Manchester by the Sea

Manchester by the Sea è un film orrendo: scava un solco nell’anima lasciandola marcire finchè il sangue e le lacrime non si congiungono dando vita ad una miscela di dolore attraverso il quale la sofferenza si sostanzia creando una sottile pellicola di tristezza che si appiccica alla pelle rendendo sgradevole, talvolta perfino insopportabile, ogni singolo istante dell’esistenza.

Film come questo andrebbero proibiti per legge perchè posseggono il maligno potere di costruire un mondo nel quale il dolore è declinato con il linguaggio della sofferenza e, stazione dopo stazione, la via crucis termina solo quando l’alfabeto della tristezza è completato. Ed alla fine di questo mesto peregrinare resta nient’altro che un nugolo di aghi conficcati sottopelle a distillare dal corpo gli ultimi aliti di letizia che l’epidermide ha saputo trattenere.

Per lungo tempo, i postumi della visione di Manchester by the sea infetteranno i pensieri, smorzeranno gli entusiasmi, trasformeranno le speranze in illusioni e rabbuieranno i sogni fino a trasformali in incubi e deliri dai quali svegliarsi sudati, tristi e rassegnati.

Evitare la visione di Manchester by the sea è, pertanto, il proposito che dovrebbe animare ogni persona dotata di sufficiente raziocinio e in grado di discernere l’utile dal nocivo.

Non ricordo quanti giorni o quante ore siano trascorse dalla visione perchè da allora i minuti si affastellano gli uni sugli altri e le immagini si susseguono veloci davanti ai miei occhi mentre i suoni, ovattati, intasano il mio udito e i polpastrelli delle dita scivolano su superfici opache e sfuggenti, incapaci di trovare un appiglio o un riferimento. Neppure l’olfatto funziona più bene, perchè da allora percepisco solo l’aroma ferroso del sangue che mi scivola nel naso, che mi riempie la bocca, che mi stritola la gola. E mentre divento progressivamente sempre più incapace di cogliere la realtà intorno a me e una nebbia sempre più appiccicosa mi separa dal mondo, m’accorgo che anche i ricordi, pian piano, svaniscono nel nulla come effimere nuvolette disperse da un alito di vento troppo forte.

Il mio annichilimento umano e sensoriale non ha più soste, come una valanga eradica e strappa tutto ciò che gli si para innanzi e mi trascina in una valle oscura dove le tenebre ammiccano e sorridono come iene affamate. Spaventato, cerco di ridestare il mio intelletto ma sono bloccato da corde invisibili, incatenato a osservare l’inesorabile disfacimento della vita mentre un dolore crescente mi avvinghia il petto e come una morsa stritola le ossa e i polmoni lasciando il cuore, da solo, a palpitare per un corpo che non c’è più o forse ha solo troppa paura per manifestarsi.

Vedere Manchester By The Sea è stata  una pessima idea perchè da allora la triste consapevolezza che può morire tutto, perfino la speranza, non smette di perseguitarmi.

Voto: 8

64 pensieri su “Manchester by the Sea

  1. a volte un numero posto alla fine di una lunga recensione (il voto) può cambiare completamente il significato di quest’ultima…
    ed infatti all’inizio non capivo, poi ho capito… 😀 ciao

    1. Ci sono film sgradevolissimi perchè lasciano un senso di tristezza o disagio o inquietudine. Tuttavia sono belli proprio perchè sono capaci di stimolare nello spettatore emozioni così potenti.
      Non è piacevole vederli, tuttavia possono assolvere una funzione catartica molto efficacie.
      Era questo il senso del post e spero che sia riuscito a trasmetterlo, indipendentemente dal voto 🙂

  2. Non posso che condividere tutto. Mi ha fatto lo stesso effetto e continuavo a ripetere a conoscenti e famiglia che era un “gran bel film ma che ti distrugge”. Ecco, diciamo che non ha invogliato la visione. Per giorni ho pensato di scriverci qualcosa ma senza decidermi dato che avrei dovuto mettere in guardia tutti dalla valanga di fredda tristezza che ti pervade durante e, sopratutto, dopo la visione. Comunque dopo questo film sono sempre più convinto che Casey Affleck sia il Beppe Fiorello americano (con le dovute proporzioni): dove c’è lui si soffre sempre e tanto.
    E vogliamo parlare della colonna sonora? Pure quella ti butta giù che è una meraviglia.

