è sempre piacevole leggere i tuoi commenti.
Ora, considerato che di auto non mi è mai fregato niente, che di calcio è meglio che di questi tempi non parlo (sono milanista…), che sulle donne è meglio glissare (mia moglie potrebbe passare di qua a leggere…) non mi resta che il cinema.
E il cinema di Tarantino è senz’altro uno dei più gradevoli ed esaltanti, anche quando si declina a un livello (parere mio, ovviamente) minore.
Che poi io sta storia dei 10 film non l’ho mai capita, sai?
Questa è la sua attuale filmografia:
1. Le iene (Reservoir Dogs) (1992)
2. Pulp Fiction (1994)
3. Four Rooms – episodio L’uomo di Hollywood (The Man from Hollywood) (1995)
4. Jackie Brown (1997)
5. Kill Bill: Volume 1 (2003)
6. Kill Bill: Volume 2 (2004)
7. Grindhouse – A prova di morte (Death Proof) (2007) – segmento di Grindhouse
8. Bastardi senza gloria (Inglourious Basterds) (2009)
9. Django Unchained (2012)
10. The Hateful Eight (2015)
11. C’era una volta a… Hollywood (Once Upon a Time in… Hollywood) (2019)
Saremmo già fuori, stando a 11, ma in realtà: Four Rooms non è sicuramente da contare, in quanto piccolo segmento, quindi già siamo a 10. Poi bisogna capire se Kill Bill va considerato come un unico film (quindi saremmo a 9 e se Grindhouse (altro segmento, ma come lunghezza è praticamente un film) va considerato oppure no (nel caso saremmo a 8).
Quindi, ricapitolando, Tarantino farà sicuramente un altro film dato che è stato annunciato (Star Trek) e forse anche il terzo capitolo di Kill Bill (il film pare ufficiale, ma non è chiaro se con Quentin alla regia).
Boh, vabbè, io ci rinuncio.
Anche perché poi, alla fine, Tarantino è un tale amante della goliardia che non mi stupirei se ci stesse pigliando tutti per il culo e continuasse a fare film fino a 90 anni 😀
Un terzo capitolo di Kill Bill?!
Non oso immaginarlo, guarda. Specie se non sarà roba sua: inimmaginabile.
Su imdb c’è questa pagina
https://www.imdb.com/title/tt1521225/?ref_=nm_flmg_wr_2
Di solito non è un sito farlocco: se il progetto è dato come IN SVILUPPO significa che qualcuno ci sta lavorando. Ovviamente ciò non significa che vedrà sicuramente la luce, ma le chance sono molto alte.
Per il momento non si sa nulla sul progetto a parte il fatto che ovviamente i personaggi sono frutto della fantasia di Quentin Tarantino. Onestamente dubito che Quentin farebbe mai scrivere e\o girare un film del genere a qualcun altro e poi lui stesso ha più volte detto di voler fare il terzo capitolo di Kill Bill con la vendetta della bimba nera su Uma Thurman (c’è quella scena in cui lei non la uccide perchè anche la bambina merita la sua vendetta, ricordi?)
Boh, vabbè, qui stiamo in piena fantasia cinefila, anche un po’ malata devo dire.
Temo di sì.
Ormai non posso più fantasticare col Milan allora mi metto a fare il cinemamercato e mi immagino tutti i film che mi piacerebbe vedere…
Sono rovinato, mi sa.
Ah, beh, e chi di noi non lo è?
Just to keep you informed:
“A pochi giorni dal suo 70/esimo compleanno, Rai Cultura festeggia ‘The Boss’ con il documentario in prima visione ‘Bruce Springsteen in His Own Words’ per la regia di Nigel Cole, in onda mercoledì 9 ottobre alle 21.15 su Rai5 per il ciclo ‘Pop Icons”
Shera
Grazie per l’aggiornamento!!!!!
Non sapevo nulla di questo documentario!!!
Guarderò con grande interesse!!!!!!!!
Condivisione😊
Sto finendo le parole per lodarti caro Lap 😀
Ma perchè ogni volta rinnovi la mia gioia nel leggerti! È incredibile come fai!
Questi tre pezzi andrebbero incorniciati e appesi uno affianco all’altro come quei trittici che appesi insieme vanno a formare un’unica immagine (quei quadretti in legno che vanno molto di moda oggi…avranno sicuramente dei nomi che al momento però mi sfugge XD), una piccola opera in 3 parti che dovrebbe accompagnare la visione del film (non fosse per le critiche che ci sono nel primo capitolo XD).
Grazie grazie grazie, intasco il complimento e lo custodisco con cura, perchè se a farlo è una persona di cui nutro la massima stima, esso vale doppio!!!!