Romani Prodi

Se l’avesse fatto Berlusconi…

Il Partito Democratico e il centro-sinistra hanno raccolto, nelle scorse elezioni, appena il 30% dei voti e il dato percentuale scenderebbe ancora se tenessimo conto di chi a votare non ci è andato proprio: 25%.  Insomma, nel nostro paese appena 1 italiano su 4 ha votato il PD e la sua coalizione di governo.

Ebbene, con questa – si fa per dire – maggioranza, il PD ha eletto (o sta per farlo)  senza alcuna condivisione politica:

  • Pietro Grasso (PD) alla Presidenza del Senato
  • Laura Boldrini (SEL) alla Presidenza della Camera
  • Romano Prodi (PD) alla Presidenza della Repubblica

Romani ProdiI giudizi spendibili su questi 3 personaggi politici sono sicuramente eterogenei, spesso contradditori e comunque sempre condizionati dalle proprie convinzioni politiche, per cui non mi addentro su questo terreno minato. Tuttavia è indiscutibile che tutti sono espressione di un’unica area e che, di conseguenza, non rappresentano la cittadinanza italiana nel suo insieme. Se la cosa può essere tollerata (lo è ormai da 20 anni) per i presidenti di Camera e Senato, risulta onestamente inaccettabile per il Presidente della Repubblica che, lo ricordo, “rappresenta l’unità nazionale” (Cost. Italiana, Art. 87 comma 1) ed è diventato de facto una figura di garanzia che cerca di mantenere l’equilibrio tra le burrascose tempeste politiche del nostro paese. E a chi ribatte che anche Napolitano fu eletto con una forzatura, ricordo che i due casi sono radicalmente diversi: innanzitutto perchè nel 2006 il PD e il CSX avevano raccolto oltre il 50% dei consensi, e poi perchè l’Italia di 7 anni fa non era in crisi come ora e non aveva disperato bisogno di porre fine alle sue lotte intestine per risalire la china.

E la domanda che mi frulla in testa da ore è solo: se tutto questo l’avesse fatto Berlusconi, ora di cosa staremmo parlando? La risposta è semplice: di dittatura, di Istitvto Lvce, Piazza Venezia e forse anche di omicidio Matteotti.

In tutta onestà, questo PD mi spaventa. A turbarmi è l’aura di normalità data a questo ingiustificato atto di prepotenza, il tentativo ben riuscito di nascondere dietro la maschera di probità che il PD indossa inopinatamente da anni una scelta forzosa che fa solo il bene del partito ma non del parlamento e tanto meno del Paese. A disilludermi è la triste constatazione che, a distanza di 20 anni, l’unico collante della sinistra è l’opposizione a Berlusconi. Ad avvilirmi è la rassegnata consapevolezza che finché la sinistra italiana sarà questa, non possiamo sperare nella fine dell’unica cosa che ha distrutto l’Italia tanto quanto Berlusconi: l’antiberlusconismo fondamentalista.

3 pensieri su “Se l’avesse fatto Berlusconi…

  1. Mentre scrivo, Napolitano non ha ancora fatto sapere se accetterà o meno il secondo mandato, ma tutto lascia supporre che dirà sì. Già oggi diversi politici lasciavano trapelare il loro ottimismo ai vari telegiornali. La cosa surreale é che presentavano il probabile bis di Napolitano come un trionfo, con larghi sorrisi, mentre invece rieleggendo lui stanno facendo un autogol clamoroso. Mi spiego meglio.
    Alle ultime elezioni, tramite Grillo gli italiani hanno mandato ai vari partiti un messaggio chiaro: “Basta ostriche, basta sprechi, basta politici incollati alla poltrona da decenni. Rinnovatevi, o la prossima volta Grillo vi mangerà tutti.” I politici si sono dimostrati troppo chiusi nel loro mondo per raccogliere quest’ avvertimento: infatti prima hanno riesumato dei personaggi politicamente morti da un pezzo (Marini e Prodi), e ora vorrebbero riconfermare Napolitano, in politica da 50 anni tondi. Così facendo offrono su un piatto d’ argento a Grillo l’ occasione di dire: “Visto? Avevo ragione io, non cambieranno mai. L’ unica via per il cambiamento é il Movimento 5 Stelle.” Rieleggere Napolitano equivale a spararsi in bocca per il Pd e il Pdl.
    Sono contrario alla rielezione di Napolitano non solo perché spianerebbe la strada ad un partito a me avverso come il M5S, ma anche perché ritengo il suo settennato insoddisfacente.
    Durante il suo mandato gli sono state sottoposte alcune leggi, come il lodo Alfano o il legittimo impedimento, che qualsiasi persona dotata di un minimo di buon senso avrebbe rispedito al mittente con sdegno, perché palesemente incostituzionali. Lui invece le ha firmate senza batter ciglio, e ci ha dovuto pensare la Corte Costituzionale a rimediare ai suoi errori.
    Si dice che “é ladro chi ruba, ma anche chi tiene il sacco”: ecco, lui non ha rubato e non ha neanche tenuto il sacco, ma si é girato dall’ altra parte, ha fatto finta di non vedere mentre Silvio calpestava la Costituzione nel disperato tentativo di salvarsi dai processi. Io questo non lo posso né dimenticare né perdonare, e per questo Napolitano non sarà mai il mio presidente.

    1. Difficile darti torto…
      Purtroppo questi ultimi giorni hanno dimostrato la povertà intellettuale, politica e umana dei principali partiti e dei loro leader. Sono diventati completamente autoreferenziali, non vedono nulla all’infuori del loro mondo dorato e antepongono tutto ai loro interessi.
      Alla fine, le elezioni sono state totalmente inutili: ci ritroviamo di nuovo con Napolitano presidente e con un governo tecnico che finirà di dissanguare i cittadini.
      E in più, con la sinistra dissolta da lotte intestine incomprensibili e ingiustificabili, abbiamo il serio rischio che le prossime elezioni (immagino saranno nel 2014) le vincerà Grillo o Berlusconi, e francamente non so chi dei 2 mi spaventa di più… L’unica alternativa concreta è Renzi, ma purtroppo il collasso del PD e la conseguente (probabile) scissione credo che limiterà anche le sue chance di vittoria.

      1. Sono d’ accordo: il PD ormai é troppo screditato per vincere le elezioni. Perderebbe anche candidando papa Francesco, perché la sola scritta “PD” brucerebbe qualsiasi candidato.
        Ho seguito lo spoglio su Rai 1, e una degli ospiti lì presenti (non ricordo chi) ha fatto un’ analisi molto intelligente della scelta del Napolitano bis.
        Ha detto che il PD doveva scegliere da che parte girarsi: se votava Napolitano allora si apriva la strada per il governissimo con il PDL, se votava Rodotà il PD si avviava ad un’ alleanza con Grillo.
        Tra Silvio e Grillo il PD ha preferito il primo perché lo riteneva un alleato più gestibile. E’ vero che Silvio é più malleabile di Grillo e quindi nell’ immediato dà più garanzie di collaborazione, ma il PD doveva essere più lungimirante, e capire che una scelta che oggi risolve la situazione domani ti farà perdere le elezioni. Ma non si può chiedere di programmare il futuro a gente che al domani ci pensa il meno possibile, perché ha una paura folle di venire rottamata da Renzi, da Grillo, dagli elettori o da tutti e 3 insieme.

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