    1. Parto dalla fine: la tua riflessione su Casey Affleck è pertinentissima e non ci avevo mai pensato!!!! Non quando è protagonista i film sono tristissimi, ma quando non è protagonista gli danno comunque una pare da sfigato (vedi Interstellar).
      Comunque devo ammettere che è molto bravo: iniziai ad apprezzarlo da Gone Baby Gone, bel thriller\noir diretto dal fratello. Da allora un crescendo continuo.
      Tornando a Manchester By The sea, hai ragione sul fatto che il film lasci un’inquietudine crescente che, invece di scemare col tempo, aumenta giorno dopo giorno soggiogando gli umori di chi lo vede. Un film tristissimo e proprio per questo, incredibilmente, imperdibile!!!!

  3. … sono stata io a consigliartelo…
    e me ne assumo tutte le responsabilità perché dove tu vedi incancrenirsi soltanto il solco del dolore io vedo da quel dolore incompiuto non chiaritosegregato, lo spiraglio di una speranza attraverso la figura del giovane Patrick.
    E poi Manchester è così grigia incline alla malinconia atlantica dove anche il recente concerto di Ariana Grande si è risolto in tragedia ( per carità nessun raffronto con una pellicola cinematografica e nessuna coincidenza).

    “UN FILM EMOZIONANTE E STILISTICAMENTE MATURO. LONERGAN SI FA DURO, SENZA PERDERE LA TENEREZZA” ed io di fronte ad una citazione di Che Guevara mi sciolgo di più dei 28 gradi delle 20:09.

    Il tuo 8 è super valido…
    Sherabientot

    1. La figura del giovane Patrick è quella che mi ha mandato più in tilt.
      Perchè effettivamente, come giustamente hai sottolineato, il suo personaggio e l’epilogo che porta con sè dovrebbe illuminare di speranza il film. Tuttavia quella luce dura poco: nei giorni successivi alla visione, anzichè ricordare quella speranza, non riuscito a staccarmi di dosso il dolore visto prima che montava e lievitava senza sosta.
      Non so se solo abbia avuto questo effetto, comunque è una cosa strana, credo voluta dal regista.
      Il tuo consiglio al solito ottimo, comunque.

      PS: ho anche recuperato The Lunchbox. Appena vedo ti farò sapere!!!!!

  4. Che Manchester by the sea fosse un film ultradepresso l’avevo intuito addirittura da prima dell’uscita. Mi erano bastati il trailer e le foto promozionali, con quei visi sempre depressi, gli sguardi sempre all’ingiù o persi nel vuoto, i cieli plumbei a fare da sfondo… insomma, era un film palesemente costruito per essere il classico drammone da Oscar. E infatti questa evidentissima strizzata d’occhio ai giudici dell’Academy ha pagato non poco.
    Con le sue continue citazioni di vecchi film, anche La La Land era costruito a tavolino per vincere l’Oscar. Tuttora non so dirti se la sua clamorosa sconfitta sia stata un bene o un male: da un lato mi viene da dire che è stato meglio così, perché è davvero molto sopravvalutato; dall’altro c’è da aggiungere che a prevalere su La La Land non è stato un filmone come Silence o La battaglia di Hacksaw Ridge, ma un filmaccio come Moonlight, che se fossi nel regista mi sarei vergognato di far vedere anche ai parenti.
    Tra i film che ho visto ultimamente mi è piaciuto moltissimo Breaking Dance, perché tratta due temi che adoro trovare all’interno di un film: la musica e l’amicizia. E a renderlo ancora più bello c’è il fatto che sia un film semplice, chiaro e diretto: il regista non ha cercato di fare dei “colpi di tacco” cinematografici, si è limitato a raccontare con naturalezza una bella storia. Spesso le cose più semplici sono anche le più belle, e Breaking Dance ce lo conferma in pieno.

