Lucy (una puttanata mica male)

Lucy-LocandinaMi è servita mezza giornata di riflessione però alla fine sono giunto a una conclusione: Lucy è una puttanata. Colossale forse no, ma mica male sicuramente si.

Per circa un’ora il film è in bilico sull’orlo del precipizio: gli elementi interessanti non mancano anche se restano a metà strada senza convincere del tutto. C’è la Scarlett con poppe, culo e – soprattutto – sguardo da Medusa, che ti pietrifica sul divano con la sua bellezza morbida e avvolgente. C’è il ritmo perchè quello – almeno quello – nei film di Luc Besson non manca proprio mai. C’è Morgan Freeman che fa lo spiegone come al solito. C’è pure un superbo inseguimento a bordo di una Peugeot che fa tanto Taxxi e quindi ci piace molto. Poi però arriva l’ultima mezz’ora e quel poco di buono che c’era si dissolve all’istante come il mio sorriso quando vedo Bonera titolare nel Milan.

La Scarlett le poppe non le caccia, mannaggiaalei. Il ritmo pur se incalzante diventa fine a se stesso, quindi vuoto. Morgan Freeman continua a spiegare spiegare spiegare neanche fosse Piero Angela. Pure l’inseguimento in auto termina con un normalissimo parcheggio e l’auto intatta. Nessuna delle premesse iniziali viene quindi mantenuta e la storia si avvita su stessa diventando prima banale poi ridicola.

Ci sono sempre stati 2 Luc Besson: quello serioso e quello che siprendepocosulserio. Come spiegai recensendo 3 Days to kill, il secondo tiene ancora botta mentre il primo ultimamente realizza solo cagate e Lucy, purtroppo, è una di queste. Ma è un peccato, perchè con qualche momento spiegone in meno, qualche scena d’azione in più e un epilogo senza venature metafisiche il film sarebbe potuto decollare.

Voto: 5

PS: un consiglio alla Scarlett: CACCIALE!!!!!

25 pensieri su “Lucy (una puttanata mica male)

    1. prima ora da 7, finale da 3
      il 5 è l’inevitabile media
      mi aspettavo qualcosa di più, mi capita sempre quando c’è qualcuno di bravo dietro la cinepresa.
      Lucy rientra di diritto nella categoria “occasione persa”

      1. In teoria dovrei evitare per principio i film i cui produttori per incassare basano la promozione sulle tette. Non solo perché è una tattica becera, ma anche perché, se il film avesse un minimo di spessore artistico, non ci sarebbe bisogno di ricorrere a questi mezzucci. Tuttavia, quando le tette sono quelle di Scarlett Johansson, queste posizioni di principio diventano improvvisamente rivedibili… 🙂
        Ah, ieri sono uscite le nominations ai Golden Globes, che di norma sono un buon termine di paragone per gli Oscar: http://www.panorama.it/cinema/golden-globe-2015-nomination/. Te l’ho segnalato perché Cumberbatch è stato candidato per The Imitation Game.
        La mia impressione è che sarà una gara a due tra lui e l’attore che interpreta Martin Luther King. Con quest’ultimo favorito, perché gli americani non sanno resistere al fascino dei grandi personaggi…
        Io invece sono strafelice per la nomination di due miei pupilli, Mark Ruffalo e Keira Knightley.
        Che ne pensi delle mie previsioni?

    1. Concordo sulla Scarlett e le sue tette: fanno rivedere qualunque tipo di posizione di principio 🙂
      Leggendo la trama del film in questione mi sa che è una puttanata, e soprattutto pare sia uscito in Italia già ad agosto, ed il fatto che non abbia avuto nessunissima eco mediatica, mi fa supporre che il film sia una ciofeca NONOSTANTE le tette della Scarlett.

      Passando ai GB: si avevo letto le nomination e le avevo brevemente commentate sulla pagina FB del blog.
      Non ho visto praticamente nessuno dei film con più candidature (Birdman, Boyhood e The Imitation game), quindi non posso esprimermi in merito.
      Mi ha fatto sicuramente piacere la nomination per il mio pupillo Cumberbatch, anche se per i tuoi stessi motivi temo non vincerà. Comunque il film per cui è candidato (The Imitation Game) lo aspettavo trepidante, quindi non vedo l’ora di vederlo.
      Onestamente mi ha stupito l’assenza di Interstellar: che abbia preso solo la nomination per le musiche è un insulto. L’ostracismo di Hollywood nei confronti di Nolan continua imperterrito, come accadde negli anni 80 per Spielberg. Un vero peccato.