    1. Solito commento ricchissimo di spunti. Grazie amico!!!

      Partiamo da Manchester by the sea: immagino tu non lo vedrai (so che questi film non sono nelle tue cordi) tuttavia potresti ricrederti se lo vedessi perchè, al di là del tono plumbeo, la narrazione ha ritmo delicato, quasi poetico, senza strappi o precipizi vorticosi come invece il tema farebbe pensare. E’ bello, e tanto basta per piacere a un esteta come te.

      Dei film in lizza per l’Oscar ho visto La battaglia di Hacksaw Ridge, come sai, e ho recuperato anche La La Land. E’ un film molto paraculo, scritto diretto e interpretato per vincere statuette, tuttavia ha i suoi pregi più nella forma che nella sostanza (la trama è veramente patetica).
      Ancora devo recuperare Silence, mentre ultimamente ho visto un film che ricordo tu avevi messo in watchlist: Fences (Barriere) diretto e interpretato da Denzel Washington. Bell’esordio, bel film, bella storia. E’ la trasposizione di una pièce teatrale (l’avevo capito già vedendo il film, poi wikipedia me l’ha confermato) tuttavia, nonostante questa genesi inusuale, è bello. Te lo consiglio.
      Moonlight l’ho scaricato da poco: lo hai stroncato a più riprese e proprio per questo sono curioso di vederlo… raramente ti ho visto schifare un film così tanto.
      Sempre recentemente ho visto l’ultimo film di Affleck (La legge della notte) che mi ha deluso un po’, tu l’hai visto?

      PS: appunto subito il titolo che mi hai detto, Breaking Dance!!!!

      PPS: che mi dici della svolta dei Della Valle? La volontà di vendere è polemica, cercata o paracula? Cosa si dice a Firenze?

      1. Da anni i Della Valle cedono sistematicamente tutti i giocatori più bravi (perché sono anche quelli con lo stipendio più alto); inoltre, invece di sostituirli degnamente, mettono sempre al loro posto degli illustri sconosciuti, che solo in pochi e fortunati casi si rivelano all’altezza di chi li ha preceduti (come quando abbiamo rimpiazzato Pizarro con Badelj).
        La logica conseguenza di tutto ciò è che noi fiorentini siamo arrivati ad un’esasperazione sempre più palese: i Della Valle, invece di farsi un esame di coscienza, adesso hanno anche il coraggio di fare gli offesi, e di mettere in vendita la Fiorentina perché noi fiorentini non apprezziamo i loro sforzi.
        La verità è che questi sforzi li abbiamo apprezzati (e molto) finché ci sono stati; da quando i Della Valle hanno cambiato totalmente atteggiamento, ovviamente anche noi abbiamo fatto lo stesso. O forse i nostri proprietari si aspettavano riconoscenza eterna per averci portati dalla C2 alla Champions’ League DIECI ANNI FA??? Se volevano questo allora hanno sbagliato piazza, perché noi fiorentini siamo esigenti, e ci vuole molto poco per farci mugugnare.
        Riguardo a La legge della notte, sicuramente sfigura rispetto agli altri film diretti da Ben Affleck, ma a me è piaciuto molto. Ho apprezzato soprattutto l’atmosfera da noir anni 40 (ricrea benissimo l’atmosfera di quei film) e l’ampio numero di comprimari interessanti: la prostituta che diventa predicatrice, ad esempio, è davvero un personaggio brillante.

        1. Che ormai i Della Valle non abbiano più stimoli e vantaggi dall’investire nella Fiorentina è evidente anche da chi vede la vicenda dall’esterno.
          Ormai si trascinano da anni e salvo qualche annata fortunata il rendimento è stato sempre tendente al mediocre viste le aspettative della piazza.
          Per certi aspetti mi ricorda un po’ la parabola di Berlusconi al Milan: vi auguro solo di trovare un nuovo proprietario prima che la situazione degeneri ulteriormente (come invece accadde a noi).

          Su La legge della notte hai ragione, tuttavia non sono riuscito a perdonargli i troppi tempi morti. Asciugando un po’ di più in fase di montaggio ne avrebbe guadagnato non poco.
          PS: ho trovato la scena della sparatoria finale non solo una delle più belle del film, ma una delle migliori tra le scene del genere. Un vero gioiellino che dimostra ancora una volta la bravura di Ben Affleck dietro la macchina da presa (per questo ci sono rimasto male quando ha annunciato che non avrebbe più diretto il nuovo film su Batman, che comunque interpreterà…)

          1. Secondo me Ben Affleck si è cagato sotto. Cerco di spiegarti perché.
            Ormai i cinecomic della DC si portano dietro la fama di essere delle “fracassonate” senza sostanza, esattamente come i film di Michael Bay qualche anno fa. Di conseguenza i critici gli gettano addosso badilate di fango a prescindere (condizionando in negativo il pubblico): queste badilate si moltiplicano quando il cinecomic DC ha Batman nel cast, perché a quel punto il regista deve reggere la pressione non soltanto dei critici con il fucile puntato, ma anche del confronto con la trilogia di Nolan.
            Insomma, oggi chi dirige un film di Batman si trova a dover fronteggiare una pressione pazzesca, che secondo me Ben Affleck non ha retto. Ti convince la mia interpretazione?

          2. Effettivamente è una spiegazione plausibile.
            Lui ormai ha lo status del regista oscarizzato, perchè andare a sputtanarsi con un film nel quale al 99% fallirai?
            D’altro canto vincere una scommessa del genere l’avrebbe lanciato nell’Olimpo ed avrebbe avuto il vantaggio di dirigere un personaggio già caratterizzato benissimo da Snyder in BvS.
            Non sapremo mai la verità. Speriamo solo che il nuovo regista (Matt Reeves) non faccia troppi danni.

            A proposito di film DC, hai visto Woman Woman? L’ho trovato carino. Meno azzardato dei precedenti film dell’universo DC, più lineare (a tratti sembra quasi un film dell’universo Marvel…) però carino. E poi lei è bonissima e bravissima…

          3. I fumetti di Wonder Woman m’hanno sempre fatto schifo, quindi non ho mai preso in considerazione l’idea di andare a vedere il film. Potrei farlo quando sarà visibile a gratis, ma pagare per qualcosa che al 99% non gradirò non avrebbe senso.
            Riguardo a Gal Gadot, è effettivamente molto bella. Tra l’altro ho guardato la sua pagina Wikipedia, e ci sono rimasto di stucco quando ho letto che ha 32 anni: di viso ne dimostra 10 di meno. Sul suo talento invece non posso dire granché: l’ho vista solo in Codice 999, dove aveva un ruolo di minimale importanza.
            Tra i film in cartellone adesso mi interessa molto Una doppia verità, perché i legal thriller mi mandano in brodo di giuggiole. Stavolta poi (caso rarissimo) sono riuscito ad evitare qualsiasi tipo di spoiler su questo film, quindi arriverei alla visione totalmente “vergine.” Insomma, farò di tutto per vederlo, ma non sarà facile: nella mia zona lo proiettano solo dei cinema più fuorimano che mai. Nel caso, ti farò sapere come l’ho trovato! 🙂

          4. Benchè sia stato il film DC più lodato dalla critica è quello che mi ha colpito meno.
            Il motivo è semplice: ho adorato Man of steel, BvS e pure Suicide Squad perchè, a modo loro, cercavano di rivisitare il genere infondendo pathos ed emotività (c’avrebbe poi pensato Mangold con l’ultimo Wolverine a sublimare il concetto). in Wonder Woman, invece, l’emozione è del tutto assente, il che è un vero peccato.