      1. A quel punto era meglio escluderlo del tutto: fossi in Nolan, preferirei venire ignorato piuttosto che ricevere una nomination tecnica a mo’ di contentino…
        Comunque, se vincessero Cumberbatch o Martin Luther King ci starei; non ci starei invece se a vincere l’Oscar dovesse essere Steve Carell. E non è un’ipotesi così peregrina: ho letto in un articolo in inglese (http://www.cinemablend.com/new/10-Big-Things-Golden-Globes-Told-Us-About-Oscar-Race-68613-p5.html) che Steve Carell “sta ricevendo molti onori per la sua impressionante trasformazione.” Non coltivo per lui la tua stessa antipatia, ma vederlo prevalere su attori come Joaquin Phoenix proprio no, eh…

        1. Se mai Carrell dovesse vincere l’Oscar prendere in considerazione l’ipotesi di andare ad Hollywood per defecare davanti il teatro dove consegnano le statuette.

  1. Nooo, come 5? Io in Lucy ci credevo… 😦
    Va bè, credo che me lo guarderò comunque, in fondo Scarlett è pur sempre Scarlett (e anche un po Johansson), una visone non si nega mai 🙂

  2. Vado ot: Steve Carrell non è uno dei miei preferiti, ma criticarlo senza aver visto Foxcatcher (pare sia un filmone) non credo abbia molto senso.
    Lucy ho evitato d’andare a vederlo al cinema perché m’ispirava zero, ma zero proprio.
    E tra l’altro non mi piace nemmeno la Johansson! XD

    1. Parlo a titolo personale: quando si deve assegnare un premio prestigioso come l’Oscar, per me va tenuta di conto l’intera carriera, non quello che hai fatto nelle 2 ore scarse di un singolo film.
      Se scorro la filmografia di Steve Carell, scorgo quasi esclusivamente parodie, film demenziali o pellicole trash fin dal titolo. Tra di esse anche un non film, come lo definì Lapinsù in una sua vecchia recensione (https://lapinsu.wordpress.com/2013/07/11/cercasi-amore-per-la-fine-del-mondo-il-film-non-film/).
      Di conseguenza, per me non è un attore da Oscar. Se lo vincesse lui prima di Di Caprio sarebbe un sacrilegio. Anzi, sarebbe un sacrilegio già solo vedere Carell alla serata degli Oscar, insieme al meglio del cinema mondiale: in un’occasione simile Carell sarebbe il classico imbucato alla festa.
      Tra l’altro ho letto su Wikipedia che quella parte è andata a lui perché l’aveva rifiutata Gary Oldman. Ecco, cercare Gary Oldman e poi ripiegare su Steve Carell è come cercare Meryl Streep e ripiegare su Luciana Littizzetto: nun se pò fà, e soprattutto nun se pò sentì.
      Questa però è la mia opinione personale: ho il massimo rispetto per il tuo parere contrario, e ti dirò anzi che anch’io sono curioso di vedere Foxcatcher, perché ci recita uno dei miei attori preferiti, Mark Ruffalo. Speriamo di non rimare delusi! 🙂 Buon week – end, e buone visioni! 🙂

      1. Capisco la tua opinione, ma agli Oscar premiano gli ultimi film fatti e non la carriera. E poi comunque ultimamente hanno perso prestigio.
        Sul discorso Leo, condivido quanto avevo letto in giro, non vincerà gli Oscar ma continua a migliorare, quindi perché non continuare su questa strada.

    2. In linea di massima sono d’accordo con wayne. Al di là dei film fatti è proprio Farrell che considero un miracolato di Hollywood, uno di quegli attoruncoli mediocri che per una fortunata serie di coincidenze assurge ad onori e glorie esageratamente maggiori di quanto il loro talento artistico meriterebbe.
      Quand’anche in Foxcatcher avesse sfoderat una ottima interpretazione, resterebbe comunque il fortunello incapace di sempre.

      Il discorso sull’Oscar poi è molto complesso. O forse troppo complesso. E’ un premio comunque ingiusto, condizionato da tanti fattori extra-cinema, politico, mafioso. Un po’ come il pallone d’oro. E cosa preoccupante col tempo sta perdendo quel fascino che sempre ha avuto, almeno ai miei occhi.

        1. Questo mi manca, non riesco a trovarlo in rete, mannaggia.
          Eppure proprio wwayne me l’ha consigliato ripetutamente.
          Prima o poi riuscirò a rimediare 🙂

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