            PS: ho visto qualche manifesto di Una doppia verità e sentito una pubblicità radiofonica. Tutto mi ha lasciato presagire un polpettone prevedibile e banale. Mi auguro per te di sbagliarmi…

  5. Ti amo ed adoro la tua recensione, per me è stato lo stesso. Devo ammettere che non ho pianto, cosa che mi avrebbe forse aiutata a sfogare l’emozione provocata da questo film, niente proprio come hai detto tu questo film ha solcato proprio un vuoto tristissimo.

    1. Addirittura, Carla. Sono lusingato, ancorchè credo il “TI” sia un refuso di “LO”, perchè effettivamente il film è bello bello e la mia recensione sui generis può solo copiarne pallidamente la bellezza.
      Piangere avrebbe aiutato, hai ragione, in fondo questi film assolvono un ruolo catartico e cosa c’è di più purificante e liberatorio di un pianto?
      Tempo fa redassi pure una classifica sui film che mi hanno fatto piangere, se ti interessa la trovi tra le pieghe del blog!!!

      1. hahahhaha no era una grande esternazione di affetto nei tuoi confronti, visto che hai descritto perfettamente cosa ha lasciato a me questo film!
        Leggo subito 🙂

        1. E’ lusinghiero scoprire che qualcuno si è specchiato nelle emozioni che ho provato a raccontare.
          In fondo l’arte è questo, saper cogliere una proprio emozione e tradurla affinchè tutti possano immedeservisi. Riuscirci, anche solo per un istante, è tremendamente gratificante!!!!!

    1. Ciao Gramon, è sempre un piacere leggere i tuoi commenti e un onore sapere che hai gradito le mie farneticazioni!!!!

      PS: ma tu il film l’hai visto? Ti è piaciuto?

      1. Non ancora. Sono reduce dalla visione di Transformers 5 e sono entrato in un mood di ignoranza tale che non mi consentirebbe di godere pienamente la visione di un film del genere. Credo lo guarderò con l’arrivo dell’autunno. ..

        1. ahahahah, ti capisco

          Transformers 5 mi tenta assai.. cioè, lo vedrò sicuramente però non so se valga la pena vederlo al cinema o aspettare il dvd.
          A te come è parso?

          1. Io l’ho visto all’Arcadia di Melzo in dolby atmos e ne è valsa assolutamente la pena. Avevo una gran paura per via dei commenti molto contrastanti ma ora posso dire che si tratta di puro delirio. Una gioia per gli occhi e l’umore. C’è molta carne al fuoco: azione, fantasy, fantascienza, guerra e perfino toni da commedia piuttosto inusuali per Michael Bay. Lo consiglio vivamente.

    1. Oddio… se fosse durato mezz’ora di più mi sarei buttato dal balcone…
      Però capisco il tuo punto di vista: dal punto di vista stilistico e cinematografica è un’opera inappuntabile che fa piacere vedere per il solo fatto che i fotogrammi scorrano sullo schermo!

    1. Francamente gli metto davanti sia LOGAN che ARRIVAL, però non posso biasimare la tua scelta.
      MANCHESTER BY THE SEA è un film autorale che però non scade mai nell’autoreferenzialità e usa un codice alto senza risultare snob. Solo per questo a Lonergan andrebbe fatto un monumento perchè in pochi riescono a mescolare questi ingredienti senza risultare intellettualoidi o stupidi.

      PS: è un piacere rileggerti nei commenti, era un pezzo che non ti vedevo da queste parti e un po’, lo confesso, mi mancavi!!!

      PPS: l’altro giorno ho visto LA LUCE SUGLI OCEANI con quell’attore che ti piace molto ma di cui non ricordo il nome 😀
      Bel film, te lo consiglio 😉

      1. Lapi del mio ❤
        E' un periodo complicato… Poco tempo,troppi pensieri e abbastanza incostanza…
        PPS. Quale attore? Non so a chi tu ti riferisca…

  6. Faccio il bastian contrario della situazione: a me Manchester by the sea non solo non è piaciuto, ma non mia ha detto niente. Mi ha lasciato del tutto indifferente. L’ho visto aspettandomi di soffrire a livelli inauditi (adoro i drammoni), e invece ha avuto lo stesso effetto di guardare il termosifone per due ore. Qualcosa è venuto fuori nel momento in cui racconta l’incidente col caminetto, l’unica parte che mi ha coinvolto, ma per il resto calma piatta. Anche l’Oscar a Casey Affleck secondo me è quanto di più immeritato si potesse fare, ma d’altronde quest’anno pochi premi hanno seguito il criterio del merito.

    1. La tua posizione è condivisibilissima, non preoccuparti.
      Il film ha mille motivi per non piacere ed è del tutto normale che a te, come a molti altri, non abbia detto niente.

      Sul discorso Oscar ad Affleck sono anche d’accordo, sai? Benchè lo ritenga un bravo attore mi è piaciuto di più in altri film e quest’anno l’oscar l’avrei dato di più a Garfield o Denzel Washington!

      1. Madonna Denzel Washington! In Fences è stato immenso, riesce a far ridere, a farsi odiare e farti provare pietà per lui quasi contemporaneamente, e il modo in cui basta che cambi espressione per trasformare completamente la temperatura di una scena è sensazionale! Sia lui che Viola Davis hanno brillato di luce propria, ho amato alla follia quel film!

        1. Si, Fences è un gran bel film.
          Quello che tu hai scritto poteva essere usato come slogan pubblicitario durante la promozione del film, complimenti!!!
          Denzel questa volta mi ha sorpreso anche come regista: al debutto ha dimostrato di avere una sensibilità rara e un tocco carismatico. Ora son curioso di vedere i suoi nuovi lavori dietro la cinepresa.

  7. Per un film come il bellissimo dramma familiare di Lonnergan (misuratissimo in entrambi i ruoli, ma certamente più bravo come sceneggiatore che non come regista, dove ha meno da dire), dove il dolore viene declinato nel ruolo più azzeccato della sua carriera di Affleck (quasi un dolente inno alla sua apparente e quasi ineluttabile subalternità alla maggiore notorietà di suo fratello maggiore Ben), non penso sinceramente potesse esserci una recensione più rappresentativa della tua, caro amico.
    Non lo dico per piageria, ma con la serena consapevolezza della grande abilità con cui hai apparecchiato ai tuoi lettori un testo coraggioso, retoricamente di approccio negativo, esaltando la potenza dei sentimenti di afflizione che la natura avversa riserva per i personaggi del film.
    Il poeta statunitense Saroyan diceva “La migliore risposta alla tomba di un bambino è sdraiarsi a fianco e giocare a fare il morto” e così hai fatto tu, cercando l’impossibile empatia di chi il film lo ha visto (e può comprendenti) e anche di chi non lo ha ancora visto e da te apprende il sentimento ma non il plot.
    Splendido modo di omaggiare senza rovinare la storia, di far intuire il regalo senza strappare la carta che lo avvolge.
    Un esercizio di stile scrittorio per un film che porta con se due oscar ultra-meritati (per Affleck molto più di quello che tu stesso hai affermato).
    Qualcosa nell’aria o nel mondo ti sta donando un vigore di scrittura ancora più fertile del solito e stai inesorabilmente alzando l’asticella della tua già alta qualità.
    Incredibile…

    1. Come sai (perchè amo sottolinearlo sempre) io di cinema non capisco nulla sotto il profilo tecnico ed estetico e quindi ho sempre considerato la settima arte un linguaggio attraverso cui declinare e\o descrivere le emozioni. In sintesi, per me il cinema è solo un meta-linguaggio emotivo.
      Da ciò consegue che parlare di cinema è per me sempre solo un pretesto per raccontare emozioni talvolta partendo da lontano e planando come un gabbiano sull’unico spuntone di roccia sporgente nell’oceano, talvolta scavando una via di fuga che liberi il dolore o la gioia.
      E’ per questo che non mi considero un cinefilo nel senso stretto della parola ed è sempre per questo che adoro confrontarmi con chi di cinema ne capisce per colmare le lacune che la mia forma mentale porta con sè.

      Detto ciò – perchè era doveroso altrimenti si correrrebbe il rischio di credere che i miei post abbiano un valore che invece non possono avere giacchè non sono recensioni (anche se vorrebbero) ma semplici descrizioni, talvolta perfino racconti – il tuo mirabile commento mi ha stimolato un pensiero sui due fratelli Affleck, così distanti eppure così vicini.
      Ai tempi di Pearl Harbor consideravo Ben il solito bellinbusto mascellone e il fatto che si fosse spupazzato in scena prima Kate Becksinsale (Pearl Harbor) poi Liv Tyler (Armageddon) mi faceva un po’ rodere il fegato. Quando poi sposò Jennifer Garner il rosicamento fu completo.
      Ma la visione di Gone Baby Gone cambiò radicalmente la mia considerazione su di lui: l’oscar per la sceneggiatura non era un caso, il ragazzo sapeva scrivere da dio e, cosa ancora più incredibile, poteva essere altrettanto bravo anche dietro la macchina da presa. Nell’occasione sdoganai anche il fratello (che prima consideravo un raccomandato) perchè è bravo ed anche se quest’anno secondo me l’oscar non lo meritava, è stato sensazionale lo stesso.
      Tutto questo per dire che, raramente, ci sono due fratelli bravi e dai talenti così eterogenei: attori, scrittori, registi.
      Ed è per questo che, lo confesso, un po’ mi duole che Affleck abbia rinunciato alla regia di The Batman: dopo la caratterizzazione del personaggio fatta in BvS la strada era in discesa e, pur correndo qualche rischio perchè il paragone con Nolan sarebbe potuto essere impietoso, credo che il mascellone nostro, anche se a livelli e con linguaggi diversi, avrebbe avuto le spalle abbastanza larghe per reggere il confronto.
      Ma tant’è…

      PS: non a beneficio tuo ma solo degli eventuali sventurati che leggessero questo commento, non è assolutamente casuale irrispettoso o folle essere passati da Manchester by the sea a commentare la regia di un film cinecomic, bensì un processo naturale dal quale qualunque ermenauta non potrebbe sottrarvisi neppure volendolo….

      1. A brevissimo (in attesa che Daniel, il fratello della divina Theron, riceva a casa la visita di sua sorella, che in compagnia del cartografo della SAG gli consegnerà i lost chronicles del Gathering), pubblicherò la prima parte di un dittico avente come soggetto una mia Top20 di Movie Music Main Themes…
        Preambolo ermenàutico per dirti che il primo posto della chart, senza discussioni, è stato da subito riservato ad un tema e ad un film che sono quasi un simbolo del rapporto conflittuale che ho ad ogni visione, equalizzando con la passione per il dettaglio tecnico l’altrimenti mia totale capitolazione nei confronti del turbinio di emozioni che ogni volta subisco.
        Siamo in sintonia, anche quando parliamo di diversi valori artistici, ma non trascurare di riflettere sul fatto che ultimamente scrivi anche meglio del solito…

        1. le tue CHART sono talmente rare da assurgere al rango di eventi memorabili, pertanto non vedo letteralmente l’ora di leggerla e gustarla!!!!!
          Tra l’altro, da come l’ha introdotta, ha un anche taglio così particolare che la mescolanza di linguaggi ed emozioni messi in pentola rischia di dar luogo a qualcosa di leggendario!!!!!!

          Sulla qualità dei mie scritti, come sai, tendo a schernirmi, ma fare spallucce con te non serve perchè hai l’innata abilità di focalizzare l’obiettivo laddove ritieni più corretto 🙂
          Mi fa piacere, ovviamente, quel che dici perchè so essere tu amico sincero quanto critico severo.
          Ti confesso pure che, da qualche tempo, di tanto in tanto mi balugina l’idea di venir meno a quel proposito che tu sai. Un po’ gli attestati di stima e un po’ una serie di eventi personali accaduti di recenti hanno minato la mia risoluta fermezza, ma non a sufficienza. Un giorno, chissà… per ora mi accontento delle cianfrusaglie con cui riempio il mio piccolo blog.

          1. Non c’è fretta… spingendoti troppo ti farei frenare e questo sarebbe davvero uno spreco di risorse, ma sappi che se notassi una tendenza opposta nella tua scrittura (non nella tua critica estetica, troppo personale) ovvero ad un peggioramento, in nome dell’amicizia non esiterei a dirtelo…

          2. mi fido più del tuo giudizio che del mio , figurati…

            Andando OT, che poi per noi è restare in topic allo stessotempo, hai visto il film Fences, debutto alla regia di Denzel?
            Ne discutevo poco sopra con un altro blogger ed entrambi ne abbiamo decantato le lodi: opera difficile (trasposizione di pièce teatrale) che ruota tutto intorno al protagonista e al rapporto con la moglie (una sontuosa Viola Davis).
            Un film inaspettato, che mi ha colpito positivamente.

          3. Non puoi perdertelo.
            E’ un raro mix in cui autoralità e semplicità si coniugano benissima.
            E poi Denzel e Viola sono assurdamente bravi, entrambi.

    1. Non so perché questo commento fosse finito tra lo spam e mi scuso per la risposta in ritardo!
      Comunque, hai visto giusto, il film è imperdibile, pur essendo pesante lascia un retrogusto gradevole nello spirito!
      Sono certo che lo apprezzerai

      1. Nessun problema figurati è che su wordpress mi vedono talmente poco che mi considerano spam ;-)! Comunque già messo in elenco, grazie. forse il problema dei film “pesanti” è che ne fanno pochi o forse ne fanno troppi degli altri …
        Grazie alla prossima! Fed
        p.s. piccola precisazione: lapinsu o lapinsù

        1. eheheheh, gli algoritmi di WP lasciano molto a desiderare, anche io sono stato boicottato più volte!!!

          PS: va l’accento sulla U, quindi lapinsù. Oppure chiamami lap 😉

  8. Hai ragione. La tua è una recensione particolare che tiene d’occhio non tanto il film ma i sentimenti che esso suscita in te e , in generale, nello spettatore. Una visione da evitare per chi vuole vivere tranquillo, senza problemi e scossoni dell’animo. Personalmente non sono tra questi e neanche tu. Sono d’accordo anche col voto.

    1. Grazie per il tuo contributo.
      Quando un film gioca con i sentimenti e le emozioni è spesso difficile trovarsi d’accordo perchè sfiorando le corde più intime della persona il film si espone a molteplici sfumature interpretative.
      Mi fa piacere aver trovato questa affinità!!!

  9. In effetti la recensione è molto particolare! Quel voto che hai dato alla fine e il fatto che un film come questo riesca a trasmettere emozioni così forti che rischiano di farti eccessivamente male, significano però che “Manchester by the sea” ha colpito in pieno.

    1. Ciao Giuseppe e grazie per il tuo commento: mi ha fatto piacere leggere anche qui il tuo contributo.
      Hai ragione, è vero, il regista ha saputo creare un equilibrio eccezionale, che non avrei mai creduto possibile.
      Film tosto, ma imperdibile.

  10. Imperdibile il film; molto azzeccato il commento. In fondo, non andiamo al cinema per consolarci, ma per aprire gli occhi di fronte alla verità della vita. Grazie per la tua segnalazione.

    1. Grazie per il tuo contributo, laulilla.
      Hai scritto una grandissima verità: il cinema non deve limitarsi ad arrecare sollievo, deve spingergi a comprendere meglio noi stessi, il mondo che ci circonda e le infinite relazione che si stabiliscono. E questi insegnamenti non sempre piacevoli sono comunque sempre fondamentali, come nel caso di Manchester by the sea!!

      A presto!

    1. nononononono
      lodevivedereeeeeeeeeeeee

      E’ pesante, te lo dico prima, però ne vale la pena perchè arricchisce lo spirito, seppur in maniera inusuale.
      Consideralo un po’ come un romanzo di Proust: può sembrare una gran rottura di palle mentre lo leggi, però quando arrivi in fondo capisci che ne è valsa la pena 😉

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